licio gelli mario draghi

ARRIVERÀ FINALMENTE LA VERITÀ SU GLADIO E LOGGIA P2? – MARIO DRAGHI HA DISPOSTO LA DESECRETAZIONE DEGLI ATTI CHE RIGUARDANO DUE DEI PIÙ GROSSI MISTERI DELLA STORIA D’ITALIA. MA CHE CI SARÀ IN QUEI DOCUMENTI CHE GIÀ NON SAPPIAMO? CI VORRANNO MESI PER ANALIZZARLI, E IN OGNI CASO C'È MOLTO SCETTICISMO - L’EX MINISTRO SOCIALISTA RINO FORMICA: “È UN ATTO APPREZZABILE MA HA UN VALORE ASSAI CIRCOSCRITTO FINCHÉ NON CI SARANNO ANALOGHE DECISIONI DA PARTE DELLE CANCELLERIE EUROPEE…”

licio gelli

Fabio Martini per "la Stampa"

 

Ha voluto firmare e divulgare la notizia in un giorno simbolico: nel quarantunesimo anniversario della strage di Bologna, il presidente del Consiglio Mario Draghi ha dato il via libera alla direttiva che dispone la desecretazione degli atti ancora coperti che riguardano la loggia P2 e l'organizzazione Gladio, stabilendo il versamento anticipato all'Archivio centrale dello Stato di tutta la documentazione disponibile.

 

Una desecretazione che prelude alla scoperta di verità nascoste o piuttosto un'operazione soprattutto simbolica in una giornata, il 2 agosto, che ogni anno richiama nella memoria collettiva una vicenda nella quale lo Stato non fece per intero il suo dovere?

 

strage di bologna

Gladio e P2: due vicende imponenti e strategiche, legate da un filo rosso: la collocazione strategica dell'Italia, per 40 anni Paese di confine tra due "imperi" in conflitto tra loro: quello atlantico e quello sovietico.

 

Una collocazione che ha alimentato per decenni una "guerra sporca": organizzazioni segrete (Gladio), collegamenti con spezzoni opachi degli apparati italiani (la P2, segmenti dei Servizi), il tutto segnato da episodi criminosi, alcuni dei quali mai chiariti. Cosa ci sia dentro quei documenti ovviamente nessuno lo sa e soltanto pochissimi hanno potuto esaminarli, proprio perché si tratta di materiale secretato per decenni.

GLADIO

 

Serviranno mesi per capirlo anche se le aspettative non sono illimitate. Spiega a La Stampa Giuseppe Fioroni, già presidente della Commissione Moro, che molto ha scavato tra materiali incandescenti: «Tutto ciò che nei dossier P2 e Gladio era connesso con le stragi è stato già desecretato, ma ovviamente non era tutto e dunque sarà interessante scoprire se esistano carte e documenti in grado di arricchire le conoscenze sulla nostra storia».

 

Più scettico è Rino Formica, ex ministro socialista, già componente della Commissione d'inchiesta sulla P2: «L'atto del presidente del Consiglio è apprezzabile, ma ha un valore conoscitivo assai circoscritto e questi annunci resteranno rituali sino a quando non saranno seguiti da analoghe decisioni da parte delle più importanti Cancellerie europee.

strage alla stazione di bologna

 

Per dirne una: da dove è partito il via libera per la nomina dei capi dei servizi piduisti? Davvero crediamo che sia stato un fatto domestico? Licio Gelli? In Italia era il "portiere" dell'Agenzia euro-atlantica, ma l'Agenzia non era sua e lui portava il caffè. Certo, traendone benefici personali, ma il suo era un ruolo di copertura».

 

Ma proprio il ruolo di cerniera di Gelli spiega il dato più significativo: sono serviti sei anni dalla sua morte - era il 15 dicembre 2015 - perché lo Stato - nella persona di Mario Draghi - desecretasse tutte le carte che riguardano il capo della P2. Sarà interessante scoprire se tra le carte usciranno documenti utili a dipanare diversi misteri e tra i tanti due sui quali Gelli molto sapeva: la prigione di Aldo Moro e la reale dinamica della strage alla Stazione di Bologna.

LOGGIA P2

 

Chi ha letto le carte secretate, ha trovato tracce che potrebbero portare ad una pista palestinese, alla quale accennò anche l'ex Presidente della Repubblica. Misteri che potrebbero trovare almeno un po' di luce dai documenti che ora saranno disponibili.

 

E Gladio? Il disvelamento dell'esistenza della organizzazione paramilitare, appartenente alla rete internazionale atlantica Stay-behind e promossa durante la guerra fredda dalla Cia per contrastare una possibile invasione dell'Europa occidentale da parte dei Paesi aderenti al Patto di Varsavia, fu fatta alla vigilia di quella che sarebbe diventata la più cruenta battaglia per la conquista del Quirinale mai combattuta nella storia della Repubblica.

cossiga e andreotti

 

Ne parlò il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti il 24 ottobre 1990: una rivelazione immaginata per screditare l'allora Capo dello Stato Francesco Cossiga, che, segretamente e da sottosegretario alla difesa, aveva avuto la delega alla sovrintendenza di Gladio e soprattutto era sospettato di esserne stato uno dei fondatori. E il colpo andò a segno: delegittimato a sinistra Cossiga si dimise prima della fine del mandato.

cossiga andreottiLicio Gelli e Giulio Andreottistrage alla stazione di bolognalicio gelli strage stazione bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognastrage alla stazione di bolognavilla wanda 5licio gelli a villa wanda 1strage alla stazione di bolognavilla wanda 4strage alla stazione di bolognastrage stazione bolognalicio gelli a villa wanda 3villa wandalicio gelli a villa wandaLicio Gelli e Giulio Andreotti

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…