ARTE BLINDATA – PIANO SICUREZZA DEL VIMINALE NEI MUSEI E NEI SITI ARCHEOLOGICI: AUMENTO DELLA VIDEOSORVEGLIANZA, AGENTI E METAL DETECTOR – 300 MILIONI DI FONDI IN PIU’ – ALLO STUDIO BIGLIETTI CON L’IDENTIFICAZIONE PREVENTIVA DEL VISITATORE
1 - COLOSSEO, UFFIZI, POMPEI, BRERA PIANO SICUREZZA DA 300 MILIONI
RAFFORZATA LA VIGILANZA IN VENTI SITI SENSIBILI: PIÙ AGENTI E METAL DETECTOR
Alessandro Arachi per il “Corriere della Sera”
L’allarme terrorismo ha raggiunto i beni culturali. O, potremmo dire, ha raggiunto soprattutto i beni culturali, visto che per definizione i luoghi d’arte sono presi d’assalto ogni giorno da migliaia di visitatori. Facile che diventino preda e bersaglio dei terroristi. In particolare nei giorni delle festività, soprattutto adesso che stiamo andando incontro alla bella stagione.
Ecco quindi che è scattato un solido piano di sicurezza. Lo hanno messo a punto al ministero dei Beni Culturali e lo hanno chiamato: «Progetto speciale di sicurezza nazionale». Si articola su due livelli, entrambi mirati a garantire l’incolumità dei visitatori di siti archeologici e musei.
Il primo livello del piano scatta in emergenza, in caso di attacco terroristico. Prevede l’istituzione di una task force organizzata dalle prefetture d’Italia, in coordinamento con i soprintendenti e con i direttori dei musei.
controlli di sicurezza a piazza san pietro dopo gli attentati di parigi
Il secondo livello è stato programmato e finanziato con 300 milioni spalmati su tre anni, fino al 2018 con il fondo tutela del patrimonio. «Cinquanta milioni di questo finanziamento abbiamo già cominciato a spenderli», dice Antonella Recchia che è il segretario generale del ministero dei Beni Culturali, quindi al comando della cabina di regia di questo piano.
È la stessa Recchia a spiegare: «Abbiamo attenzionato i siti dei beni culturali che abbiamo valutato più a rischio: sono in tutto una ventina. E su questi abbiamo moltiplicato le misure di sicurezza: raddoppiata la vigilanza, fatto intervenire polizia e carabinieri, installato metal detector, moltiplicate le telecamere. La videosorveglianza si svolge sia all’interno dei siti sia all’esterno e ci siamo attrezzati per avere i mezzi più all’avanguardia possibile».
Tra i venti siti tenuti sotto controllo dagli esperti del ministero dei Beni Culturali c’è, ovviamente, il simbolo principe di Roma Capitale, il Colosseo: è qui che sono stati installati all’ingresso alcuni metal detector, del tutto simili a quelli che si trovano agli ingressi degli aeroporti.
Ma nella lista dell’allarme rosso per il rischio sicurezza ci sono anche gli Uffizi di Firenze: «Qui da noi, dentro la Galleria, si può vedere chiaramente la presenza dell’esercito e anche dei carabinieri», ha detto Eike Schmidt, direttore della Galleria degli Uffizi. E ha aggiunto: «Nel nostro museo entrano ogni giorno migliaia di persone. Per capire: nel solo giorno di Pasqua abbiamo avuto quasi 8 mila ingressi, e al giardino mediceo di Boboli altri 7 mila e cento».
2 - INGRESSI AI MUSEI SOLO CON LA PRENOTAZIONE
ALLO STUDIO NUOVE MISURE PER VERIFICARE L’IDENTITÀ DEI TURISTI. E NEI SITI SONO IN ARRIVO I METAL DETECTOR
Rinaldo Frignani per il “Corriere della Sera - Roma”
L’arte, in qualsiasi sua forma, nel mirino dei terroristi. Da Palmira a tutti gli altri siti storici e archeologici del Medioriente. Fino ai luoghi di cultura, ai monumenti della Capitale. Lì atti di guerra, qui minacce di attacchi. Obiettivi inseriti da due anni fra quelli più sensibili per quello che rappresentano a livello mondiale e per l’afflusso di visitatori, che li trasforma in luoghi di aggregazione e quindi li mette nel mirino delle cellule dell’estremismo islamico.
Un’analisi che ha già portato, dopo gli ultimi attacchi a Bruxelles e, prima ancora, con il Giubileo e le stragi parigine del 13 novembre scorso, a un rafforzamento dei dispositivi di vigilanza per musei, monumenti, gallerie d’arte. Già alla fine dell’anno scorso era stata disposta l’installazione di altri quattro metal detector agli ingressi del Colosseo per controllare le migliaia di visitatori che ogni giorno si recano all’Anfiteatro Flavio.
Ma iniziative simili erano state annunciate anche per i tre ingressi del Foro Romano e del Palatino, le Terme di Caracalla, l’area Archeologica di Ostia Antica, da aggiungere a luoghi dove i livelli di sicurezza erano stati ulteriormente innalzati, come Palazzo Altemps, Palazzo Massimo e le Terme di Diocleziano.
Adesso, come è trapelato da Firenze e come potrebbe accadere in altre città d’arte italiane ed europee - soprattutto in considerazione di quanto successo a Tunisi con l’assalto armato al museo del Bardo, sempre l’anno scorso - è altamente probabile il rafforzamento della vigilanza armata interna ed esterna ai complessi museali e ai monumenti per difendere chi li visita e chi ci lavora.
D’altra parte I luoghi di cultura romani sono compresi nell’elenco doi 4.400 obiettivi sensibili che devono essere vigilati giorno e notte dalle forze dell’ordine e dai militari, che hanno anche posti di vigilanza fissi all’esterno di queste strutture. Ma un’intensificazione dei controlli, anche a fronte del grande afflusso di pubblico, come viene confermato ogni volta che c’è un periodo di vacanza o in occasione di giornate festive, è stata comunque prevista proprio per scongiurare il rischio di essere colti di sorpresa in uno dei settori più esposti al pericolo di attacco come quello del turismo.
Quindi, oltre alle sorveglianze con personale di guardia, è in programma anche un aumento di sistemi di videosorveglianza e di controlli agli ingressi per snellire o eliminare del tutto, le file di visitatori alle casse per evitare anche in questo caso assembramenti di persone. Ma ci potrebbero essere anche iniziative diffuse di prenotazioni e acquisti di ingressi, con l’identificazione preventiva di chi entrerà nei musei e nei monumenti, un po’ come avviene per lo stadio. È solo un’ipotesi ancora allo studio ma - almeno a sentire gli esperti - potrebbe essere un deterrente importante, potrebbe aiutare a tenere lontani personaggi sconosciuti.
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