giorgio agamben green pass senato

"AGAMBEN CAUSA VIOLENZA". E FACEBOOK LO BLOCCA - IL SOCIAL NON PERMETTE DI CONDIVIDERE L'INTERVENTO DEL FILOSOFO CONTRO IL GREEN PASS AL SENATO - "IL TUO POST VIOLA I NOSTRI STANDARD DELLA COMMUNITY IN MATERIA DI DISINFORMAZIONE" - EPPURE AGAMBEN NON CONTESTA IL VACCINO, MA LA PREPOTENZA DEL PASSAPORTO VERDE: "UN DISPOSITIVO CHE PERMETTE DI CONTROLLARE E TRACCIARE I CITTADINI"... - VIDEO

 

 
Giorgio Gandola per "la Verità"
 

giorgio agamben green pass senato

L'algoritmo di Facebook è come la sfortuna, ci vede benissimo. È un mostriciattolo occhiuto con la stessa funzione della Stasi nella Germania Est senza la scocciatura del pastrano di pelle nera. E interviene con precisione chirurgica a condizionare una società incapace di distinguere la ricetta del pollo alla diavola della nonna dal commento di un filosofo di caratura mondiale.
 
Così l'algoritmo (ovviamente controllato e regolato da censori in carne e ossa) ha deciso di intervenire nel dibattito contro il green pass all'italiana bloccando l'intervento di Giorgio Agamben, non tenuto in un sottoscala popolato di estremisti, ma in Commissione affari costituzionali del Senato, la piazza istituzionale della nostra democrazia.
 

AGAMBEN

La segnalazione è arrivata da alcuni utenti del social network che hanno tentato invano di condividere i contenuti tutt'altro che esplosivi del video. Invece della spunta di pubblicazione si sono ritrovati sullo schermo un warning dal titolo: «Il tuo post viola i nostri standard della community in materia di disinformazione che potrebbe causare violenza fisica».
 
Disinformazione e violenza fisica, motivazioni fuorvianti, proprie delle dittature d'altri tempi, usate per soffocare le deviazioni dal pensiero unico. Nei sei minuti della prolusione, Agamben non contesta il vaccino ma la prepotenza del passaporto verde che dal 15 ottobre servirà anche per andare al lavoro.
 

Giorgio Agamben

Il filosofo non fa che confermare una posizione nota: «Il vaccino è un mezzo per costringere la gente ad avere un green pass, cioè un dispositivo che permette di controllare e tracciare i cittadini». E poi: «I politologi sanno che le nostre società sono passate dal modello di «società di disciplina» al modello «società di controllo». Società fondate sul controllo digitale virtualmente illimitato dei comportamenti individuali, che diventano così quantificabili con un algoritmo».
 
Agamben si domanda: «È possibile che i cittadini di una società che si pretende democratica si trovino in una situazione peggiore dei cittadini dell'Unione Sovietica sotto Stalin?». E ancora: «Com'è possibile accettare che per la prima volta nella storia d'Italia dopo le leggi fasciste del 1938 sui non ariani si creino cittadini di

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