BERTOLASO NELLA MANICA - IL RESPONSABILE DELLA CAMPAGNA VACCINALE IN LOMBARDIA METTE IL TURBO: DA DOMANI ED ENTRO 5-6 GIORNI SARANNO VACCINATI 24MILA CITTADINI DI ETÀ COMPRESA TRA I 60 E I 79 ANNI, NEI COMUNI AL CONFINE TRA BERGAMO E BRESCIA - LA RIMODULAZIONE PER FORZA DI COSE INCIDERÀ ANCHE SULLE SCORTE DEFINITE DA ROMA: “ABBATTEREMO LA PERCENTUALE, PERCHÉ PENSIAMO CHE BISOGNA INTERVENIRE IMMEDIATAMENTE”
Stefania Chiale per www.corriere.it
Da domani ed entro 5-6 giorni verranno vaccinati i circa 24mila cittadini di età compresa tra i 60 e i 79 anni dei Comuni al confine tra Bergamo e Brescia con cui la Regione Lombardia rimodula la sua strategia vaccinale anti-Covid.
Lo ha annunciato il responsabile della campagna Guido Bertolaso, dopo la presentazione del piano aggiornato da parte della vicepresidente e assessora al Welfare Letizia Moratti. Verrà vaccinata «prioritariamente» la popolazione di età compresa tra 60 e 79 anni in 15 Comuni della provincia di Bergamo e 8 della provincia di Brescia per creare un «cordone sanitario» ed evitare il diffondersi del contagio, che in queste aree è in aumento anche a causa delle varianti di coronavirus.
Mentre per gli ultraottantenni prosegue il programma vaccinale già in corso in tutta la Regione, Bertolaso ha ammesso che «probabilmente, per fare in modo di avere le dosi necessarie a vaccinare gli over 60 nei Comuni al confine tra la provincia di Brescia e di Bergamo, dovremo rallentare la somministrazione della cosiddetta fase 1 bis per quanto riguarda le attività sociali, dove tutto sommato ci sono categorie che non sono le più a rischio. Chiaro è che la coperta è corta, anzi è un fazzoletto e ci dobbiamo muovere su quelle che sono le priorità».
Le categorie a cui da domani si darà priorità in quei comuni di confine tra Bergamo e Brescia saranno quindi «gli over 80 (che sono alcune migliaia) e poi tutti i cittadini di questi Comuni da 60 a 79 anni (una parte verrà vaccinata con Pfizer, un’altra con Astrazeneca)», ha chiarito Bertolaso.
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A questo scopo sono stati individuati quattro centri vaccinali, due in provincia di Bergamo e due di Brescia: a Chiuduno, Iseo, Antegnate e Chiari. Saranno 18 le linee vaccinali in provincia di Bergamo e altrettante in provincia di Brescia: «Verranno fatte circa 2.500 vaccinazioni al giorno nella parte bresciana e altrettante in quella bergamasca, per un totale di 4-5.000 somministrazioni al giorno: per questo entro 5 o 6 giorni potremo chiudere questa vaccinazione lungo il confine tra le due province». In particolare i Comuni interessati sono: Adrara San Martino, Calcio, Castelli Calepio, Cividate al Piano, Credaro, Gandosso, Palosco, Predore, Pumenengo, Sarnico, Tavernola bergamasca, Telgate, Torre Pallavicina, Viadanica, Villongo in provincia di Bergamo. E Roccafranca, Rudiano, Urago d’Oglio, Pontoglio, Palazzolo s/O, Capriolo, Paratico, Iseo in provincia di Brescia.
La strategia di «chiudere tutto e basta non mi pare sufficiente - ha detto a margine della conferenza stampa Bertolaso -. Faremo un esperimento con questi Comuni che stanno al confine tra Bergamo e Brescia, i quali sono i più colpiti dalla famosa variante inglese. Dobbiamo fare tutto il possibile per ridurre questa maledetta variante inglese, che purtroppo non è ancora finita».
La rimodulazione della strategia vaccinale passerà anche per quei Comuni attualmente in fascia rossa (Bollate, Viggiù e Mede). A Bollate, in particolare, Bertolaso ha detto che «nell’arco di qualche giorno verranno vaccinati tutti gli over 80 e tutti gli insegnanti (nel polo allestito in Fiera a Milano): questi ultimi proprio perché il focolaio di variante Covid si è verificato in particolar modo a livello scolastico. Abbiamo quindi pensato che fosse giusto partire da questa categoria». Non ci sono ancora, invece, indicazioni per il resto del personale scolastico lombardo. A Viggiù la strategia sarà ancora diversa: data la posizione al confine con la Svizzera «lì vaccineremo tutti i transfrontalieri», ha detto Bertolaso.
Nel pomeriggio l’Ats Insubria ha chiarito la strategia che interesserà il Comune: «L’intera popolazione maggiorenne residente nel Comune di Viggiù sarà sottoposta a vaccinazione anti-covid. A seguito delle valutazioni effettuate con Regione Lombardia, è stata definita una specifica strategia vaccinale, che tiene in considerazione la particolare collocazione geografica di prossimità con la Svizzera e l’alta presenza di frontalieri che possono entrare più facilmente in contatto con varianti del virus.
Le somministrazione del vaccino anti-covid nel comune di Viggiù prenderà avvio nei prossimi giorni. Saranno convocati gli over 80, poi, a seguire la fascia da 66 a 79 anni e successivamente i soggetti tra 18 e 65 anni. Caratteristica peculiare della strategia vaccinale per quest’area è proprio l’estensione alla fascia di popolazione attiva dai 18 ai 65 anni. Questo target è costituito da una rilevante percentuale di frontalieri e l’inclusione di questa categoria rientra quindi in una azione di sanità pubblica volta a contrastare la diffusione delle varianti.
L’obiettivo è ampliare la platea dei soggetti immunizzati e proteggere i cittadini più fragili che, per ragioni cliniche, non possono essere sottoposti a vaccinazione. Sono in corso di definizione gli aspetti organizzativi e le modalità di adesione per i cittadini nella fascia di età 18-79, che verranno resi noti con successiva comunicazione anche attraverso il portale di Ats Insubria».
Una rimodulazione che per forza di cose inciderà anche sulle scorte vaccinali delle Regioni: «Stiamo andando ventre a terra e stiamo anche riducendo le scorte definite da Roma che ogni Regione dovrebbe tenere per sicurezza che dovrebbe essere del 30% dei vaccini che vengono forniti - ha detto Bertolaso -. Noi abbatteremo questa percentuale di scorte disponibili perché pensiamo che bisogna intervenire immediatamente. L’unico modo di fermare questa pandemia sono i vaccini e bisogna vaccinare sempre e comunque, con quelli che sono i vaccini disponibili e cercando anche di avene di più».