alessandro baricco

“HO LA LEUCEMIA, MI OPERO TRA DUE GIORNI” – ALESSANDRO BARICCO ANNUNCIA SUI SOCIAL LA MALATTIA CON UNA FOTO DI UN LIBRO E DI UN PC IN OSPEDALE: “LA COSA MIGLIORE CHE PUOI FARE È SOTTOPORTI A UN TRAPIANTO DI CELLULE STAMINALI DEL SANGUE. A DONARMELE SARÀ MIA SORELLA ENRICA, DONNA CHE AI MIEI OCCHI ERA GIÀ PIUTTOSTO SPECIALE PRIMA DI QUESTA AVVENTURA, FIGURIAMOCI ADESSO. I MEDICI CHE SI SONO FICCATI IN TESTA DI GUARIRMI HANNO TUTTA L’ARIA DI…”

 

Alessia Rastelli per www.corriere.it

 

alessandro baricco

Un computer e Il Circolo Pickwick di Charles Dickens accanto a un letto d’ospedale. Con questa immagine, lo scrittore Alessandro Baricco sceglie di annunciare nella tarda mattinata di sabato 22 gennaio, sui suoi account social, di essere malato e di doversi sottoporre a un delicato intervento. «Ehm, c’è una notizia da dare — scrive — e questa volta la devo proprio dare io, personalmente. Non è un granché, vi avverto. Quel che è successo è che cinque mesi fa mi hanno diagnosticato una leucemia mielomonocitica cronica».

Alessandro Baricco

 

Quindi, prosegue: «Ci sono rimasto male, ma nemmeno poi tanto, dai. Quando hai una malattia del genere la cosa migliore che puoi fare è sottoporti a un trapianto di cellule staminali del sangue, cosa che farò tra un paio di giorni (be’, non è così semplice, ci stiamo lavorando da mesi, è un lavoro di pazienza). A donarmi le cellule staminali sarà mia sorella Enrica, donna che ai miei occhi era già piuttosto speciale prima di questa avventura, figuriamoci adesso».

 

baricco

Poi prosegue con tono affettuoso, e insieme l’ironia che aiuta nei momenti difficili: «Molto altro non mi verrebbe da aggiungere. Forse, ecco, mi va ancora di dire che percepisco ogni momento la fortuna di vivere tutto questo con tanti amici veri intorno, dei figli in gamba, una compagna di vita irresistibile, e il miglior Toro dai tempi dello Scudetto. Sono cose, le prime tre, che ti cambiano la vita. La quarta certo non te la guasta. Insomma, la vedo bene. Per un po’ non contate su di me, ma d’altra parte non abituatevi troppo alla cosa perché i medici che si sono ficcati in testa di guarirmi hanno tutta l’aria di essere in grado di riuscirci abbastanza in fretta. Abbracci, AB».

 

baricco

Baricco stesso scrive che la diagnosi è avvenuta cinque mesi fa, periodo in cui però non si è fermato. Lo scorso 15 gennaio ha infatti lanciato il suo progetto Novecento. The Source Code. Ovvero, l’audio della sua lettura ad alta voce del celebre monologo teatrale — registrata il giorno di Capodanno 2022 — che lo scrittore ha deciso di fare diventare un pezzo unico digitale.

 

Un’opera certificata da un atto di autenticità (Nft, Non-fungible token) attraverso la tecnologia blockchain, che usa la crittografia, come accade nel mondo della crypto art. Collaborando con un team di esperti, Baricco è così il primo autore italiano a compiere un’operazione di questo tipo per un’opera letteraria. Il file audio di Novecento si può già ascoltare gratuitamente sulla piattaforma OpenSea e sarà poi messo in vendita a marzo come un oggetto da collezione, un numero zero unico e irripetibile. Come fosse la tela originale di un dipinto.

 

baricco

«Volevo scollinare in una nuova vallata, un luogo in cui c’è già qualcosa che è destinato a cambiare la nostra vita. Così sono andato a vedere», ha detto una settimana fa in un’intervista con il «Corriere». E sulla scelta del contenuto, nella sua vasta produzione (dai romanzi Oceano mare e Seta, ai saggi I barbari e The Game), ha aggiunto: «Per questo prodotto ho pensato che l’ideale sarebbe stato una sorta di Novecento, punto e a capo. Il testo ha infatti ormai quasi trent’anni e ha ispirato di tutto: oltre al monologo teatrale viene letto come libro (Feltrinelli, 1994), è stato trasposto al cinema, è divenuto persino uno spettacolo di marionette... Io ne sono strafelice, però già da qualche tempo sentivo il desiderio di recuperare il sound originario di Novecento, la musica di quando l’avevo scritto.

 

baricco

Negli ultimi due, tre anni, Covid permettendo, sono andato io stesso a leggerlo nei teatri. Ho fatto spettacoli, un video che uscirà tra qualche mese. Così quando è spuntata l’idea dell’Nft mi sono detto: “Voglio registrare la mia voce senza alcun effetto”. Recuperare, appunto, il Source Code di un testo che è in fondo il “codice sorgente” di tutta la mia opera. Ne è nato un file audio di 80 megabyte che dura 85 minuti. E mi piace che, al momento di dargli un nome, quello che lo rappresentava di più fosse proprio un’espressione informatica. Le mie anime e i miei lavori di anni si univano».

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