sociologia trento 1968

QUANDO LA SOCIOLOGIA SCATENO’ LA TEMPESTA IN ITALIA – 60 ANNI FA NASCEVA A TRENTO LA PRIMA FACOLTÀ DI STUDI SOCIALI NEL NOSTRO PAESE, PER VOLERE DELL'AVVOCATO BRUNO KESSLER. UN AZZARDO CHE SCOMPIGLIO’ L'UNIVERSITÀ – TRA I PRIMI PROFESSORI FRANCESCO ALBERONI, BENIAMINO ANDREATTA, I GIOVANISSIMI ROMANO PRODI, PIETRO SCOPPOLA, MARIO MONTI, CHIARA SARACENO –  L'ARRIVO DEL 1968 TRASFORMO’ TRENTO IN UN LABORATORIO DI PROTESTA. E LI’ STUDIARONO RENATO CURCIO E MARA CAGOL, I FUTURI FONDATORI DELLE BRIGATE ROSSE...

Estratto dell’articolo di Concetto Vecchio per “la Repubblica”

 

sociologia trento 1962

L'avvocato Bruno Kessler nell'autunno del 1962 ha trentasei anni. Fianchi largheggianti. Mani tozze. Robusta facondia. Gran cacciatore. Un democristiano di intelligenza visionaria. È nato povero, a Cogolo di Pejo, in val di Sole, e da due anni presiede la Provincia di Trento, cattolica e contadina, la più arretrata nel Nord in tumultuosa crescita. La Dc vorrebbe farne la sede della facoltà di scienze forestali, sede distaccata della Cattolica: il Trentino non è del resto ricco di boschi?

 

A Kessler la scelta pare riduttiva. Si batte per una scienza della modernità, che formi i tecnocrati del futuro: una facoltà di Sociologia, la prima in Italia. […]

 

studenti sociologia trento 1968

È solo con il suo coraggio. Persino l'unico consigliere del Pci, Sandro Canestrini, lo osteggia. Piega le resistenze come una furia, in sei mesi la facoltà è istituita: in via Verdi, alle spalle del Duomo. «No al Trentino piccolo e solo» è il suo mantra. Una scommessa. Una grande storia dell'Italia del boom.

 

Sociologia, questa sconosciuta, è un azzardo anche per gli studenti, alle prese con un titolo di studio che inizialmente non è nemmeno riconosciuto. Ci si può iscrivere dagli istituti tecnici, un richiamo irresistibile per i figli della piccola borghesia. Il primo anno gli iscritti sono 226, espressione di un ceto nuovo.

 

facoltà sociologia trento

Giungono dall'America, come Larry e Garry, da Napoli come Paolo Sorbi, da Venezia come Marco Boato e Checco Zotti, alcuni già sposati e con esperienze da operai come il torinese Mauro Rostagno, un Dio della contestazione, che al Covent Garden di Londra aveva scaricato cassette di mele. Bussano perfino i preti, come Piergiorgio Rauzi, il primo di nove sacerdoti- studenti. […]

 

Kessler ingaggia uno squadrone di docenti: Francesco Alberoni, il suo amico Beniamino Andreatta, i giovanissimi Romano Prodi, Pietro Scoppola, Mario Monti, Chiara Saraceno e il marito Gian Enrico Rusconi. Lo studio della società può iniziare.

 

sociologia trento

Ma poi irrompe il Sessantotto e scompagina i piani. Anche quelli di Kessler. Fino a quel momento si andava in facoltà in giacca e cravatta, ora Trento s' incendia nella contestazione. È un fronte d'impronta cattolica che perciò affascina gli altri movimenti studenteschi. Rostagno conia parole d'ordine che resistono tuttora: «Noi non vogliamo trovare un posto in questa società, ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto».

 

bruno kessler

Il rettore Alberoni viaggia in Spider e tiene lezioni a casa sua. Il collegio di Villa Tambosi viene ribattezzato Casa del popolo Rosa Luxemburg. Si contestano l'invasione di Praga e le condizioni di lavoro delle commesse all'Upim. Cattolici del dissenso interrompono le prediche. Femministe d'antan, come Silvia Motta, Giovanna Pompili, Leslie Leonelli, Elena Medi, Marianella Pirzio Biroli, formano l'avanguardia del femminismo nostrano.

 

[…] I riferimenti sono Charles Wright Mills, Theodor W. Adorno e Max Horkheimer. Va in scena un enorme Carnevale intellettuale. La Dc mormora, i trentini sono a disagio. Come in ogni rivoluzione non mancano asprezze ed eccessi. Andreatta definisce i contestatori «Hitlerjugend». Scoppola, colmo di paura, rinuncia all'insegnamento. Franco Venturi paragona i comportamenti dei giovani a quelli degli squadristi.

 

francesco alberoni

Studiano a Trento Renato Curcio e Mara Cagol, i futuri fondatori delle Brigate Rosse, il che nella vulgata fa della facoltà la culla del terrorismo italiano. Ma le Br nasceranno a Milano nel 1970, dove i due studenti innamorati si saranno stabiliti dopo aver abbandonato l'università. Cagol morirà in un conflitto a fuoco nel 1976. Il '68, rivoluzione del costume, quindi spazza via l'Italia delle residue incrostazioni fasciste.

margherita cagol col marito renato curcio

 

Fino a quel momento sono in vigore leggi come quelle che consentono l'adulterio maschile, purché commesso fuori dal tetto coniugale, e puniscono quello femminile. La pillola è ammessa solo come regolatore dei cicli mestruali. Poi il Sessantotto passa, ma Sociologia resta, confermando l'intuizione di Kessler. Ha cambiato il destino di un luogo, Trento. E questa è un'altra storia nella storia.

sociologia trento 1968bruno kessler proteste studentesche 1968romano prodiarrestato renato curcio MARA CAGOL 2renato curciofacoltà sociologia trento

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”