ALLACCIATE IL ROSARIO PERCHÉ DOMANI INIZIA UNA NUOVA ERA IN VATICANO: LO IOR PUBBLICA IL PRIMO BILANCIO - NELL’ULTIMO ANNO HA QUADRUPLICATO GLI UTILI (86 MLN) MA DI PAGARE L’IMU NON SE NE PARLA

Paolo Rodari per "La Repubblica"

Inizia la glasnost finanziaria dello Ior. Il giorno destinato a entrare nella storia è domani, primo ottobre, esattamente sei mesi e mezzo dopo l'avvento al soglio di Pietro di Jorge Mario Bergoglio, il Papa riformatore, l'uomo a cui gran parte del Conclave ha chiesto a gran voce di smantellare quel sistema che ha portato l'istituto vaticano a divenire una sorta di banca off-shore usata da alcuni anche per operazioni non lecite.

Domani, per la prima volta nella sua storia, dopo anni nebulosi che hanno in parte inquinato il buon nome di tutta la Chiesa cattolica, la banca vaticana fa il passo che fino a pochi mesi fa sembrava impensabile: pubblica il proprio bilancio, che, fra l'altro, è da record. Il 2012 segna un utile netto di 86,6 milioni di euro, quattro volte l'utile del 2011. Sono i numeri di una banca non certo grande, ma che fanno impressione, se paragonati alle dimensioni del territorio della Città del Vaticano, che è di appena 0,44 chilometri quadrati.

L'operazione scatta alle otto di mattina, sul sito ufficiale www.ior.va. E anche se oltre il Tevere affermano che «è solo una coincidenza» la pubblicazione nello stesso giorno in cui papa Francesco riunisce il Consiglio della Corona che deve lavorare per riformare daccapo la Curia romana (finanze comprese), la volontà di dare un segno di trasparenza e novità anzitutto internamente, al Papa come anche agli stessi otto cardinali del Consiglio, non può passare inosservata.

Certo, le precauzioni sono tante: la pubblicazione avviene senza conferenza stampa, con un'uscita on-line che prevede semplicemente un press release firmato dal board dei cardinali che supervisiona lo stesso Ior oltre che dal presidente Ernst Von Freyberg, così da introdurre adeguatamente cifre e numeri.

Ma molteplici sono anche i segnali lanciati dentro e fuori le mura leonine: Von Freyberg, eletto da Tarcisio Bertone con un'azione che venne definita «un colpo di mano» perché effettuata poche ore prima dell'addio definitivo di Joseph Ratzinger, non intende remare contro, perpetuando insomma il malgoverno della vecchia guardia. Piuttosto vuole spingere per uno Ior pulito, lasciando poi a Francesco la decisione di cosa fare dell'intero istituto.

Se chiuderlo (ipotesi che appare sempre più improbabile), o riformarlo. Il rapporto che sarà pubblicato domani si riferisce all'anno 2012. È composto da cento pagine e, dato non secondario, esce con la certificazione di una delle cinque società del network Kpmg. Il che significa che il bilancio è ritenuto conforme ai princìpi contabili internazionali (Ifrs) emessi dall'International Accounting Standards Board e omologati alla Commissione europea.

Mancano ormai pochi mesi (entro la fine del 2013) a un'ulteriore valutazione dello Ior da parte di Moneyval, il Comitato di esperti sulla valutazione delle misure di lotta al riciclaggio e finanziamento del terrorismo presso il Consiglio d'Europa, e dopo una prima valutazione in parte positiva (il 4 luglio 2012 Moneyval ha vistato l'attuazione da parte della Santa Sede della maggioranza delle raccomandazioni Gafi essenziali, cosiddette key and core), lo scoglio di fine anno sarà fondamentale per il futuro dell'intero istituto.

Uno scoglio che anche Francesco ritiene decisivo, anche perché andrà di pari passo con lo screening di tutti i conti presenti nella banca effettuato dal Promontory Financial Group che ha anche il via libera per verificare tutte le transazioni effettuate in passato da ogni cliente.

Il bilancio riporta numeri importanti. Nel 2012 lo Ior ha avuto 6,3 miliardi di beni di terzi in gestione (6,2 miliardi nel 2011), per un totale di 3,2 miliardi di portafogli gestiti e 3,1 miliardi di depositi. Il proprio patrimonio in gestione è stato di 0,8 miliardi di euro mentre il patrimonio complessivo in gestione è stato di 7,1 miliardi. L'utile netto ammonta a 86,6 milioni, su un totale di 18,900 clienti e 114 dipendenti.

Lo Ior fornisce un contributo di circa 55 milioni di euro al bilancio complessivo del Vaticano, un capitale importante che viene maturato grazie a più elementi principali: la parte più rilevante sono gli interessi attivi che lo Ior percepisce dagli interessi dati a chi deposita.

La cifra di questi interessi è di circa 50-70 milioni di euro, dai quali poi lo Ior deduce le proprie spese. E poi c'è il guadagno sui prezzi delle obbligazioni, che salgono e scendono. Certo, fra le tante spese ci sono anche i soldi prestati alle varie diocesi del mondo che per vari motivi possono essersi indebitate. Ma il prestito non incide sul bilancio. Vi incide soltanto nel caso la diocesi vada in definitivo default e non riesca a far fronte al prestito stesso.

La pubblicazione del bilancio avviene in una settimana capitale non solo per la convocazione a Roma da parte di Francesco del Consiglio della Corona. Ma anche per il pellegrinaggio del Papa di venerdì ad Assisi. Un viaggio che già viene definito storico, come il primo a Lampedusa nel cuore del Mediterraneo che soffre, a metà luglio scorso. Assisi significa tante cose: anzitutto l'entrata di Bergoglio, che ha scelto il nome dell'«alter Christus» Francesco, nella Sala della Spoliazione, lì dove san Francesco si spogliò dei suoi abiti e delle sue ricchezze per dedicare tutta la sua vita a Sorella Povertà.

Qui il Papa, in compagnia degli otto cardinali del Consiglio, sembra voler fare un grande pronunciamento sulla sua idea di Chiesa, arrivando forse a denunciare l'uso distorto che anche la Chiesa fa dei propri beni fino - sono voci che si rincorrono - all'annuncio dell'abolizione dei titoli onorifici. «Sogno una Chiesa povera e per i poveri», disse lo stesso Francesco poche ore dopo l'elezione al soglio di Pietro il 13 marzo scorso. Un sogno con cui anche la banca vaticana deve fare i conti.

 

Il torrione Niccolò V, sede dello Ior niccolovANTONIO SPADARO CON PAPA FRANCESCO BERGOGLIO papa francesco bergoglio foto lapresse BERGOGLIO CON SCIARPA GAYERNEST VON FREYBERG ERNEST VON FREYBERGBERGOGLIO SALUTA RATZINGER AL SUO ARRIVO AL CONVENTO MATER ECCLESIAE DIETRO GEORG GANSWEIN RATZINGER E OMALLEY

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...