spot di una palestra di lucca

"A NOVEMBRE TE LA DIAMO GRATIS (L’ISCRIZIONE)" – UNA PALESTRA DI LUCCA, IN TOSCANA, È FINITA AL CENTRO DELLE SOLITE POLEMICHE DEI BENPENSANTI PER LA FRASE, VOLUTAMENTE AMMICCANTE, USATA COME SLOGAN IN UNA PUBBLICITA' - NELLO SPOT COMPAIONO CINQUE RAGAZZE CHE SORREGGONO IL CARTELLO CON LA SCRITTA - E C'È CHI ACCUSA: "LA VIOLENZA VERBALE PRELUDE A QUELLA FISICA" (MA FATEVI VEDE' DA UNO BRAVO...)

SPOT DI UNA PALESTRA DI LUCCA

(ANSA) - LUCCA, 08 NOV - Polemica a Lucca per un messaggio pubblicitario su Fb per una catena di palestre: in un'immagine sono ritratte cinque giovani e un cartello che recita uno slogan sessista per la gratuità dell'iscrizione.

 

A riportare la notizia il Tirreno spiegando che si tratta di una campagna promozionale per una catena di palestre, la Fit-Express, presente in Italia, da Milano a Napoli e che in Toscana conta sedi a Firenze, Grosseto, Siena e Lucca, dove appunto l'annuncio ha attirato l'attenzione. Il marketing, riferisce il quotidiano, è affidato a un team di cui fa parte Angelo Briziarelli che, secondo quanto riporta il Tirreno, spiega: "È stata una vera e propria goliardata.

 

Certo nasce come provocazione, ma non è possibile che venga letta come un'offesa alle donne, che coprono oltretutto il 60% della nostra clientela. Non la riteniamo né offensiva, né denigratoria", ed è stata "non solo apprezzata dai follower, su migliaia di persone che hanno potuto guardare lo spot, solo una ventina sono stati gli haters "che hanno fatto polemica, come fanno su tutto.

PALESTRA

 

Tutte le donne con cui abbiamo parlato si sono fatte una risata (quello era di fatto il nostro intento) e qualcuna ha anche detto che è stata una genialata". Ma per Francesca Menconi, che a Carrara, dirige il centro antiviolenza del Cif, "non si è ancora capito che la violenza verbale è l'alba della violenza fisica": "Difficile stabilire il limite tra la goliardia, di una frase o di un gesto, e come essa viene interpretata da chi la riceve. Sarebbe ora di finirla con i doppi sensi, le allusioni machiste, le provocazioni gratuite"

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