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AIUTO, GLI UCRAINI SCAPPANO! – ZELENSKY HA VIETATO AD ATTORI E GIORNALISTI DI LASCIARE TEMPORANEAMENTE L’UCRAINA. IL MOTIVO? SI È ACCORTO CHE UNA VOLTA USCITI DAL PAESE IN GUERRA, NON TORNANO PIÙ – DAL GIORNO DELL’INVASIONE, SONO ENTRATE IN VIGORE LA LEGGE MARZIALE E IL DIVIETO DI ESPATRIARE PER I MASCHI TRA I 18 E I 60 ANNI. E DAL 3 MARZO SCATTA LA SOSPENSIONE TOTALE DELLE LETTERE DI ESONERO, RILASCIATE DAI MINISTERI, PER PERMETTERE BREVI TRASFERTE...
Estratto dell’articolo di Paolo Brera per www.repubblica.it
volodymyr zelensky intervistato da sky news
Volodymyr Zelensky ha vietato ad attori e giornalisti di lasciare temporaneamente l’Ucraina: una volta usciti, non tornavano più. Il 3 marzo scatta la sospensione delle lettere di esonero rilasciate dai ministeri per permettere brevi trasferte che si trasformavano regolarmente in addii perpetui.
Dal giorno dell’invasione, il 24 febbraio di tre anni fa, in Ucraina sono entrate in vigore la legge marziale e il divieto di espatriare per i maschi in età di leva, tra i 18 e i 60 anni. Una regola generale per sottrarsi alla quale bisogna ottenere un permesso speciale che viene accordato con parsimonia. E più la guerra si fa lunga e difficile, meno permessi vengono concessi.
VOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATI
Ma nel frattempo l’elenco di coloro che hanno lasciato scadere la data entro la quale sarebbero dovuti obbligatoriamente rientrare è diventato così lungo da imbarazzare il governo, che per rimpiazzare i caduti e i feriti al fronte è costretto a ricorrere a misure brutali acciuffando in mezzo alla strada e spedendo a combattere anche coloro che di imbracciare un fucile non avrebbero nessuna intenzione.
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Ma se c’è qualcosa che fa infuriare le famiglie e i soldati che si stanno massacrando in prima linea sono le disparità di trattamento e le ingiustizie che rendono troppi ucraini molto più fortunati degli altri. Così Zelensky [...] ha deciso di blindare in Ucraina le categorie che con un buon motivo professionale avevano una chance di dare il loro addio anticipato alla guerra, facendo schiumare odio in tutti gli altri esclusi da una simile opportunità.
VOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATI
“Solo nel 2024, e principalmente nella prima metà dell'anno quando è stata inasprita la legge sulla mobilitazione, più di 500 persone partite con l’aiuto delle lettere del ministero della Cultura non sono tornate dall'estero”, ha rivelato per esempio su Facebook il consigliere del ministro, Dmitry Zolotukhin. Per ognuno di questi casi la polizia ha avviato procedimenti penali “e chi ha firmato le lettere diventa automaticamente sospettato, se chi se n’è andato non torna”, spiega Zolotukhin.
Con in mano una lettera da parte del ministero, chi vuole espatriare deve sottostare comunque alla decisione finale sui permessi temporanei che spetta al Servizio di frontiera. Di fronte agli “abusi” di coloro che con la scusa di un convegno o di un concerto, di un reportage o del palco di un teatro da calcare, coglievano al volo l’occasione per non dover andare ad uccidere qualcun altro o a farsi ammazzare al fronte, il governo era corso ai ripari una prima volta già due anni fa.
VOLODYMYR ZELENSKY - JOE BIDEN - MEME BY OSHO
A marzo del 2023 aveva varato una norma secondo cui solo chi fosse regolarmente iscritto negli elenchi della mobilitazione poteva fare richiesta del permesso di espatrio, che doveva essere temporaneo e motivato. Ma non era bastato.
Coloro che hanno già lasciato il Paese sono molti, ma i parlamentari si sono rifiutati di approvare una legge che introduca la responsabilità penale per il mancato rimpatrio dei maschi in età di leva. Ecco perché il governo ora corre ai ripari tagliando il problema alla radice: fine delle missioni all’estero. L’ultimo caso di un permesso ricevuto e di un rientro non onorato è quello di Oleh Avdysh, vicedirettore per le comunicazioni della squadra di calcio di Leopoli Karpaty: è andato in ritiro con la squadra in Turchia e ci è rimasto. [...]
volodymyr zelensky mangia con i soldati
VOLODYMYR ZELENSKY AL FRONTE TRA I SOLDATI