mordashov timchenko yacht

I FIGLI DI PUTIN SI ATTACCANO ALLO YACHT - BLOCCATI NEI PORTI DI SANREMO E IMPERIA I MAXI YACHT DEGLI OLIGARCHI RUSSI - A PORTOSOLE È ORMEGGIATO IL “LENA”, UN 40 METRI DI GENNADY TIMCHENKO BATTENTE BANDIERE DELLE ISOLA VERGINI. A IMPERIA IL “LADY M”, 60 METRI, DI ALEXEY MORDASHOV – TRA TRIESTE E IL MAR NERO GLI AFFARI VANNO AVANTI…

Giulio Gavino per www.lastampa.it

 

yacht lena di timchenko

I maxi yacht di oligarchi russi, amici stretti del presidente Putin e tra gli uomini più ricchi del mondo, sono bloccati nei porti turistici di Sanremo e Imperia. Il provvedimento che vede il congelamento dei beni non è stato ancora notificato ai comandanti che comunque sono stati “informati” che sarebbe meglio non lasciassero gli ormeggi.

 

Anche perchè l’unica cosa certa fino a questo momento è che i nomi dei proprietari delle imbarcazioni sono comparsi nella black list approvata dagli Usa e da tutti i Paesi che hanno condannato l’invasione dell’Ucraina. I transponder di posizione delle due imbarcazioni sono spenti.

 

Sanremo, a Portosole c’è il “Lena”

Gennady Timchenko

Batte bandiera delle Isole Vergini lo maxi yacht da 40 metri di proprietà di Gennady Timchenko. Questa mattina guardie del corpo in un Suv nero erano parcheggiate vicino all’imbarcazione, con il portellone di poppa lasciato aperto per cercare di evitare si leggesse il nome della barca. Il “Lena” è stato costruito nel 2010 per Timchenko. Vista lunghezza e stazza (700 tonnellate) è ritenuta tra i multimiliardari una “barchetta” ma ha dotazioni di lusso, cabine dotate di ogni comfort, dotazioni hi tech per un collegamento in tempo reale con tutto il mondo.

 

Timchenko, 69 anni, è stato fondatore del gruppo di investimento privato Volga Group che a sua volta è nel business del gas naturale con Novatek. E’ un amico intimo di Putin, che conosce dal 1990, quando ottenne da lui la licenza per l’esportazione del petrolio russo. E’ considerato da Bloomberg come il 96° uomini più ricchi del mondo, il sesto di tutta la Russia. Il nome del maxi yacht è un omaggio alla moglie Elena con la quale ha tre figli, una delle quali sposata con il figlio del ministro dei trasporti di Putin (la sua famiglia vive in Svizzera).

 

 

TIMCHENKO YACHT

Il “Lady M” di Mordashov ha scelto Imperia

L’altro maxi yacht bloccato in Riviera è il “Lady M” dell’oligarca Alexey Mordashov, 56 anni, proprietario del pacchetto di maggioranza di Severstal, società che opera nel settore energia, dei metalli e delle miniere, co-proprietario della Rossiya Bank, stimato di un patrimonio personale di 23 miliardi di dollari, per Forbes è il quarto uomo più ricco di Russia (la sua famiglia è la più ricca del Paese con oltre 29 miliardi). Negli anni Duemila è stato protagonista di una serie di investimenti negli Usa (dai quali si è disimpegnato nel 2011).

 

lady m yacht di mordashov

E’ sponsor del teatro Bolshoi, del Film Festival di Mosca, della squadra maschile russa di scacchi. Si è sposato due volte e ha tre figli. Il “Lady M” è un maxi yacht da 60 metri realizzato dai cantieri statunitensi Palmer Johnson nel 2014 e caratterizzato sulla prua dalla sagoma di un giaguaro. E’ dotato di sei suites in grado di ospitare 12 persone (con 14 membri di equipaggio).       

 

lady m yacht di mordashov

 

 

 

 

ALEXEY MORDASHOV YACHT 55

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALEXEY MORDASHOV YACHT 5

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALEXEY MORDASHOV YACHT

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

gennady n. timchenko e vladimir putingennady timchenkoALEXEY MORDASHOV 44gennady timchenko

 

lo yacht da 400 milioni di euro

aleksei a. mordashov e vladimir putinalexei mordashov 2

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…