PERFINO LA LETTONIA OTTIENE QUALCOSA NEL SUO SEMESTRE UE: LA FINE DELL’ODIATO ROAMING NEL 2017 – I PREZZI DOVRANNO COMUNQUE CALARE GIÀ DAL 2016 – MA GIÀ OGGI, TRA APP E WI-FI, I VIAGGIATORI PIÙ ACCORTI POSSONO FREGARE LE VARIE COMPAGNIE TELEFONICHE

1 - TARIFFE TELEFONICHE L’UE ABOLISCE IL ROAMING DAL 2017

Alessandro Barbera per “la Stampa

 

Capita che in situazioni imbarazzanti, quelle in cui la credibilità è a rischio per via di qualche grosso errore, si cerchi di salvare la faccia con un risultato inatteso. Sembra questa la ragione che ha spinto le istituzioni europee a chiudere un dossier che si trascinava da anni: l’abolizione dell’odiato roaming sul traffico telefonico.

 

A chi non è capitato di andare all’estero, magari solo oltre confine, e di dover pagare cifre esorbitanti per una banale connessione Internet? Quando la propria compagnia di telefonia non è in grado di «coprire» autonomamente una certa zona scatta il famigerato sovrapprezzo per accedere alla rete di qualcun altro.

Maria Elena Boschi, bikini rosa in spiaggia a Marina di Pietrasanta, ma non riesce a staccarsi dal telefonino! (da Oggi) 204899_0027_3660717Maria Elena Boschi, bikini rosa in spiaggia a Marina di Pietrasanta, ma non riesce a staccarsi dal telefonino! (da Oggi) 204899_0027_3660717

 

I veti reciproci e le lobby potenti che a Bruxelles sono stabilmente organizzate per farsi valere, avevano finora bloccato ogni ipotesi di accordo. Forse per il 2018, forse no, vediamo, riconvochiamoci. Invece nella notte fra lunedì e martedì, mentre ai piani alti della Commissione si consumava la rottura con il governo Tsipras, la presidenza lettone dell’Unione ha spinto le parti all’accordo e ottenuto che il 15 giugno del 2017 il roaming sparisca del tutto.

 

Da maggio 2016 i prezzi dovranno comunque iniziare a scendere: i tetti attualmente in vigore saranno sostituiti da un sovrapprezzo massimo di cinque centesimi al minuto per le chiamate, cinque centesimi a megabyte per i dati, due centesimi per gli sms.

 

LE CLAUSOLE

Poiché il diavolo sta sempre nel dettaglio, è bene non illudersi che la battaglia per il cellulare libero sia davvero vinta. Per evitare la concorrenza paneuropea fra compagnie è prevista infatti una clausola di salvaguardia per «l’uso equo» del roaming. Le varie telecom europee saranno autorizzate a reintrodurre l’extracosto se l’uso della scheda non è limitato a periodi brevi. Facciamo un esempio: se si possiede una scheda italiana e si vive regolarmente in Francia, l’extracosto sarà probabilmente autorizzato.

itelefonino magesitelefonino mages

 

A deciderne le modalità sarà un regolamento attuativo nazionale, il quale potrebbe finire per allargare i confini dell’«uso equo». È pur vero che il testo dell’accordo non lascia spazio ai dubbi, perché impone alle compagnie di garantire un’ampia competizione a favore dei consumatori. Anche se molto lentamente, i risultati ottenuti dall’Europa a partire dal 2007 sono incoraggianti: secondo le stime della Commissione il costo del roaming è calato dell’80%, il costo aggiuntivo per il traffico dati del 91% mentre il mercato è cresciuto del 630%.

 

Prima dei regolamenti attuativi ci dovrà essere la ratifica del Parlamento di Strasburgo, il quale potrebbe ancora esprimersi su un altro punto cruciale dell’accordo, la cosiddetta neutralità della rete: le compagnie dovranno trattare i dati sul Web tutti allo stesso modo, consentendo il rallentamento di alcuni servizi solo in casi eccezionali come quello di cyber-attacco.

 

2 - MA LA SVOLTA DELL’EUROPA ARRIVA TARDI. BASTA GIÀ IL WI-FI PER ABBATTERE I COSTI

Massimo Russo per “la Stampa

 

ANGELA MERKEL E IL TELEFONINO ANGELA MERKEL E IL TELEFONINO

In attesa delle decisioni della Commissione - che ieri finalmente ha fissato a giugno 2017 la fine degli addebiti per il roaming europeo sulle chiamate, gli sms e i dati dei telefoni cellulari - i consumatori la riforma l’hanno già fatta, a colpi di app e di doppie sim.

 

Schengen ha abbattuto le frontiere, ma - almeno finora - non i muri delle tariffe per il traffico dati e la voce quando ci si sposta da un paese all’altro dell’Unione. A questo ha pensato il fai da te dei viaggiatori, che ormai hanno imparato a evitare lo svuotamento istantaneo della ricaricabile, o peggio le migliaia di euro in bolletta a sorpresa al ritorno dalle vacanze, per aver lasciato incautamente acceso il servizio che scarica in automatico la posta elettronica e gli allegati.

 

Gli effetti del passaparola sui conti economici delle aziende di telecomunicazioni sono stati calcolati da Ovum, una società di analisi londinese, che valuta in 386 miliardi di dollari, nei sei anni tra il 2012 e il 2018, la cifra che gli operatori telefonici stanno perdendo a livello globale per l’uso crescente da parte dei loro abbonati dei servizi cosiddetti “over the top”. Si tratta delle numerose applicazioni che evitano la rete cellulare per far viaggiare i messaggi o la voce attraverso internet, con il voip. Strumenti il cui utilizzo crescerà fino a raggiungere la cifra iperbolica di 1700 miliardi di minuti, o se preferite 30mila secoli di chiamate a sbafo, fra tre anni.

 

TURISTI AL CELLULARETURISTI AL CELLULARE

Prima istruzione del manuale del conversatore post roaming è dunque quella di spegnere le reti dati e voce sul proprio telefono, per poi ricorrere alle applicazioni. Si tratta della messaggistica di Whatsapp, di Wechat, di iMessage, per continuare con Viber e Skype, o dei servizi che consentono di parlare e videochiamare gratis tra telefoni, computer e tablet dello stesso produttore, come Facetime di Apple.

 

Tutti strumenti che sostituiscono internet alla rete cellulare, e qui - almeno in teoria - saremmo da capo alle prese con il roaming. Ma il tam tam è svelto, e ha trovato i suoi rimedi. Il primo su tutti è il Wi-Fi, che in Europa è quasi ovunque più diffuso che in Italia. Dunque musei, bar, hotel, ristoranti, stazioni, aeroporti, treni, bus, sono i luoghi in cui si può chiamare senza pagare.

 

TURISTI AL CELLULARETURISTI AL CELLULARE

Non è difficile costruire una mappa che ogni giorno offra diversi momenti di copertura. Poi ci sono i viaggiatori frequenti, che quasi sempre acquistano schede dati o voce dei paesi stranieri in cui soggiornano abitualmente: esistono pacchetti in grado di soddisfare per una ventina di euro anche i bandivori più esigenti.

 

I più smaliziati, inoltre, deviano il numero del proprio cellulare su un’utenza Skype, così da non subire addebiti nemmeno per le chiamate ricevute, a patto di avere il Wi-Fi.

Le società di telecomunicazioni conoscono la situazione, e ormai da qualche anno hanno iniziato a loro volta a proporre offerte che - a costi contenuti - prevedono il roaming per qualche settimana.

 

D’altra parte esse stesse lamentano la necessità di investimenti elevati e la mancanza di concorrenza, visto che le comunicazioni sono fortemente regolate a livello nazionale e riservate a un numero di operatori ristretto. E così, in questa rincorsa tra escamotage e tariffe, la vera vittima è l’innovazione.

TURISTI AL CELLULARETURISTI AL CELLULARE

 

Con 28 autorità e norme diverse, il mercato unico europeo digitale ancora non esiste, e gli oltre 500 milioni di cittadini sono in realtà separati da solidi confini. Risultato, le grandi piattaforme digitali nascono e crescono quasi tutte dall’altra parte dell’oceano. L’accordo che sancisce un’attesa di altri due anni per la fine del roaming, raggiunto a fatica nelle ultime ore notturne della presidenza lettone dell’Unione, servirà forse a mettere la parola fine allo slalom tra le tariffe e permetterà ad esempio alle automobili connesse a internet, destinate a essere sempre più comuni, di continuare a funzionare anche oltre frontiera. Ma non basterà per liberare la crescita.

 

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