ACCIAIO MESSO A LUCIDO – TRA IL 2020 E IL 2021 ARCELOR MITTAL HA VERSATO ALMENO 80MILA EURO A UN’AGENZIA CHE HA “RIPULITO” LA REPUTAZIONE ONLINE DEL GRUPPO E DEL SUO AD, LUCIA MORSELLI – SONO STATI RIMOSSI E DEINDICIZZATI DA GOOGLE UN CENTINAIO DI ARTICOLI CHE RIGUARDAVANO LA GESTIONE DELL’EX ILVA DI TARANTO E LE RELATIVE VICENDE GIUDIZIARIE – IL TUTTO MENTRE ARCELOR TRATTAVA CON IL GOVERNO L’INGRESSO DELLO STATO NEL CAPITALE DELL'ACCIAIERIA…
Estratto dell'articolo di Gianluca Paolucci per “La Verità”
Arcelor Mittal ha pagato decine di migliaia di euro a un’agenzia specializzata che ha «ripulito», anche in maniera fraudolenta, l’immagine dell’ad Lucia Morselli. Mentre trattava con il governo l’ingresso dello Stato nel capitale dell’ex Ilva e la conferma della stessa Morselli alla guida del principale gruppo siderurgico italiano. E mentre la situazione dello stabilimento era già critica, almeno per la disponibilità finanziaria e i ritardi di pagamento verso i fornitori.
[…] Tra giugno 2020 e gennaio 2021 Arcelor Mittal Italia spa ha pagato almeno 80.000 euro per far rimuovere dal Web o deindicizzare dai motori di ricerca articoli sulla gestione dell’ex Ilva e sull’operato della Morselli. Tra questi, articoli delle principali testate italiane come di piccoli siti Web, accomunati dal fatto di presentare la manager in termini a lei non graditi.
L’opera di ripulitura ha riguardato principalmente la gestione dell’ex Ilva di Taranto, con la rimozione o deindicizzazione anche di articoli relativi a note dei sindacati o ai problemi delle aziende dell’indotto. Tra le chiavi di ricerca per individuare gli articoli da rimuovere figurano: «Lucia Morselli denuncia», «Lucia Morselli pagando», «Lucia Morselli inchiesta», «Lucia Morselli crisi», «Lucia Morselli Emiliano», «Lucia Morselli arbitrariamente». Gli articoli individuati per essere rimossi o deindicizzati sono in totale 91.
La Verità ha potuto esaminare i dati dell’inchiesta Storykiller, un progetto internazionale sulle attività di una agenzia specializzata denominata Eliminalia coordinato dal consorzio giornalistico Occrp e per l’Italia da Irpimedia. Tra i 1.400 clienti dell’agenzia, Arcelor Mittal figura accanto a bancarottieri, personaggi accusati di riciclaggio, frode e sfruttamento della prostituzione. Tra gli italiani c’è Piero Amara, l’avvocato al centro del caso della Loggia Ungheria e la società Area spa, che ha fatto rimuovere gli articoli relativi a una multa in Usa per aver fatto affari con il governo siriano.
[…] La deindicizzazione rende di fatto gli articoli introvabili quando si esegue una ricerca sul web tramite i motori di ricerca anche utilizzando parole chiave estremamente dettagliate.
Ma il metodo di lavoro di Eliminalia era più preciso. Una volta individuato l’articolo sgradito al cliente, veniva contatta la testata con una mail dai contenuti standard e dal tono minatorio, facendo riferimento a presunte violazioni del copyright o della normativa sul diritto all’oblio anche in caso di articoli relativi a vicende di stretta attualità. In calce, il riferimento fraudolento a un ufficio della Commissione europea.
Un altro metodo consiste nel richiedere la deindicizzazione direttamente a Google, spacciandosi per delegati di gruppi editoriali o testate giornalistiche chiedendo la rimozione di articoli di altre testate accusati di aver copiato dei contenuti. In qualche caso gli articoli che sarebbero stati copiati sarebbero stati retrodatati per rendere credibile la violazione del copyright.
Le prime indiscrezioni di un possibile ingresso dello Stato nel capitale di Ilva risalgono alla fine del 2019. Il primo luglio 2020, durante un question time alla Camera, l’allora premier Giuseppe Conte ammise che il governo stava valutando l’ingresso nel capitale. Un mese prima, il 29 maggio, la Morselli firmava per conto di Arcelor Mittal Italy la procura alla società spagnola Joyful company s.l. per rappresentarla nelle richieste di «deindicizzazione, cancellazione e distruzione dei dati personali» a testate e motori di ricerca. […]
Nel settembre 2020 il governo ha dato mandato a Kpmg di effettuare una due diligence sui conti del gruppo. Il rapporto finale sottolineava una serie di criticità relative a varie voci del bilancio, nonché la mancata collaborazione dei vertici aziendali. Secondo Kpmg, la situazione era tale che la società non avrebbe potuto far fronte agli impegni sia nel rimborso del debito verso Ilva che per quanto riguarda gli investimenti previsti. Lo scaduto verso i fornitori esterni (senza considerare le partite infragruppo) ammontava al 31 agosto 2020 a poco meno di 800 milioni.
Di questi, 250 milioni erano scaduti da oltre 120 giorni. L’analisi viene consegnata a Invitalia il 9 dicembre 2020. Malgrado le criticità rilevate il giorno successivo, il 10 dicembre, Invitalia - guidata allora da Domenico Arcuri - firma l’accordo per entrare nel capitale di Acciaierie d’Italia. A oggi, lo Stato ha iniettato oltre un miliardo nell’ex Ilva guidata dalla Morelli.
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