fuochi d'artificio botti capodanno

ANNO NUOVO, VECCHI BOLLETTINI DI GUERRA – COME DA TRADIZIONE, IL GIORNO DOPO CAPODANNO ARRIVA LA CONTA DEI MORTI E DEI FERITI DOVUTI A BOTTI E FUOCHI D’ARTIFICIO: SE LA BUONA NOTIZIA È CHE NON CI SONO STATE VITTIME, LA CATTIVA È CHE IL CONTO DEI FERITI È SCHIZZATO A 309, DI CUI DODICI PERSONE COLPITE DA ARMI DA FUOCO – LO PSICOLOGO MATTEO LANCINI: “GLI SCOPPI E GLI SPARI SERVONO PER AVERE VISIBILITÀ SUI SOCIAL. PIÙ LA FAI GROSSA PIÙ TI FILMANO, PIÙ TI RIPUBBLICANO E PIÙ SEI VISIBILE…” - VIDEO

Estratto dell’articolo di Franco Giubilei per "la Stampa"

 

fuochi d'artificio capodanno 7

La buona notizia, se così si può dire, è che nei festeggiamenti per il nuovo anno non ci sono stati morti, anche se ci sarebbero potuti essere, con dodici persone colpite da armi da fuoco. La cattiva è che il conto dei feriti è schizzato a 309, il dato più alto degli ultimi dieci anni, 35 in più rispetto all'anno scorso. […]15enne che ha perso tre dita a Venaria, nel Torinese.

 

I botti di Capodanno hanno fatto le loro vittime da Nord a Sud, con un tredicenne raggiunto da un razzo a un occhio a Cumiana, sempre vicino Torino, i cinque feriti da esplosione a Firenze, i trenta a Roma e i sessanta a Napoli.

 

spari con le pistole a capodanno 7

Nella notte di San Silvestro colpisce i numero dei minorenni finiti al pronto soccorso, ben 90 in tutta Italia rispetto ai 64 dell'anno scorso, o la sciagurata disinvoltura con cui un padre ad Andria, in Puglia, ha messo in mano al figlio di sei anni una pistola a salve: l'arma è esplosa e il bambino ha perso un dito.

 

«Questa dei botti e degli spari a Capodanno era una tradizione che una volta aveva lo scopo di allontanare il Maligno e gli spiriti cattivi - commenta lo psicologo e docente Matteo Lancini -. Oggi però, con esplosioni sempre più grandiose e violente, l'obiettivo sembra il voler raggiungere la maggior visibilità possibile: più la fai grossa più ti filmano, più ti ripubblicano sui social e più sei visibile».

fuochi d'artificio capodanno 9

 

L'aumento degli under 18 coinvolti, invece, non è necessariamente legato a una violenza più diffusa fra gli adolescenti: «È la manifestazione esteriore del fare più rumore che implica l'avere gli occhi addosso per accumulare più follower - dice Lancini -. Questa però è una dinamica che hanno creato gli adulti negli ultimi anni».

 

Un ragionamento a parte merita il fenomeno che vede i genitori maschi insegnare a figli anche molto piccoli come si usano fuochi d'artificio e, nei casi più gravi, le armi: «Qui entrano in gioco radici molto lontane - spiega Lancini -. Ho visto video con degli undicenni che sparano: l'uso delle armi da fuoco e i giochi violenti rispondono allo stereotipo di certi comportamenti maschili, più portati a una modalità più agita. Non è un caso se sono soprattutto i maschi a maneggiare questi oggetti in ricorrenze come questa».

spari con le pistole a capodanno 1

 

Intanto il bilancio della notte dei fuochi si arricchisce di dettagli drammatici: 49 i ricoverati in ospedale, 34 dei quali con prognosi superiori ai 40 giorni. Il più piccolo ha solo due mesi d'età e ha riportato ustioni al torace e a un braccio. Ne avrà per due settimane all'ospedale Santobono di Napoli. […]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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