nochnye volki putins angels

ARRIVA LA STANGATA PER I “PUTIN’S ANGELS”– LA GANG DI MOTOCICLISTI RUSSI ANTI-GAY, ANTIFEMMINISTA E ANTIOCCIDENTALE “NOCHNYE VOLKI” VIENE SANZIONATA DALL'UE – BRUXELLES HA VIETATO LORO DI ENTRARE NEI PAESI EUROPEI E POTREBBERO ESSERE ESCLUSI DALL'USO DI CONTI CORRENTI DELLA SBERBANK, LA BANCA DI STATO RUSSA - I CENTAURI SONO TRA I GRUPPI PIÙ FEDELI A PUTIN E DI RECENTE...

Enrico Franceschini per “la Repubblica”

 

nochnye volki 8

I "bikers" di Vladimir Putin sono finiti nella lista delle sanzioni europee. Vestiti di pelle nera, in sella a rombanti motociclette, il loro nome è Nochnye Volki, o Night Wolves come una volta preferivano farsi chiamare, in inglese visto che avevano per modello gli Hell's Angels, le gang su due ruote delle città americane. Per questo, quando nacquero nell'Urss degli anni Ottanta, erano considerati un'associazione sediziosa, che organizzava concerti rock sbandierando uno stile di vita contrario ai crismi e all'ideologia sovietici, i cui membri rischiavano di venire perseguitati e arrestati. 

nochnye volki 9

 

Ma da allora, è il caso di dire, i Lupi della Notte russi ne hanno fatta di strada, diventando uno dei gruppi più fedeli all'attuale capo del Cremlino, che ha perfino partecipando a una delle parate della banda, nel 2011, salendo anche lui su una moto, alleanza che li ha fatti soprannominare "Putin's Angels", gli angeli di Putin. Oggi sono anti-gay, antifemministi e antioccidentali.

 

Nel 2014 gli Stati Uniti li avevano già colpiti con sanzioni, perché i "bikers" avevano appoggiato e addirittura preso parte all'invasione del Donbass e della Crimea, le prime due regioni dell'Ucraina messe nel mirino da Putin. Adesso, secondo indiscrezioni raccolte dal Financial Times, l'Unione Europea li ha messi nella lista degli individui e delle associazioni oggetto di sanzioni per il sostegno che hanno dato all'invasione dell'Ucraina iniziata il 24 febbraio scorso. 

 

nochnye volki 7

Recentemente sono stati visti in azione nel sud della Russia, a bordo di moto su cui svettava la Z diventata per Mosca il simbolo della guerra, con l'obiettivo di raccogliere fondi a sostegno delle regioni filo-russe ucraine.

 

Le sanzioni europee potrebbero comportare il bando all'uso di conti della Sberbank, la banca di Stato russa, e il divieto di ingresso nei Paesi della Ue: in passato il gruppo ha fatto dei viaggi di provocazione in Germania e Polonia, a cui ora dovrà rinunciare. Interpellato telefonicamente dal quotidiano della City, il capo dei Lupi della Notte, Aleksandr Zaldostanov, nome di battaglia "il Chirurgo", afferma che la decisione di Bruxelles non lo sorprende e che comunque dal suo punto di vista è priva di significato: «Se non potremo più andare a trovare i nostri amici e fratelli in Europa, saranno loro a venire da noi in Russia », commenta. 

 

nochnye volki 6

Anche il capo della filiale europea dei Night Wolves, lo slovacco Josef Hambalek, sarebbe nella lista dei membri della banda puniti dalla Ue. Pur avendo origini ucraine, Zaldostanov si dice favorevole all'invasione perché «Russia e Ucraina sono un Paese solo, unificato e indivisibile». Sostiene inoltre che è stato l'Occidente, non la Russia, a iniziare la guerra, creando una distinzione artificiale tra Mosca e Kiev e «costringendoci a combattere gli uni contro gli altri». 

nochnye volki 2

 

Attualmente il gruppo di motociclisti russi si trova a Sebastopoli, la città portuale della Crimea, la penisola ucraina annessa illegalmente dalla Russia, dove si prepara a mettere in scena uno dei suoi show, in una miscela di bandiere russe, croci ortodosse e slogan pro-Putin. La sede ufficiale della gang è in un ex-deposito per demolizioni di auto a Mosca, da dove i "Putin's Angels" hanno sviluppato anche attività commerciali, come la vendita di magliette con il proprio logo.

nochnye volki 3nochnye volki 1nochnye volki 5

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…