“BIBI” METTE IN STAND BY LE BOMBE – È ENTRATO IN VIGORE IL CESSATE IL FUOCO IN LIBANO TRA ISRAELE E HEZBOLLAH: 60 GIORNI DI STOP AI COMBATTIMENTI, DURANTE I QUALI L’ESERCITO LIBANESE VERRÀ DISPIEGATO NELLE ZONE DI CONFINE, DOVE FINORA SI SONO MOSSI I MILIZIANI SCIITI. ISRAELE MANTERRA’ LIBERTÀ DI MANOVRA MILITARE, SE HEZBOLLAH NON DOVESSE RISPETTARE L’ACCORDO – BIDEN E MACRON SI INTESTANO L’INTESA – MA NETANYAHU HA SOLO MESSO IN “PAUSA” LA GUERRA, IN ATTESA DEL RITORNO DI TRUMP – L'IRAN: “È LA FINE DELL'AGGRESSIONE ISRAELIANA”
TREGUA IN LIBANO, IRAN "FINE DELL'AGGRESSIONE ISRAELIANA"
BENJAMIN NETANYAHU - ATTACCO DI ISRAELE ALL IRAN
(ANSA-AFP) - L'Iran ha accolto con favore la "fine dell'aggressione israeliana" in Libano, dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah.
Il portavoce della diplomazia iraniana, Esmaïl Baghaï, ha dichiarato: "L'Iran accoglie con favore la notizia della fine dell'aggressione del regime sionista contro il Libano e sostiene fermamente il governo, la nazione e la resistenza libanese". (ANSA-AFP).
TREGUA IN LIBANO, ABITANTI BEKAA E SUD TORNANO NELLE CASE
(ANSA) - Gli abitanti del sud del Libano e della valle della Bekaa hanno cominciato a tornare a casa subito dopo l'entrata in vigore del cessate il fuoco. Lo testimoniano - come riporta l'edizione online del quotidiano libanese L'Orient-Le jour - le immagini trasmesse dai canali televisivi locali.
Il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee ha invitato i civili libanesi a non tornare a casa subito, nonostante l'entrata in vigore del cessate il fuoco, affermando che le autorità "vi informeranno sulla data sicura per il ritorno".
"Con l'entrata in vigore dell'accordo di cessate il fuoco e in conformità con le sue disposizioni, l'esercito israeliano continua a essere schierato nelle sue posizioni nel Libano meridionale. Non muovetevi verso i villaggi che sono stati evacuati, per la vostra protezione e la sicurezza delle vostre famiglie evitate di raggiungere la zona", ha aggiunto.
TRA LIBANO E ISRAELE SCATTA L’ORA DELLA TREGUA USA E FRANCIA GARANTI
Estratto dell’articolo di D. F. per il “Corriere della Sera”
l appello agli iraniani di benjamin netanyahu
[...] Mentre Benjamin Netanyahu riunisce il governo per approvare la proposta di cessate il fuoco, anche l’organizzazione armata dall’Iran vuole sfruttare i momenti fino alla tregua, che dovrebbe entrare in vigore prima dell’alba. Bersaglia il nord di Israele, i droni esplosivi si infiltrano verso le città. Il primo ministro israeliano parla alla nazione in un messaggio registrato: «È necessario fermarci adesso per concentrarci sulla minaccia iraniana, permettere a Tsahal di riarmarsi e per isolare Hamas».
JOE BIDEN - BENJAMIN NETANYAHU
Non menziona i 97 ostaggi ancora tenuti dai carcerieri fondamentalisti nella Striscia, oltre la metà sarebbe morta in cattività: il fronte a Gaza resta prima linea di guerra, il premier ripete di volere ottenere «la vittoria totale».
Dalla Casa Bianca il presidente Joe Biden annuncia: «Una buona notizia dal Medio Oriente». Promette che i suoi consiglieri spingeranno per raggiungere lo stesso risultato a Gaza e spera in «un accordo di normalizzazione tra Israele e l’Arabia Saudita». I ministri degli Esteri del G7 riuniti a Fiuggi esprimono il loro sostegno alla tregua e il comunicato finale riporta solo un riferimento implicito al mandato d’arresto per Netanyahu, deciso dai giudici della Corte penale internazionale: «I Paesi seguiranno i rispettivi obblighi».
unita speciali radwan di hezbollah
Gli americani, assieme ai francesi, sarebbero i garanti dell’intesa in Libano, che prevede 60 giorni di pausa nei combattimenti: in questi due mesi l’esercito libanese verrà dispiegato nelle zone dove fino ad ora si sono mossi miliziani sciiti. Dovrebbe impedire che si arrocchino ancora una volta sulla frontiera, come già prevede la risoluzione 1701 approvata dalle Nazioni Unite alla fine dei 34 giorni di guerra tra luglio e agosto del 2006 e che la missione Unifil ha il mandato di far rispettare. Il meccanismo dovrebbe prevedere un monitoraggio sul campo: «Stiamo ancora discutendo se avere un ruolo diretto», commenta un portavoce del Pentagono.
BENJAMIN NETANYAHU CONTRO EMMANUEL MACRON
Israele manterrebbe libertà di manovra militare, se Hezbollah non dovesse rispettare l’accordo. Lo ribadisce Netanyahu nel discorso, in parte lo conferma Biden: «Ha il diritto di difendersi». Era stato Hassan Nasrallah, ucciso in un bombardamento alla fine di settembre, a ordinare l’intervento del gruppo a fianco di Hamas il giorno dopo le stragi del 7 ottobre di un anno fa, 1.200 israeliani uccisi. «Resteremo attivi, la nostra resistenza non si fermerà», proclama Hassan Fadlallah, tra i leader del movimento e parlamentare. S[...]
LA «PAUSA» DI BIBI ASPETTANDO TRUMP MA SU GAZA È DECISO AD ANDARE AVANTI
Estratto dell’articolo di Davide Frattini per il “Corriere della Sera”
DONALD TRUMP BENJAMIN NETANYAHU
L’acqua salata porta via le povere cose in un’ondata, la pioggia ghiacciata imbarca le tende, la tregua a quasi 300 chilometri verso nord non rallenta la guerra a Gaza e di certo non può allontanare il maltempo. Il premier Benjamin Netanyahu ha sempre tenuto separati i due fronti, permettere il ritorno a casa «in sicurezza» dei 60 mila israeliani sfollati da quattordici mesi l’obiettivo dichiarato del conflitto contro l’Hebzollah libanese.
Sarà più difficile convincere i rappresentanti dei kibbutz e dei moshav che gli ultrà alleati nella coalizione di estrema destra. Itamar Ben-Gvir sbruffoneggia di «occasione mancata per sradicare» il gruppo sciita, ma i suoi piani e quelli dei coloni guardano alla Striscia e alla possibilità di ricostruire gli insediamenti evacuati da Ariel Sharon nel 2005.
[...] L’esercito libanese — continuano i critici — dovrebbe realizzare in un paio di mesi quel che non ha garantito negli ultimi diciotto anni: impedire ai miliziani di dispiegarsi al di sotto del fiume Litani, quattordici chilometri dalla frontiera.
Netanyahu, che dall’opposizione aveva ridicolizzato l’intesa del 2006, sembra crederci e in ogni caso per lui già parlano i fedelissimi come il generale in pensione Effi Eitam, tra i suoi consiglieri senza ruoli ufficiali: in un’intervista — fa notare Amos Harel sul quotidiano Haaretz — ha spiegato che l’accordo è «solo una pausa temporanea», che il capo vuole un cessate il fuoco adesso soprattutto per tranquillizzare Joe Biden ed evitare il minacciato embargo sulle forniture di armi. A gennaio si vedrà, alla Casa Bianca arriva l’amico Donald Trump.
BENJAMIN NETANYAHU CON I CARTELLI ALL ONU
È su di lui che fanno affidamento Ben-Gvir e Bezalel Smotrich, colono e ministro delle Finanze, per portare avanti il progetto di ristabilire le comunità ebraiche dentro Gaza. Lì il premier ha promesso fin dall’inizio fasce di sicurezza, ormai più profonde di quelle disegnate dai generali, lì non intende raggiungere uno stop ai combattimenti: metterebbe in pericolo la sua permanenza al potere perché gli oltranzisti non sono pronti ad accettare quello che sta loro bene in Libano. [...]
BENJAMIN NETANYAHU E ISRAEL KATZ VISITANO LA STRISCIA DI GAZA