BABY GANGS OF NEW YORK- UN TERZO DELLE SPARATORIE NELLA GRANDE MELA RIGUARDANO TEENAGERS CHE SI COMBATTONO PER IL PREDOMINIO DI QUARTIERI DI PERIFERIA – IL CAPO DELLA POLIZIA: ‘LA STUPIDITA’ DI QUESTE BANDE È CHE SI AMMAZZANO FRA DI LORO PER NIENTE’

Angela Vitaliano per ‘Il Fatto Quotidiano'

Un autobus, il solito, quello che attraversa la zona nord di Brooklyn e che per Angel Rojas è la connessione tra la sua casa e quei due lavori fra i quali si divide, per mantenere la sua famiglia. Una conversazione al telefono, ignorando completamente i tre ragazzini che salgono, facce uguali a tanti altri ragazzini, che, forse, si sono incontrati per finire un progetto per la scuola o per una partita di basket. Tutto normale, tutto quotidiano. Tanto che Angel non nota nemmeno, come poi dimostreranno le telecamere, l'agitazione di un altro 14enne, seduto un po' piu dietro, da solo con i suoi pensieri. Non c'è tempo per capire l'allarme, né quello per cogliere l'orrore di quella pistola 357 che uno dei 3 teen ager appena saliti a bordo, tira fuori all'improvviso, con freddezza, come in un film.

Una manciata di secondi e poi uno sparo, diretto a quel coetaneo impaurito, che ha capito tutto, che sa tutto. Una pallottola, però, che spezza la vita all'obiettivo sbagliato: a un 39enne che sta andando al lavoro e che non ha avuto nemmeno il tempo di preoccuparsi di quei ragazzini che potrebbero essere suoi figli, quelli che a casa non abbraccerà mai più. Saury, infatti, il figlio di Angel di anni ne ha 12, solo 2 in meno del killer che lo ha reso orfano. Difficile farsene una ragione: difficile anche per Maria Lopez, sua madre, arrivata qui, dalla Repubblica domenicana, con Angel e la loro figlia più piccola, April di 8 anni, solo 4 anni fa. E a vedere le foto di Kathon Anderson, il killer, pantaloni mimetici e maglietta di cotone a maniche lunghe, sembra davvero di stare in un film di quelli della New York degli anni Settanta, falcidiata dal crimine e dalla violenza.

Da anni, tuttavia, la città ha cambiato volto grazie ad un processo di "bonifica" iniziato dal sindaco Giuliani, proseguito da Bloomberg e che De Blasio è intenzionato a mantenere. Tanto che per "allontanare" l'allarme di chi teme che il suo mandato possa significare un ritorno della città ai suoi periodi cupi, ha scelto come capo della polizia Bill Bratton, già "uomo" di Rudolf Giuliani e famoso proprio per aver iniziato quel processo di "ripulitura", anche usando metodi non sempre condivisibili. Bratton, solo qualche settimana fa, in conferenza stampa con il sindaco, aveva confermato il buon trend che, da tempo, caratterizza New York, con una riduzione del 2% dei crimini maggiori rispetto allo scorso anno e un calo del 21% degli omicidi e del 14% delle sparatorie. Numeri che fanno di New York, e non solo di Manhattan, una delle metropoli più sicure degli Usa.

Resta, tuttavia, vivo e spaventoso nelle sue conseguenze, il fenomeno delle "baby gang" - Un terzo delle sparatorie riguarda proprio minori - che rendono pericolosa la vita in quartieri dell'estrema periferia, quella più povera e, ovviamente, con tassi altissimi di evasione scolastica e di disoccupazione. Il killer di Rojas, a esempio, fa parte di una banda chiamata Twan Family che ha la sua base a Marcy Houses, mentre la vittima apparteneva agli Stack Money Goons, localizzata a Tompkins Houses. Marcy e Tompkins Houses sono due "projects", palazzoni di edilizia popolari costruiti, a breve distanza uno dall'altro, nel quartiere di Bedford-Stuyvesant, uno dei più pericolosi di Brooklyn.

A Marcy è cresciuto il rapper Jay-Z negli anni '80 e i ragazzini di queste parti sono da sempre in guerra con quelli di Tompkins. "La stupidità di queste bande - ha dichiarato Bratton - è che si ammazzano fra di loro per niente e, purtroppo, spesso ci vanno di mezzo degli innocenti proprio come in questo caso".

 

 

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