LA CASSAZIONE HA ANNULLATO LA CONDANNA DELL'INDUSTRIALE SVIZZERO STEPHAN ERNEST SCHMIDHEINY PER LE VITTIME DELL'AMIANTO NEL PROCESSO ETERNIT BIS. GLI ATTI SONO STATI INVIATI ALLA CORTE D'APPELLO DI TORINO – L’IMPRENDITORE FU CONDANNATO A 1 ANNO E 8 MESI – IL PROCESSO RISCHIA DI CADERE IN PRESCRIZIONE – LA DENUNCIA SULL’AMIANTO A VIALE MAZZINI DI MARIUSZ SODKIEWICZ, EX DIPENDENTE RAI CHE, COME FRANCO DI MARE, HA CONTRATTO UN TUMORE…
La Corte di Cassazione ha annullato la condanna per le vittime dell'amianto nel processo Eternit Bis inviando gli atti alla Corte d'Appello di Torino. Lo rende noto l'Osservatorio Nazionale Amianto.
Nel procedimento è imputato l'industriale svizzero Stephan Ernest Schmidheiny, che aveva già ottenuto una riduzione della pena per omicidio colposo ad un anno e 8 mesi di reclusione.
"Un processo tutto da rifare, gli atti saranno rinviati in appello e nel frattempo i reati cadranno in prescrizione. Negata la giustizia per Giulio Testore, impiegato nello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino) e deceduto nel 2008 a causa dell'asbestosi per l'esposizione all'amianto - spiega in una nota l'Osservatorio - Nel 2018, in primo grado, Schmidheiny era stato condannato a 4 anni di reclusione per omicidio colposo.
"La prescrizione incombe e le vittime rimangono senza giustizia - commenta del Presidente dell'Osservatorio Nazionale Amianto, l'avvocato Ezio Bonanni-. Non possiamo comprendere, né condividere, la decisione della Corte. Il nostro impegno, comunque, proseguirà in tutte le competenti sedi, per la bonifica, la messa in sicurezza, la tutela medica e risarcitoria di tutte le vittime e dei loro familiari".