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IOR, MAMMETA E TU - ERA STATO IL PRIMO CASO DI SEQUESTRO DI CONTI CORRENTI DI UN CITTADINO ITALIANO PRESSO LO IOR. DA ADESSO, L'IMPRENDITORE ANGELO PROIETTI SARÀ RICORDATO ANCHE PER ESSERE IL PRIMO CONDANNATO DAL TRIBUNALE VATICANO PER AUTORICICLAGGIO. LO SCORSO 17 DICEMBRE I GIUDICI HANNO DISPOSTO UNA CONDANNA A DUE ANNI E MEZZO DI RECLUSIONE PER L'IMPRESARIO ROMANO…

Salvatore Cernuzio per “la Stampa”

 

BASTIONE IOR

Era stato il primo caso di sequestro di conti correnti di un cittadino italiano presso lo Ior. Da adesso, l' imprenditore Angelo Proietti sarà ricordato anche per essere il primo cittadino italiano condannato dal Tribunale vaticano per il reato di autoriciclaggio. Lo scorso 17 dicembre i giudici vaticani hanno disposto infatti una condanna a due anni e mezzo di reclusione per l' impresario romano, oltre alla confisca di un milione di euro già sequestrato nel 2014 dalle autorità vaticane.

MANETTE APERTE

 

Gli arresti domiciliari Nome ben conosciuto sia a piazzale Clodio che nei Sacri Palazzi, il 63enne Proietti era dal maggio 2016 agli arresti domiciliari per bancarotta fraudolenta con divieto di comunicazione. Per anni è stato amministratore unico della Edil Ars, società di costruzione e ristrutturazione di edifici nata dalla fusione di altre due aziende - riconducibili sempre a Proietti - dal cui patrimonio l' imprenditore insieme ad altre quattro persone aveva sottratto ingenti somme di denaro per farle fallire.

 

Il suo nome era legato anche alla vicenda dell' appartamento romano affittato da Marco Milanese per ospitare l' allora ministro Giulio Tremonti. La ristrutturazione fu fatta da Edil Ars gratuitamente: un modo per ingraziarsi l' ex ministro e il braccio destro e ottenere appalti della Sogei, società controllata dal ministero dell' Economia dove Proietti tra il 2002 e il 2006 ha ottenuto numerosi contratti, non sempre trasparenti.

Poco trasparenti erano anche gli appalti in Vaticano con istituzioni come Apsa, Lumsa e Ospedale Bambino Gesù.

 

VATICANO, SEDE IOR

Grazie ad una rogatoria, i finanzieri avevano verificato la disponibilità di Proietti di titoli presso lo Ior per un controvalore di un milione e 400 mila euro e di conti correnti sui quali incassava pagamenti degli enti religiosi da effettuare invece alla società fallita e dai quali aveva effettuato prelievi per circa 9,5 milioni di euro, quasi esclusivamente per contanti. Complessivamente, secondo gli inquirenti, i fondi Ior sarebbero stati utilizzati per distrarre 11 milioni di euro.

 

Dopo una segnalazione di «attività sospette», nel 2013, le autorità vaticane avevano iniziato quindi ad indagare autonomamente dalle autorità italiane, avviando un procedimento penale per valutare anche l' esistenza di eventuali danni nei confronti dello Stato vaticano. Che, evidentemente riscontrati, hanno portato all' attuale condanna.

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