
SERVIZI SEGRETI E DIGOS LANCIANO L’ALLARME PER IL G20 DI VENEZIA CHE POTREBBE TRASFORMARSI IN TERRENO DI GUERRIGLIA DEL MONDO ANTAGONISTA: UN’ALLERTA CONCRETA CHE HA SPINTO IL MINISTRO FRANCO A CANCELLARE LA VISITA AL MOSE CON GLI OSPITI STRANIERI PER PAURA DI ASSALTI DAL MARE – A 20 ANNI DAL G8 DI GENOVA, LA TENSIONE È ALTISSIMA SOPRATTUTTO DOPO I FATTI DI SANTA MARIA CAPUA VETERE: DUE FINTI ORDIGNI SONO STATI TROVATI VICINO AL PONTE DI QUINTAVALLE E…
Cristiana Mangani per "il Messaggero"
Rischio black block al G20 di Venezia. A dare l' allarme sono stati i servizi segreti interni (Aisi), ma anche le Digos di mezza Italia. La sensazione è che, questa volta, la protesta possa trasformarsi in guerriglia, sebbene il sistema di sicurezza predisposto sia rigidissimo e preveda una sorta di gabbie di protezione intorno all' Arsenale dove si incontreranno i ministri e le delegazioni di mezzo mondo.
È un' allerta concreto, tanto che al ministro dell' Economia Daniele Franco è stato consigliato di evitare la visita al Mose con gli ospiti stranieri, proprio perché è un luogo più difficile da proteggere e sarebbe impossibile bloccare eventuali assalti dal mare.
FRONTI OPPOSTI Le varie sigle del mondo antagonista, No Tav, e anarchico sono in agitazione da giorni, ma quello che si rischia è che sulla scena veneziana si affaccino anche altre realtà, completamente antitetiche, come Forza nuova e Casapound. Non sarebbe la prima volta, infatti, che fronti opposti riescano a trovare una occasione di protesta comune, sebbene su piazze e luoghi diversi. Una situazione che potrebbe, per questo, diventare ancora più incandescente.
Venezia, poi, potrebbe non essere l' unica base per la protesta: in questi giorni sono venti anni dal G8 di Genova, quello che è costato la vita a Carlo Giuliani. Inoltre, il mondo antagonista ha già fatto sentire la sua voce dopo i fatti di Santa Maria Capua Vetere con decine di agenti penitenziari arrestati per torture e maltrattamenti nei confronti dei detenuti. Un tema, quello delle carceri, molto caro all' universo anarchico. L' attenzione, quindi, è concentrata anche su Genova, su Torino e su buona parte delle grandi città.
Sabato scorso, poi, due finti ordigni sono stati trovati nei pressi del ponte di Quintavalle, proprio a ridosso dell' Arsenale. A dare l' allarme è stato un passante che ha notato due latte di metallo riempite di carta e dalle quali uscivano dei fili. Gli artificieri hanno stabilito che erano inoffensive, la sensazione, però, è che si stia lavorando per far salire la tensione.
La ministeriale sull' Economia si svolgerà il 9 e il 10 luglio, e, a seguire, ci sarà l' incontro sul clima. In queste ore, tantissime sigle dei centri sociali, no tav, e anche no grandi navi, stanno chiedendo l' autorizzazione per una manifestazione che dovrebbe svolgersi sabato pomeriggio e che, comunque, verrebbe tenuta lontano dal quartier generale del G20 e verrebbe confinata alle Zattere.
Le prime rappresentanze degli Stati che parteciperanno sono già arrivate a Venezia. All' incontro prenderanno parte 63 delegazioni per un totale di 300 persone. I prossimi a giungere in laguna saranno i ministri dell' economia e finanza e i governatori delle banche centrali degli Stati membri. Per l' occasione, i 48 ettari dell' area sospesa tra terra e mare, in particolare venerdì e sabato saranno sorvegliati da uno spiegamento di 1.500 agenti e militari, droni, motoscafi ed elicotteri. Gli stessi residenti dovranno esibire un pass per potersi muovere. Tre saranno gli eventi di contorno al dibattito: un galà a Palazzo Ducale, una serata di beneficienza alla Fondazione Cini e un concerto al Teatro La Fenice.
LA SICUREZZA La piattaforma We are the tide, you are only (G)20 (Noi siamo la marea, voi siete solo (G)20) sta preparando due giornate di mobilitazione: venerdì 9 e sabato 10 luglio. E a loro, anche se indirettamente risponde il questore di Venezia, Maurizio Masciopinto: «Le parole chiave sono sicurezza dei cittadini, libertà di muoversi e protestare, coordinamento tra le forze di polizia - sottolinea -: siamo in una realtà complicata e il coordinamento è indispensabile anche per il benessere del personale chiamato a operare».
Sicurezza sì, anche dalla questura e dalla prefettura si è voluto evitare di blindare la città e di farne una unica zona rossa. «Noi garantiremo le libertà - dice ancora Masciopinto, alludendo alle proteste annunciate che accompagneranno il meeting - e cercheremo di gestire la cosa nel miglior modo possibile».