andrei chikatilo

L'UOMO CHE MANGIAVA LE SUE VITTIME - ANDREI CHIKATILO E' STATO UNO DEI SERIAL KILLER PIU' SANGUINARI AL MONDO - SOPRANNOMINATO "THE RED RIPPER", UCCISE ALMENO 53 TRA DONNE E BAMBINI - OPERO' INDISTURBATO PER 12 ANNI, AVVICINANDO GIOVANI RAGAZZE, UCCIDENDOLE E POI MUTILANDO BRUTALMENTE I LORO CORPI, A VOLTE A MORSI, E STUPRANDO I CADAVERI - FU ARRESTATO NEL 1990 PER COLPA DI UNA VALIGETTA...

Dagotraduzione dal Sun

 

Andrei Chikatilo 3

Ci sono storie che mettono i brividi, e quella di Andrei Chikatilo è tra le più agghiaccianti. Soprannominato “The Red Ripper”, Chikatilo fu uno dei serial killer cannibali più sanguinari al mondo. La sua follia omicida è durata 12 anni, durante i quali ha ucciso almeno 53 tra donne e bambini.

 

Nato nel 1936 nel villaggio di Yablunchne in Ucraina, allora parte dell’Unione Sovietica, da genitori poverissimi, la sua famiglia si trovò ad affrontare una devastante carestia che li costrinse a nutrirsi di erba e foglie per sopravvivere. Al piccolo Andrei fu anche raccontato che il fratello maggiore era stato rapito e “mangiato” da vicini affamati prima che lui nascesse. Anche se non è possibile stabilire la veridicità di questa storia, quella fu la prima volta che Chikatilo entrò in contatto con il cannibalismo.

 

Andrei Chikatilo 2

La fame durò a lungo, e alla carestia si aggiunsero le conseguenze della guerra: la Germania nazista aveva invaso l’Ucraina e i suoi soldati razziavano villaggi e violentavano le donne, una sorte che toccò anche a sua madre, forse alla sua presenza. Il padre fu bollato come traditore perché catturato dalle truppe naziste mentre combatteva per l’esercito russo. All’epoca chi era stato prigioniero di guerra veniva emarginato perché ritenuto responsabile della sua cattura.

 

Chikatilo diventò un ardente comunista, ma nella prima adolescenza scoprì di essere impotente. Alle sue difficoltà con le ragazze si aggiunse il tentativo, fallito, di entrare all’Università statale di Mosca. Mentre prendeva parte al servizio nazionale nel 1960, cercò di imporsi su una giovane che lo respingeva, e si accorse così che l’atto violento lo eccitava.

 

Vittime di Andrei Chikatilo

Sposò Feodosia Odnacheva, una giovane ragazza che le era stata presentata dalla sorella. Nel 1993, intervistato da un giornalista, raccontò: «Alle mie spalle, le ragazze ridevano della mia impotenza. Mi vergognavo così tanto. Ho cercato di impiccarmi. Mia madre e alcuni giovani vicini mi hanno salvato mentre avevo già il cappio al collo. Pensavo che nessuno avrebbe voluto un uomo così svergognato. Quindi sono dovuto scappare da lì, lontano dalla mia terra natale».

 

Nonostante i suoi problemi, con la moglie Feodosia riuscì a costruire una famiglia: nacque una bambina e quattro anni dopo un figlio maschio, che avrebbe seguito le orme del padre vivendo una vita criminale.

 

Diventato insegnante, fu deriso e ridicolizzato dagli alunni perché non riusciva a mantenere il controllo della sua classe turbolenta e fu costretto a dimettersi. Tutto questo lo indusse a commettere il suo primo crimine. Avvicinò una studentessa di 9 anni, Lena Zakontnova, l’attirò in una vecchia casa che aveva appena acquistato e tentò di violentarla. Siccome la bimba sfuggiva e lottava, la soffocò e la pugnolò tre volte allo stomaco eiaculando sopra di lei, e poi scaricò il corpo in un fiume vicino. Arrestato, fu subito rilasciato grazie alla moglie, che gli fornì un alibi, e per il crimine venne condannato a morte un innocente.

 

Andrei Chikatilo con la moglie Feodosia Odnacheva

Nel 1981 Chikatilo uccise la sua seconda vittima, Larisa Tkachenko, a cui mutilò il corpo e i capezzoli a morsi dopo averla picchiata a morte, e l’anno dopo massacrò la tredicenne Lyuba Biryuk, pugnalandola 22 volte prima di cavarle gli occhi. Seguì l’omicidio di Olga Stalmatsjenok, 10 anni, sventrata. Le uccisioni di Chikatilo diventarono sempre più frequenti e violente. Nel 1983, aveva ucciso almeno 20 persone riuscendo sempre a sfuggire alla giustizia.

 

Intanto la polizia cercava senza sosta di incastrare il serial killer che stava facendo razzia di donne e bambini, spesso vulnerabili, rastrellando autobus e stazioni ferroviarie. I migliori investigatori di Mosca si erano riuniti per trovarlo e finalmente, nel settembre del 1984, fu fermato da due agenti in borghese mentre parlava con una giovane donna alla fermata dell’autobus della sua città natale di Rostov. Quando lo perquisirono, la polizia trovò nella sua valigetta un coltello, una corda e un barattolo di vaselina. Ma non riuscirono a collegarlo a nessun delitto, e così potè continuare indisturbato ad uccidere.

 

Coltelli utilizzati da Andrei Chikatilo

I corpi venivano trovati spesso con gli organi sessuali rimossi, e si crede che Chikatilo li mangiasse non appena mutilati. Alla fine è stato catturato nel 1990 quando alcuni agenti sotto copertura lo trovarono ad avvicinare ragazzine per strada sempre con la sua valigetta da serial killer.

 

Confessò in tutto 36 omicidi, ammettendo di aver stuprato ogni volta i cadaveri per raggiungere l’orgasmo. È stato processato nell'aprile 1992 ed è stato accusato di 53 capi di imputazione per omicidio, cinque accuse di aggressione sessuale contro minori. Nel 1994 è stato giustiziato da un plotone di esecuzione che gli ha sparato un solo proiettile dietro l'orecchio destro.

Natalya Golosovskaya, vittima di Andrei ChikatiloYelena Bakulina, vittima di Andrei Chikatilo

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…