adnani isis

COLPO CUORE DELL’ISIS - AD ALEPPO E’ STATO UCCISO IL BRACCIO DESTRO DI AL BAGHDADI, MUHAMMAD AL ADNANI - GUIDAVA L’INTELLIGENCE CHE COORDINAVA GLI ATTACCHI TERRORISTICI, DA PARIGI A BRUXELLES - AL SUO POSTO IL CALIFFO POTREBBE “PROMUOVERE” SALEH HAIFA, EX FEDELISSIMO DI SADDAM HUSSEIN

Giampaolo Cadalanu per “la Repubblica”

 

AL ADNANIAL ADNANI

Sulla testa di Tah Subhi Falaha, meglio conosciuto come Abu Muhammad al Adnani, il Dipartimento di Stato americano aveva messo una taglia di cinque milioni di dollari. Adesso che il braccio destro di Abubakr al Baghdadi e portavoce del sedicente Stato islamico «ha affrontato il martirio mentre si occupava delle operazioni ad Aleppo», come dichiara senza dare altri dettagli l’agenzia dello stesso organismo jihadista Amaq, non è ben chiaro chi potrà riscuotere il pagamento, se le “Forze siriane democratiche” (Sdf) della coalizione sostenuta dagli Usa, altri miliziani curdi o magari, per una beffa del destino, un pilota di cacciabombardiere di Damasco o di Mosca.

 

baghdadibaghdadi

Al suo posto potrebbe andare Iyad al-Obaidi, alias Saleh Haifa, ex fedelissimo di Saddm Hussein e oggi considerato il responsabile finanziario dell’Is. Ma per l’organizzazione integralista è sicuramente una perdita significativa. Al Adnani, siriano di Idlib di 39 anni, ex militante di Al Qaeda e seguace di Al Zarqawi, era anche stato “emiro” — cioè comandante militare — di Haditha, prima di essere imprigionato dagli americani nel carcere di Camp Bucca, in Iraq. Proprio durante la detenzione molto probabilmente aveva costruito il legame con Al Baghdadi, per poi essere rilasciato con la partenza di gran parte del contingente Usa e la chiusura della prigione, nel 2009.

 

AL ADNANIAL ADNANI

Ma più ancora che un guerriero, Al Adnani era considerato un leader in crescita, tanto più pericoloso in quanto univa le capacitàmilitari al rigore teorico. Secondo gli studiosi del jihadismo, era proprio lui che seguiva ed elaborava la delicata strategia di comunicazione dell’Is, strumento efficace di proselitismo, che guidava attraverso l’Emni, il servizio di intelligence da lui creato.

 

E allo stesso tempo era lui che nei campi di addestramento jihadista illustrava ai compagni di lotta le parole di Muhammad ibn ‘Abd al Wahhab, il teologo arabo che predicava la “purificazione” dell’islam attraverso il ritorno alle origini e i costumi dei primi discepoli del Profeta.

OSAMA E ZAWAHIRIOSAMA E ZAWAHIRI

 

Al Adnani era accanto ad Al Baghdadi anche nel momento più delicato per la storia dell’Is: il “no” ad Ayman Al Zawahiri e la rottura dei rapporti con Al Qaeda, dopo un litigio sull’intervento in Siria. Il successore di Osama bin Laden aveva accettato la dichiarazione di fedeltà di Jabhat Al Nusra, un gruppo jihadista che invece Al Baghdadi considerava estensione dell’Is (allora Isis). A quest’ultimo Al Zawahiri aveva chiesto di lasciare la Siria, ma proprio Al Adnani aveva ribattuto punto per punto gli ordini dell’ex medico egiziano, sancendo così la rottura totale con Al Qaeda.

ALEPPO SOTTO BOMBARDAMENTOALEPPO SOTTO BOMBARDAMENTO

 

La sua era probabilmente una delle figure più carismatiche dell’universo fondamenta-lista: alla raffinatezza dell’arabo classico usato nelle solenni dichiarazioni pubbliche univa la spietatezza e la mancanza di scrupoli coltivate nell’offensiva contro gli sciiti sotto la guida di Al Zarqawi.

 

ALEPPO 1ALEPPO 1

Non era un caso che la sua fosse una delle voci più usate nelle registrazioni audio diffuse sul web, accanto a quella di Al Baghdadi: proprio Al Adnani ha avuto l’onore di proclamare il Califfato e sottolineare il dovere di adesione per ogni buon musulmano. Ma soprattutto Al Adnani era l’uomo della ferocia contro l’Occidente: quella voce la usava per predicare il ricorso a qualsiasi arma, dall’automobile al sasso, per colpire. Il suo nome era stato fatto dai pianificatori dell’assalto al Bataclan, ma anche l’attacco di Nizza era sicuramente ispirato alle sue parole. Ora la sua predicazione all’odio è finita.

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...