john elkann andrea agnelli

LE 544 PAGINE DELLA RICHIESTA DI MISURE CAUTELARI FATTA DAI PM NELL'INCHIESTA SUI CONTI DELLA JUVE MOSTRANO UN LIVELLO DI OPACITA’ INQUIETANTE – LA TELEFONATA TRA ELKANN E AGNELLI: “AVEVI DETTO CHE CI SIAMO ALLARGATI, CON UNA SERIE DI OPERAZIONI…”, “ESATTO, FACENDO RICORDO ALLE PLUSVALENZE” – LA FRASE SU ALLEGRI: “NON DEVE PARLARE DI POLITICHE DISSENNATE” – I DISCORSI TRA I DIRIGENTI JUVE SULLA CONSOB: “POI VANNO A RAVANARE NELLE MAIL DI TUTTI EH...DOMANI VOLEVO ANDARE IN MODO UN PO' SUADENTE E MAFIOSO A SENTIRE COME BUTTA” - DALLE INTERCETTAZIONI EMERGONO “PARTNERSHIP” CON SAMPDORIA, ATALANTA, SASSUOLO, EMPOLI E UDINESE CON “OPACITÀ DEI RAPPORTI DEBITO CREDITO” E IL RISCHIO DI “PORRE IN PERICOLO LA LEALTÀ DELLA COMPETIZIONE SPORTIVA”

Massimiliano Nerozzi,Simona Lorenzetti per il “Corriere della Sera”

 

ANDREA AGNELLI E JOHN ELKANN

Della gestione sportiva bianconera «foriera di perdite», Andrea Agnelli ne parlò con John Elkann, ad di Exor, azionista di maggioranza della Juve (non indagato): «Il tema qua - dice il presidente nella telefonata del 6 settembre 2021 - e torniamo alla genesi, all'anamnesi della situazione: noi abbiamo sempre preso dei rischi e il consiglio è sempre stato informato che siano stati presi. E si sono sempre trovati dei correttivi strada facendo».

 

Al che Elkann replica: «() Sì, però come ricordi, tu avevi detto che alla fine c'è stato, da parte della direzione sportiva, (...) si sono allargati. Ci sono tutta un serie di operazioni che loro hanno fatto». Agnelli riprende il concetto espresso dal cugino: «(...) Esatto, facendo eccessivo ricorso allo strumento delle plusvalenze: se ti crolla il mercato, ti crolla il mercato! Questo è un dato di fatto».

 

andrea agnelli con john elkann

A margine della conversazione - annotano i militari del nucleo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza - Elkann riferisce di aver avuto un colloquio con Massimiliano Allegri. Che, ad avviso del numero uno di Exor, deve far attenzione «a non dire che le politiche che sono state fatte in questi anni erano dissennate, si è speso un sacco di soldi per dei giocatori che non sanno (...)».

 

agnelli allegri

Per poi proseguire: «E poi quelle che erano le prerogative di mercato, erano prerogative dei mercati in quel momento. Adesso bisogna gestire le cose al meglio (...) tanto alla fine di quello che hanno fatto gli altri prima, chi se ne frega». Chiude Agnelli: «Sì, sì sono d'accordo, sono perfettamente d'accordo».

 

Somigliano alla summa dell'inchiesta sui conti della Juve le 544 pagine della richiesta di misure cautelari fatta dai pm (e respinta dal gip), tra intercettazioni, documenti, mail. E paiono tratteggiare uno scenario nel quale, certe cose, è meglio non farle alla luce del sole. Compresa la definizione di alcune trattative, come emerge da un'altra chiamata intercettata, tra Agnelli e Luca Percassi, ad dell'Atalanta (non indagato): «Su un numero di elementi che abbiamo, io in questo momento devo stare fermo - dice il presidente - perché abbiamo Consob, Guardia di Finanza e qualsiasi cosa che ci stan guardando (...) su gli ultimi due anni. Allora io vorrei chiudere questa roba qua e poi tornare a mettere a posto, consapevole di quello che abbiamo, le varie situazioni».

 

john elkann e andrea agnelli 3

Con l'inchiesta penale ancora segreta, spiegano i finanzieri, Agnelli si dovrebbe riferire ai colleghi del nucleo speciale di Polizia valutaria, che opera con l'autorità di vigilanza.

In un'occasione, gli investigatori sono aiutati dalla fortuna, perché al termine di una telefonata, la chiamata rimane attiva, consegnando una «conversazione a cornetta aperta».

CESARE GABASIO

 

Prima vengono captati rumori, poi le voci dei capi dell'area finanza, Stefano Bertola e Stefano Cerrato, con il responsabile dell'ufficio legale, Cesare Gabasio. Tutti e tre parlano dell'assenza di documentazione riguardante le cessioni oggetto della richiesta avanzata dalla Consob e, a proposito, Gabasio introduce il discorso su Pjanic: «Han fatto uno scambio e te la dico tutta? È meglio che non ci fosse quel carteggio». Bertola concorda: «No, quel carteggio lì meglio di no». Prosegue Gabasio: «Anche con l'altro, Genoa ovviamente, no? Son quelli che loro stanno cercando, no?».

 

CHERUBINI NEDVED PARATICI

Dopodiché, Cerrato parla di CR7: «E ancora grazie che Ronaldo non ha fatto dei pizzini pericolosi». Esclamazione di Bertola: «Moggi, Moggi! Però hai fatto magia».

Chiude Gabasio: «Però all'epoca Giraudo non faceva ste cose qui».

 

L'incubo, siamo al 14 settembre 2021, è il ritorno del personale ispettivo della Consob nella sede della Juve. Al che, Cerrato spiega: «Se questi se ne andassero sarei un po' più sereno anche sul processo di aumento di capitale no? Perché poi vanno a ravanare nelle mail di tutti eh. Cioè, se, se, se beccassero». Poco dopo, ribadisce: «Volevo un po', domani andare in un modo un po' suadente e mafioso, provare a sentire un pochettino come butta (...) perché comunque nell'operazione aumento di capitale, essere nelle more di una loro qualche forma di, di verifica e cosi via, non è bello eh».

john elkann e andrea agnelli 2

 

I CLUB IN «PARTNERSHIP»

Dalle intercettazioni, secondo gli investigatori, emergono «partnership» con società terze, con conseguente «opacità dei rapporti debito/credito», oltre al rischio di «porre in pericolo la lealtà della competizione sportiva». Nell'atto si citano Sampdoria, Atalanta, Sassuolo, Empoli e Udinese, oltre a squadre delle serie inferiori e straniere.

 

Agnelli Cherubini Paratici

Illuminante una telefonata tra l'allora capo dell'area tecnica Fabio Paratici e il dg del Pisa, Giovanni Corrado (non indagato), parlando di Lucca, giovane punta: «L'ho sempre fatto, l'ho fatto con Caldara (...) l'operazione devi farmela fare a me! Dammi retta, l'operazione la faccio io anche per il Pisa! Tu devi darmi solo le linee, il resto lo metto a posto io. L'ho fatto per il Genoa tutta la vita, l'ho fatto per l'Atalanta tutta la vita, l'ho fatto per il Sassuolo tutta la vita (...) Quando io ho i parametri dopo sistemo tutto (...)».

paratici nedved agnelli

 

Ci sono pure cose inconfessabili, come l'affare Romero, tra Atalanta e Tottenham, dove si era trasferito Paratici, al quale Percassi dice: «Quella lettera lì non potrò mai tirarla fuori, perché dovessimo andare in giudizio, viene fuori che ho fatto il bilancio falso».

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…