“HO DETTO COSÌ TANTE STRONZATE NEGLI ANNI CHE OGGI QUASI ME NE VERGOGNO…” - AMANDA LEAR SVENTOLA LE SUE PAZZIE TRA LE LENZUOLA E CONFESSA I PECCATI A “CHI”: “SE MI CAPITA DI AVERE QUALCHE AMANTE IN GIRO PER CASA, LA PRIMA COSA CHE PENSO È: “QUANDO SE NE VA? IL SESSO MI PIACE ECCOME, MA NON LO PRATICO PIÙ COME UNA VOLTA” - “HO TRADITO TANTISSIMO. MAI STATA UNA DONNA FEDELE. SALVADOR DALÍ? ERA IMPOTENTE. UN FIGLIO? NON SAREI STATA UNA BRAVA MAMMA” - VIDEO
Alessio Poeta per “Chi”
Sono ancora vittima del mio personaggio. Ho detto così tante stronzate negli anni che oggi quasi me ne vergogno». Amanda Lear, leggenda per molti, icona per altri, non ha più voglia di perdere tempo e di raccontarsi per quella che non è. E lo fa, per la prima volta, a “Chi” mentre prepara la sua valigia per qualche giorno di relax a Saint-Tropez, prima di approdare nei cinema italiani con due nuovi film. «L’amore? Per carità! Ho già dieci gatti che mi amano incondizionatamente. Essere single è la cosa più bella del mondo».
Domanda. Ne è così sicura?
Risposta. «Certo! Ha idea di cosa significhi fare quello che si vuole, senza dover dar conto a nessuno? La libertà non ha prezzo ed è quello che cerco di spiegare a tutte le mie amiche che piangono, quando i mariti scappano con le ventenni. La solitudine è una cosa meravigliosa».
D. E a lei non capita mai di sentirsi sola?
R. «Se mi capita di avere qualche amante in giro per casa, la prima cosa che penso è: “Quando se ne va?”. E non sa quanto sono felice quando scopro che sono allergici al pelo dei miei gatti».
D. Ma non aveva detto che il sesso non le piaceva più?
R. «Il sesso mi piace eccome, ma non lo pratico più come una volta. Oggi mi interessano altre cose e ho capito che anche gli uomini non cercano solo quello. Se l’avessi capito prima mi sarei divertita di più».
D. In che senso?
R. «Ho passato troppo tempo a ricercare la perfezione estetica, senza rendermi conto che gli uomini s’innamoravano del mio carattere, del mio sorriso e dei miei modi di fare».
D. Lei in amore è stata più tradita o ha più tradito?
R. «Io ho tradito tantissimo. Ahimé non sono mai stata una donna fedele. Del resto sono del segno dello Scorpione».
D. E gli uomini le hanno più dato o più tolto?
R. «Direi più dato».
D. Ha avuto tanti amori, ma qual è l’uomo che l’ha fatta sentire più amata in assoluto?
R. «Mio marito Alain-Philippe Malagnac d’Argens de Villèle (morto in un incendio nel 2000 nella loro abitazione, ndr). E poi anche Salvador Dalí, a suo modo, mi ha amata tantissimo».
D. Perché “a suo modo”?
R. «Perché era sposato e impotente».
D. Le manca ancora suo marito?
R. «Molto, eravamo davvero innamorati. Conservo ancora tutte le lettere che mi scriveva mentre stavamo assieme. Roba d’altri tempi».
D. E un figlio non le è mai mancato in tutti questi anni?
R. «No. In tutta sincerità, non penso che sarei stata una brava mamma e sono del parere che mettere al mondo dei figli, in questo periodo, sia da irresponsabili».
D. Avrebbe potuto farli anche prima..
R. «Vero, ma chi fa il mio stesso lavoro non può avere figli!».
D. Prego?
R. «L’idea che mio figlio debba essere sballottato da una parte all’altra, per seguire i miei capricci, non mi è mai sembrata la cosa più giusta. Una mamma dovrebbe accudire la propria creatura e non crearle ulteriori disagi. Pensi se avesse mai visto le mie copertine, nuda, su Playboy o se avesse visto tutti gli uomini che ho avuto. Che figura avrei fatto? Non me lo sarei mai perdonato e poi, come dice Edna Mode, il personaggio che ho doppiato per il film della Disney e che uscirà in Italia il 19 settembre: “Mettere al mondo degli figli è un atto eroico”».
D. A proposito di maternità, quella continua leggenda sulla sua natura l’ha stancata?
R. «La verità? Non me ne frega più niente. Che dicano pure quel che vogliono. L’unica cosa che mi indispettisce è vedere persone che non ho mai incontrato in tutta la mia vita, parlare di me nei salotti di Barbara d’Urso».
D. Oggi quando si guarda allo specchio chi vede?
R. «Nonostante qualche ruga e qualche chilo in più, vedo una donna serena. Ciò che mi dispiace è che il pubblico italiano non veda l’Amanda che vedo io. Sono tutti legati alla mia immagine di donna forte, trasgressiva e mangiatrice di uomini. Quella non sono io. Quello era un prodotto commerciale che ho venduto, ma che non mi somigliava neanche un po’».
D. Odia il suo personaggio?
R. «Oggi sì. Sono rimasta incastrata in un qualcosa che non mi rappresenta appieno. Anni fa durante uno shooting volevo fare delle foto con un gattino; la reazione delle persone presenti fu sconcertante».
D. In che senso?
R. «Mi dissero: “Tu non puoi farti vedere con un gatto, ma con una tigre, una pantera o con una mandria di uomini.” Le sembra normale? Pensi cosa avrebbero potuto dirmi se avessero saputo della mia devozione a Santa Rita da Cascia».
D. La Santa dei casi impossibili?
R. «Sì. Ho come l’impressione che sia lei a proteggermi dall’alto».
D. Le capita mai di pensare a tutto quello che ha fatto?
R. «Sì, e faccio ancora fatica a crederci. Vede: io non sono mai andata a letto con nessuno e non ho mai chiesto nulla. Mi è tutto arrivato casualmente. E pensare che volevo solo vendere fiori...».
D. Perché non la vediamo più così spesso qui in Italia?
R. «Perché detesto quello che la Tv italiana mi offre. I programmi della D’Urso non li guardo, Ballando con le Stelle l’ho già fatto e i reality mi fanno schifo. Ho smesso di avere quell’ansia di dover esserci a tutti i costi, faccio poche cose e se le faccio è perché mi strapagano. E poi non sono morta: in Francia faccio tantissimo teatro. Certo non è pagato benissimo, ma a me fa stare bene».
D. Da come parla mi verrebbe da chiederle che rapporto ha con il denaro?
R. «Un rapporto normalissimo, ma non ho voglia di svendermi. Se mi vogliono, mi devono pagare, altrimenti resto a casa».
D. Le capita mai di pensare al suo futuro?
R. «Capita».
D. E cosa vede?
R. «Il cimitero! Sono più che certa che il prossimo uomo che mi vedrà nuda sarà il medico legale».
D. Le fa paura la morte, Amanda?
R. «Una volta, sì. Oggi, meno».
D. E un domani a chi lascerà tutti i suoi beni?
R. «Non avendo eredi, lascerò tutto a qualche associazione che si occupa di bambini, ma quel che è certo è che non lascerò nulla allo Stato».
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