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AIUTO! LA FIORENTINA ADESSO E’ ANCHE VEGANA - I PRODUTTORI DI CARNE SUL PIEDE DI GUERRA CONTRO I CIBI FOTOCOPIA - “COSÌ SI INGANNANO I CONSUMATORI CON FALSE DENOMINAZIONI” - E CHIEDONO ALLA COMMISSIONE EUROPEA DI INTERVENIRE

FIORENTINA VEGFIORENTINA VEG

Marco Bresolin per la Stampa

 

Vegani che mangiano la mortadella. Vegetariani che imbottiscono un sandwich con un würstel. Sembra strano, eppure sugli scaffali dei supermercati stanno spuntando sempre più prodotti che con la carne non hanno nulla a che vedere, ma che nella denominazione riprendono i loro «simili».

 

Forse perché così sembrano più «appetitosi», anche se a qualcuno potrebbe sembrare una contraddizione: perché la clientela vegana-vegetariana, che ha fatto una scelta ben precisa, è attratta dalla denominazione «salame»? Questioni di marketing. Certo è che i produttori di carne - quella vera - non l' hanno presa affatto bene e ora vogliono che i loro prodotti vengano «protetti» in modo che nessun possa più vendere il «chorizo di soya» (esiste davvero).

 

L' associazione europea che rappresenta l' industria della trasformazione della carne (Clitravi), secondo fonti comunitarie, ora chiede alla Commissione europea di intervenire per fermare il dilagare di questa pratica che mette in commercio «prodotti che vengono definiti come "sostitutivi" dei prodotti di carne e promossi come se fossero un' alternativa eco-friendly a quelli della denominazione, anche se poi la descrizione degli ingredienti è totalmente diversa».

FIORENTINA VEG -1FIORENTINA VEG -1

 

I produttori sostengono che la carne subisca una «discriminazione» da parte delle regole europee. Tra i prodotti di origine animale, solo il miele, il latte e alcuni derivati sono definiti da standard specifici per la denominazione di marketing. Per il miele esiste una direttiva del 2001 che definisce le caratteristiche del prodotto e impedisce che imitazioni possano utilizzare la stessa denominazione.

 

Un regolamento del 2013 interviene invece per mettere al riparo dalle imitazioni latte e latticini, definendo un recinto ben stretto entro il quale poter definire prodotti come formaggio, yogurt, burro, panna, eccetera. Tutto questo per la carne non esiste. Almeno a livello europeo.

 

È vero infatti che in alcuni Stati membri le legislazioni sono intervenute per salvaguardare certi prodotti. In Italia - argomentano i produttori di carne - sono tutelati per esempio il prosciutto crudo, quello stagionato o il salame. In Spagna lo stesso succede per le denominazioni «jamon» e «chorizo» e anche la Francia ha introdotto alcuni standard per certi alimenti a base di carne. Ma fuori dai confini nazionali non vale. E così nel resto d' Europa è facile trovare una confezione di chorizo, uguale nella forma e nel colore a quelli tipici, che però nell' etichetta viene definito come «il primo chorizo a base di zucca».

 

WURSTEL VEGETALI - 2WURSTEL VEGETALI - 2

Per chi produce carne, quella vera, la situazione rischia di danneggiare l' industria. Ma potrebbe essere considerata ingannevole persino per i consumatori. Per questo vogliono l' intervento di Bruxelles. Vogliono «aprire un dialogo e stilare una lista di denominazioni di prodotti che dovrebbero essere riservate solo ad alimenti a base di carne». Come per latte e miele. La carne vuol dimostrare di non essere più debole.

 

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