james deen

GLI UOMINI LO INVIDIANO, LE DONNE LO AMANO E CLICCANO I SUOI VIDEO PER VEDERLO AFFERRARE CORPI E PENETRARLI: PARLIAMO DI JAMES DEEN, IL NUMERO UNO DEL PORNO - PIÙ DI 2400 FILM GIRATI, 201 DIRETTI, 30 PREMI GIÀ IN BACHECA: NON HA RIVALI, NÉ SI VEDONO SUOI EREDI ALL’ORIZZONTE

 

Barbara Costa per Dagospia

 

james deenjames deen

“Sono venuta in faccia a James Deen”, sono le sue video-lezioni su come si fa un cunnilingus e vanno a gonfie vele, i suoi otto siti porno pure, le donne lo amano e lo cliccano per bagnarsi a vederlo come ne seduce una dopo l’altra, ne afferra i corpi, e le penetra e le sodomizza a ripetizione. Più di 2400 film girati, 201 diretti, 30 premi già in bacheca: è sempre James Deen il numero uno del porno, non ha rivali, né si vedono suoi eredi all’orizzonte. Ma le accuse a James Deen di violenza contro le sue colleghe, che fine hanno fatto? Non era quello che ha violentato la sua ex?

 

tweet di stoya contro james deentweet di stoya contro james deen

Breve riepilogo per chi non segue i fatti del porno: i pornostar James Deen e Stoya si lasciano nel 2014, dopo due anni d’amore. Il 18 novembre 2015 Stoya scrive e posta due tweet in cui accusa Deen di averla stuprata. Ai giornali Stoya racconta che stavano facendo sesso, ma che lei ad un certo punto ha usato la sua safeword, la parola concordata tra due persone quando una delle due non vuole più continuare un rapporto, di solito sadomaso.

 

james deen sul setjames deen sul set

Stoya dice che Deen non ha rispettato la safeword ed ha continuato: lei non ha reagito, non ci ha litigato, né lo ha lasciato. Dice che il giorno dopo era attiva sul set, che quello dopo ancora ha girato un porno proprio con Deen, il quale ha sempre ribadito che è tutto falso, non ha fatto niente, non ha violentato nessuno. Stoya non lo denuncia, Deen non è né indagato né messo sotto accusa, ma quei tweet infamanti gli hanno fatto perdere contratti di lavoro, rimpiazzati, se non triplicati, appena si è capito che quell’accusa non andava da nessuna parte.

 

 

james deen stoyajames deen stoya

Quando scrivo che James Deen è il numero uno del porno, non lo scrivo solo da fan (sono fan anche di Stoya, e preciso che è riduttivo definirla pornostar, davvero Stoya è molto di più, una performer, una scrittrice, una producer, una che fa oro tutto quello che del porno tocca, oltre ad essere bellissima): Deen è davvero un talento naturale, ha una dote che nel porno pochi attori maschi hanno, ha padronanza facciale, cioè riesce a fare/non fare spasmi orgasmici a seconda del volere del regista mantenendo un controllo assoluto dell’erezione, un’abilità degna solo dei migliori, di Rocco Siffredi per intenderci.

 

james deen rocco siffredijames deen rocco siffredi

Quel che è “scandaloso” è che James Deen sia diventato il re del porno avendo un fisico normale e un pene non eccezionale (19 cm). Certo, è nato belloccio, uno sguardo che seduce ragazzine e milfone, ma è uno più da sport in poltrona, che da palestra. Non è alto, né possiede chissà che cultura o idee memorabili da farci sapere: si definisce un ebreo nevrotico fissato con la figa, nelle donne la prima cosa che guarda è il culo, nelle interviste è simpaticissimo, non se la tira per niente, non ti attacca un pippa né pro né contro Trump perché della politica non gliene frega nulla.

 

Vuole sposarsi ma non avere figli, su Instagram posta foto dei suoi gatti Sebastian e Dr. Squeak e i selfie in posa cazzona che si fa con i colleghi prima di girare. Patito di tecnologia, uno dei suoi orgasmi migliori c’è stato quando ha girato il primo porno in assoluto coi Google Glass.

 

 

james deen rocco siffredi 1james deen rocco siffredi 1

Figlio di due ingegneri della Nasa, James Deen ricorda nitidamente di aver avuto la sua prima pulsione sessuale a sei anni. Adolescente, non scopre il porno su internet ma sulle riviste per adulti. Quando ascolta la pornostar Jenna Jameson dire in radio: «Se vuoi diventare un attore porno, devi riuscire a masturbarti davanti ad almeno 20 persone», Deen la prende in parola: comincia ad esibirsi a rave, party, feste private.

james deen porno in google glassjames deen porno in google glass

 

A 18 anni, finite le superiori, dà la notizia-bomba ai genitori: niente college, niente laurea, ma un posto part-time da Starbucks e provare a sfondare nell’hard. Il loro bimbo inizia subito, coi primi porno in cui è giocattolo sessuale di pornostar-milf, che lo svezzano per bene. Deen mantiene i piedi per terra, sa benissimo che l’epoca d’oro del porno è finita da tempo e che lui deve lavorare il doppio per guadagnare la metà.

 

james deen porno in google glass 1james deen porno in google glass 1

Fa più scene al giorno, il suo nome nell’ambiente gira, tutti concordano: è un fenomeno. Arrivano premi e fama, il 2013 è il suo anno magico, gira “The Canyons”, un film non porno con Lindsay Lohan: è lo sceneggiatore Bret Easton Ellis a volerlo nel film, e Deen dimostra di saper recitare, oltre che scopare. Conquista copertine e servizi tv, per BuzzFeed gira un video comico che diventa virale, e continua senza sosta col porno. Fino ai tweet di Stoya.

 

james deen lindsay lohan (2)james deen lindsay lohan (2)

Di colpo Deen è un mostro, ed escono fuori altre nove pornostar famose che lo accusano di essere un bruto sul set. La sua immagine seduttiva da principe azzurro del sadomaso è infangata, Deen lascia la presidenza dell’Apac, il sindacato degli attori porno. È l’unica battaglia che molla, quelle per l’uso obbligatorio del condom e per la tutela dei minori dall’accesso di porno sul web, continuano (come i suoi soldi, veri, donati alla lotta contro il cancro).

 

Dalla sua parte si schierano Ellis, Siffredi, Valentina Nappi. Non si esprimono sui tweet accusatori di Stoya, ma zittiscono chi accusa Deen di violenza sul lavoro. Rocco, che di porno ne sa come nessuno, dice che di violenza sui set non ne ha mai vista, né ci può essere perché ci sono regole da rispettare, su tutte quella di parlarsi, regista e attori e attori tra di loro, prima di girare ogni scena: niente è fatto senza il loro previo consenso. Rocco è stato tra i pionieri del porno rude-style, e ha più volte scelto Deen come protagonista dei suoi film.

 

james deen joanna angeljames deen joanna angel

Lo stima. Valentina Nappi invece non lo stima per niente, dice che Deen è uno stronzo, un prepotente, un egocentrico, ma non uno stupratore, almeno fino a prova contraria. Anche lei afferma che la violenza nei porno di serie A non esiste, sono scene di violenza “studiata”, e attori/attrici possono fermare l’azione in qualsiasi momento per qualsiasi motivo, come ha fatto lei proprio con Deen. Una volta, lui le ha dato un schiaffo sul clitoride non previsto nella scena: Valentina si è incazzata, ha fermato tutto e gli ha rifilato un ceffone sul viso. James Deen le ha chiesto scusa, e hanno ripreso a girare un caldo facesitting, con la faccia e la lingua di lui affondata nella vagina di lei. 

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