vladimir putin joe biden giorgia meloni

ASSET DI VENDETTA – A STRESA NON C’È ACCORDO SULLA CONFISCA DEI BENI RUSSI CONGELATI IN EUROPA: BIDEN PRESSA L’ITALIA, CHE GUIDA IL G7, MA NELL’UE IN MOLTI NON VOGLIONO CREARE UN PRECEDENTE: GLI “STATI CANAGLIA” POTREBBERO DECIDERE DI NON INVESTIRE PIÙ IN EURO – IL GOVERNATORE DI BANKITALIA PANETTA FRENA: “QUESTE MISURE POSSONO AVERE RIPERCUSSIONI SUL FUNZIONAMENTO DEL SISTEMA MONETARIO INTERNAZIONALE” – E ORBAN MINACCIA IL VETO ANCHE SU…

Estratto dell’articolo di Alessandro Barbera per “La Stampa”

 

fabio panetta christine lagarde giancarlo giorgetti g7 economia stresa

Se dipendesse da Kiev, i beni russi congelati in Europa «andrebbero confiscati». Il ministro delle Finanze ucraino Serghij Marchenko aveva viaggiato fino alle rive piemontesi del lago Maggiore nella speranza di aumentare la pressione sull'Occidente. Si sforza di sorridere, ma è deluso. Il governo di Volodymyr Zelensky sperava nell'arma più potente che c'è - quella dei soldi - per mettere all'angolo il nemico russo.

 

Per ora dovrà accontentarsi dei circa 2,5 miliardi di euro promessi dall'Unione europea grazie all'utilizzo dei profitti generati quest'anno da quei beni, e sempre che l'ungherese Viktor Orban non si opponga.

 

paolo gentiloni giancarlo giorgetti christine lagarde fabio panetta g7 economia stresa

Secondo le stime più prudenti, depositati in giro per il mondo ci sono 280 miliardi di euro riconducibili a cittadini e istituzioni russe. Di questi, 190 sono concentrati in due società finanziarie di Belgio e Lussemburgo.

 

Nonostante il tentativo di avvicinarsi a una soluzione di lungo termine, l'incontro dei sette ministri finanziari del G7 riuniti a Stresa è servito a far emergere gli ostacoli del piano americano a sostegno di Volodymyr Zelensky e del suo esercito. L'obiettivo è raggiungere l'accordo prima della riunione dei capi di Stato prevista per metà giugno in Puglia. «Penso che per allora ci potrà essere un annuncio», dice il commissario europeo all'Economia Paolo Gentiloni. Ma nei corridoi del vertice non sono in molti ad essere altrettanto ottimisti. «Restano problemi tecnici e legali», ammette il ministro del Tesoro Giancarlo Giorgetti a fine giornata, una delle più tese fra Europa e Stati Uniti da tempo.

 

[…]

 

fabio panetta christine lagarde giancarlo giorgetti g7 economia stresa

La proposta della ministra americana Janet Yellen può essere sintetizzata così: Washington anticipa a Kiev fra i 40 e i 50 miliardi di euro, su cui l'Unione prenderebbe l'impegno a dare le garanzie della futura restituzione. Yellen vorrebbe gestire il prestito attraverso un veicolo finanziario ad hoc, e a far sì che quei fondi vengano utilizzati anche per l'acquisto di armamenti.

 

Ma le incognite sono molte. La prima: l'atteggiamento del leader ungherese e filorusso Viktor Orban, il cui governo sta facendo ostruzionismo anche alla concessione della prima rata dei circa 2,5 miliardi già promessi due settimane fa dai Ventisette.

 

giorgia meloni e joe biden nello studio ovale 9

La seconda: il vincolo costituzionale giapponese - emerso durante la riunione del G7- che impedirebbe a Tokyo di contribuire a finanziare spese belliche altrui. E tre: i dubbi della Banca centrale europea su una soluzione che si avvicina molto alla confisca invocata da Kiev.

 

Ad ammettere il problema è il governatore italiano Fabio Panetta: «Di queste misure occorre valutare pro e contro, perché possono avere ripercussioni sul funzionamento del sistema monetario internazionale». Insomma, le difficoltà politiche e tecniche sono ancora evidenti: il comunicato finale del vertice arriva solo nel pomeriggio, quando i ministri hanno già lasciato le rive del lago.

fabio panetta christian lindner giancarlo giorgetti g7 economia stresa

 

«Stiamo facendo progressi nella discussione», nel frattempo «i beni russi sotto la nostra giurisdizione resteranno congelati fino a quando Mosca non pagherà per i danni causati all'Ucrania». […]

giorgia meloni e joe biden nello studio ovalefabio panetta paschal donohoe giancarlo giorgetti g7 economia stresa fabio panetta bruno le maire giancarlo giorgetti g7 economia stresa fabio panetta janet yellen giancarlo giorgetti g7 economia stresa

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...

nicola gratteri giorgia meloni magistrati magistratura toghe

DAGOREPORT – IN POLITICA IL VUOTO NON ESISTE E QUANDO SI APPALESA, ZAC!, VIENE SUBITO OCCUPATO. E ORA CHE IL CENTROSINISTRA È FRAMMENTATO, INCONCLUDENTE E LITIGIOSO, CHI SI PRENDE LA BRIGA DI FARE OPPOSIZIONE AL GOVERNO NEO-TRUMPIANO DI MELONI? MA È OVVIO: LA MAGISTRATURA! - LA CLAMOROSA PROTESTA DELLE TOGHE CONTRO NORDIO ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO, LE INDAGINI SU SANTANCHE' E LA RUSSA, I DOCUMENTI DEI SERVIZI SEGRETI SU GAETANO CAPUTI, PASSATI “ACCIDENTALMENTE” DALLA PROCURA DI ROMA AL “DOMANI”: TUTTI “INDIZI” CHE LA GUERRA È COMINCIATA – VIDEO: GRATTERI CONTRO NORDIO A “OTTO E MEZZO”

giorgia meloni ignazio la russa daniela santanche

QUESTA VOLTA LA “PITONESSA” L’HA FATTA FUORI DAL VASO: IL “CHISSENEFREGA” LANCIATO A GIORNALI UNIFICATI POTREBBE ESSERE LA GOCCIA CHE FA TRABOCCARE IL VASO DELLE SUE DIMISSIONI - LA MINISTRA DEL TURISMO, CON ARROGANZA MAI VISTA, DICHIARA URBI ET ORBI CHE SE NE FOTTE DEL PARTITO E DELLA MELONI (“L’IMPATTO SUL MIO LAVORO LO VALUTO IO”). INFINE LANCIA UN AVVERTIMENTO ALL’AMICO-GARANTE LA RUSSA (“NON MI ABBANDONERÀ MAI”) – ALT! LA "SANTADECHÈ" SMENTISCE TUTTO: "SE GIORGIA MELONI MI CHIEDESSE DI DIMETTERMI NON AVREI DUBBI. NON HO MAI DETTO 'CHISSENEFREGA". QUINDI NON UNO, MA QUATTRO GIORNALISTI HANNO CAPITO MALE E HANNO FATTO "RICOSTRUZIONI FANTASIOSE"?