barnaby swinburn

PICCOLI GENI CRESCONO - BARNABY SWINBURN HA 12 ANNI, UN QUOZIENTE INTELLETTIVO DI 162 (DUE PUNTI IN PIÙ DI STEPHEN HAWKING) ED È APPENA ENTRATO NEL “MENSA” IL GRUPPO NATO AD OXFORD NEL 1946 PER RIUNIRE I MIGLIORI CERVELLI DEL MONDO – I GENITORI SI SONO ACCORTI DELLA SUA ABILITÀ CON I NUMERI FIN DA PICCOLO - MA NON VOGLIONO AFFRETTARE I TEMPI E ISCRIVERLO PREMATURAMENTE ALL’UNIVERSITÀ, COME GIÀ SUCCESSO CON ALCUNI PICCOLI GENI…

Alessandra Rizzo per "la Stampa"

 

Barnaby Swinburn

Barnaby ha 12 anni, le lentiggini sul naso e un quoziente intellettivo che lo rende ufficiamente un genio. Il giovane è entrato a far parte del club dei cervelloni Mensa dopo aver superato il test d'intelligenza per l'ammissione con un punteggio che lo pone più o meno al pari di Einstein. Vive con la famiglia nella città inglese di Bristol, ama la matematica e la chimica, sogna di andare ad Oxford e come regalo di Natale ha chiesto criptovaluta. 

 

«Avevo capito che era intelligente», dice la mamma Ghislaine con tipico understatement britannico. Barnaby Swinburn fa parte di un numero crescente di giovanissimi entrati a far parte del prestigioso club che prende il nome dalla parola latina «mensa», ossia tavola. Il gruppo è nato ad Oxford nel 1946 con l'idea di riunire i cervelli migliori del Regno Unito attorno ad un'ideale tavola rotonda di eguali. Oggi ha filiali in tutto il mondo, compresa l'Italia. 

 

Albert Einstein

L'unico requisito per i candidati è di rientrare nel 2% della popolazione con il più alto quoziente intellettivo. Nel test di ammissione, Barnaby ha ottenuto il risultato più alto possibile per la sua fascia d'età: 162. Per dire, Albert Einstein, che a questo test non si è sottoposto, era stimato essere su 160, così come l'astrofisico Stephen Hawking. La maggior parte delle persone ottiene un punteggio compreso tra 85 e 115; 100 viene considerato normale. 

 

Quando aveva quattro anni, Barnaby, che ora frequenta la scuola media, stava sveglio la notte per cercare di calcolare quanti secondi ci sono in un'ora. Non ha mai fatto storie per fare i compiti di matematica, anzi li fa volentieri da solo, ha raccontato la signora Swinburn alla stampa inglese. Ha deciso da solo di prenotare il test al Mensa per «capire meglio se stesso» e le sue possibilità. «Ho detto a suo padre che sarebbe andata in due modi», ricorda la mamma, parlando al Bristol Post. 

 

Barnaby Swinburn

«Poteva non farcela, e allora si sarebbe arrabbiato molto; o poteva entrare, e allora sarebbe diventato insopportabile perché avrebbe capito quanto è intelligente». Alla fine ce l'ha fatta, per la felicità sua e dei genitori, Ghislaine e Christopher. Ma un quoziente intellettivo alto non fa la felicità, come hanno scoperto sulla loro pelle altri piccoli geni. In Gran Bretagna, dove il sistema scolastico è già altamente competitivo dalla tenera età, alcuni dei giovani cervelloni hanno bruciato le tappe, arrivando all'università giovanissimi, con esiti talvolta disastrosi. 

 

C'è chi è entrato a Oxford a 13 anni per poi scappare a gambe levate a 15; chi ha preferito lavorare in un supermercato, almeno per un periodo, dopo essere arrivato nel prestigioso ateneo appena quattordicenne. «Quasi tutti vanno all'università, ma la metà lascia. Non sanno studiare, non sanno come riprendersi da un fallimento o da una battuta d'arresto, hanno sempre avuto vita facile», ha detto al Times tempo fa Lyn Kendall, psicologa e consulente del Mensa per i bambini particolarmente dotati. 

 

Barnaby Swinburn

«Dico sempre ai genitori di assicurarsi che i figli siano persone complete, non solo un cervello con le gambe: sono gentili, si rendono utili, si sentono felici?». Nonostante i potenziali rischi, la «baby generation» è in crescita tra i ventimila membri del Mensa britannico. Oggi il più giovane ha tre anni, ma il più piccolo ad essere mai stato ammesso aveva appena due anni e quattro mesi. 

 

Barnaby, almeno per ora, ha le idee chiare. La mamma lo descrive come un burlone, il «clown della classe», ma anche come un giovane ambizioso. Vuole studiare ad Oxford e diventare un programmatore di computer. «Noi non lo spingiamo a fare nulla», giurano i genitori. «Su questo decide tutto da solo».

Ultimi Dagoreport

peter thiel donald trump elon musk

DAGOREPORT – MUSK È IL “DOGE”, MA IL VERO BURATTINO DELLA TECNO-DESTRA USA È PETER THIEL. PER AVERNE LA PROVA BASTA VEDERE LA PARABOLA ASCENDENTE DELLA SUA “PALANTIR” IN BORSA: IN UN MESE, HA GUADAGNATO IL 65% (IL 39 IN UNA SETTIMANA) – COSA POTRÀ FERMARE L’AVANZATA DEI MILIARDARI TECH A STELLE E STRISCE? IL LORO EGO E GLI INTERESSI OPPOSTI. IN QUESTE ORE THIEL HA ASSISTITO AL “TRADIMENTO” DEL SUO EX PUPILLO ZUCKERBERG: È STATA “META” A DIVULGARE IL CASO “PARAGON”. E THIEL HA GROSSI ACCORDI CON L’AZIENDA CHE PRODUCE IL SOFTWARE PER SPIONI GRAPHITE – IL REGALONE A MUSK: CONTROLLANDO I PAGAMENTI DEL PENTAGONO, POTRÀ VEDERE I CONTRATTI DELLE SOCIETÀ CONCORRENTI A SPACEX…

fortunato ortombina barbara berlusconi diana bracco giovanni bazoli teatro alla scala

DAGOREPORT - MA CHE È, LA SCALA O UNO YACHT CLUB? IL REQUISITO PRINCIPALE PER ENTRARE NEL CDA DELLA SCALA SEMBRA ORMAI ESSERE QUELLO DI AVERE UNA "BARCA" DI ALMENO 40 METRI – TRA I GIÀ PRESENTI IN CDA, IL VELIERO DI FRANCESCO MICHELI È LEGGENDARIO, ARREDATO DA QUADRI E DA UN PIANOFORTE A CODA. VACANZE IN BARCA ANCHE PER BAZOLI E MAITE CARPIO CONIUGATA BULGARI - E LE NEW-ENTRY? DIANA BRACCO VELEGGIAVA SU “BEATRICE”, UN'IMBARCAZIONE IN LEGNO DI VALORE STORICO, DA LEI DONATA AL COMUNE DI IMPERIA. BARBARA BERLUSCONI, INVECE, USA IL LUSSUOSO YACHT DI PAPI SILVIO, IL “MORNING GLORY”…

michael czerny kevin joseph farrell bergoglio papa francesco vaticano pietro parolin matteo zuppi

PAPA FRANCESCO COME STA? IL PONTEFICE 88ENNE È TORNATO DAL BLITZ DI 9 ORE IN CORSICA DEL 15 DICEMBRE SCORSO CON UNA BRONCOPOLMONITE CHE NON GLI DA’ TREGUA: COLPI DI TOSSE, IL CONTINUO RESPIRO SPOSSATO, IN COSTANTE MANCANZA D'OSSIGENO - I MEDICI DELLA SANTA SEDE STANNO CURANDO LA BRONCOPOLMONITE CON DOSI MASSICCE DI CORTISONE. E CORRE VOCE CHE LO VOGLIONO PORTARE AL POLICLINICO GEMELLI PER RIMETTERLO IN PIEDI, MA LUI RIFIUTA (PREFERISCE IL FATEBENEFRATELLI) - I CARDINALI FEDELISSIMI DI FRANCESCO (TRA CUI MICHAEL CZERNY E KEVIN JOSEPH FARRELL) SI DANNO MOLTO DA FARE PER LA SALUTE DI BERGOGLIO. E TE CREDO: NELLA CHIESA VIGE UNO SPOIL SYSTEM RADICALE: IL GIORNO IN CUI IL PONTEFICE VOLA NELLA CASA DEL SIGNORE, TUTTE LE CARICHE DELLA CURIA ROMANA DECADONO…

daniela santanche giorgia meloni

LA “SANTA” NON MOLLA – DI FRONTE AL PRESSING SEMPRE PIÙ INSISTENTE DEI FRATELLI D’ITALIA, COMPRESO IL SUO AMICO LA RUSSA, E ALLA MOZIONE DI SFIDUCIA OGGI ALLA CAMERA, LA MINISTRA DEL TURISMO RESTA AL SUO POSTO. E OSTENTA SICUREZZA ANCHEGGIANDO CON PULCINELLA A MILANO. IMMAGINI CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA SEDIA I CAMERATI DI FRATELLI D'ITALIA, CHE CHIEDONO LA SUA TESTA ALLA MELONI. EVIDENTEMENTE, LA “PITONESSA” HA DEGLI ASSI NELLA MANICA SCONOSCIUTI AI PIU', CHE LA RENDONO SICURA DI NON POTER ESSERE FATTA FUORI…