NON C’È VIRUS CHE RIESCA A FERMARE LE MAZZETTE – LA PROCURA DI BARI HA CHIESTO IL RINVIO A GIUDIZIO PER OTTO PERSONE, NELL'INCHIESTA SUL PRESUNTO GIRO DI TANGENTI E APPALTI PILOTATI DURANTE LA PANDEMIA – AL CENTRO DEL CASO LA REALIZZAZIONE DELL'OSPEDALE COVID ALLA FIERA DEL LEVANTE DI BARI, IL CUI COSTO AUMENTÒ DA 9,5 A 21 MILIONI DI EURO – TRA GLI INDAGATI C’È L’EX DIRIGENTE DELLA PROTEZIONE CIVILE PUGLIESE, MARIO LERARIO, GIÀ CONDANNATO IN ALTRE DUE VICENDE, SEMPRE CON L’ACCUSA DI AVERE INTASCATO TANGENTI…
OSPEDALE COVID ALLA FIERA DEL LEVANTE DI BARI
(ANSA) - La Procura di Bari ha chiesto il rinvio a giudizio per otto persone, tra cui l'ex dirigente della Protezione civile pugliese Mario Lerario, accusate a vario titolo di corruzione, peculato, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, falso e turbata libertà degli incanti.
L'inchiesta, coordinata dal procuratore di Bari Roberto Rossi, riguarda il presunto giro di tangenti e appalti pilotati relativamente ad alcuni lavori collegati all'emergenza pandemica del 2020, tra cui la realizzazione dell'ospedale Covid in Fiera del Levante (il cui costo sarebbe aumentato da 9,5 a più di 21 milioni).
La notizia è anticipata da alcuni media locali. Insieme a Lerario (già condannato in altre due vicende, sempre con l'accusa di aver ricevuto tangenti nel periodo in cui guidava la Protezione civile) è stato chiesto il giudizio anche per l'ex funzionario Antonio Mercurio e per gli imprenditori Sigismondo Zema, Francesco Girardi, Vito Vincenzo Leo, Domenico Tancredi, Alessandro Goffredo Nuzzo e Vito De Mitri.
Stralciate le posizioni di Andrea Barili e Felice Spaccavento. L'udienza preliminare si terrà il 12 marzo 2025 davanti al gup Nicola Bonante. La Regione Puglia e il ministero dell'Economia sono indicate come parti offese.
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