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CI SONO TUTTE LE PREMESSE PER LO SCOPPIO DI UN GIGANTESCO PROBLEMA SOCIALE ED ECONOMICO - IL 40% DELLE FAMIGLIE IN AFFITTO AVRÀ DIFFICOLTÀ A ONORARE LE SCADENZE NEI PROSSIMI MESI - UN MECCANISMO DI SOSPENSIONE PER L’AFFITTO NON È PREVISTO E SE NON SI TROVA UN ACCORDO CON IL PROPRIETARIO SI FINISCE IN TRIBUNALE...

Gino Pagliuca per corriere.it

 

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Il 40% delle famiglie in affitto pensa che avrà difficoltà a onorare le scadenze nei prossimi mesi. Un dato raccolto nella tradizionale indagine annuale sulle famiglie e la casa condotta da Nomisma e presentata martedì insieme a Subito Casa (Unicredit) e Crif, la centrale rischi che nei giorni scorsi ha stilato un primo bilancio della moratoria mutui e prestiti per le famiglie. Numeri che purtroppo si sposano perfettamente con quelli presentati perché segnalano, e sulla base di documenti messi nero su bianco, la situazione di grave disagio economico indotta dalla pandemia.

 

 

 

 

I numeri della crisi

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Le domande di sospensione delle rate presentate infatti nel solo mese di aprile sono state 547 mila e il 44% riguarda appunto i mutui. Ricordiamo che la moratoria consente di sospendere il pagamento delle rate per un massimo di 18 mesi. La Consap interviene pagando durante il periodo di sospensione metà degli interessi che nel frattempo maturano, l’altra metà viene rimborsata, mese per mese, alla ripresa dei pagamenti con l’auspicio che la situazione del debitore si sia ristabilita, perché altrimenti si trova più indebitato di prima.

 

 

Gli affitti senza possibilità di sospensione

Un meccanismo analogo non è previsto per l’affitto e se non si trova un accordo con il proprietario si finisce in tribunale; se si considera che l’inquilino non paga al proprietario tocca comunque versare le imposte fin quando non si sia pronunciata una sentenza di sfratto, ci sono quindi tutte le premesse per lo scoppio di un gigantesco problema sociale ed economico.

 

 

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Il desiderio di comprare casa

Tornando all’indagine di Nomisma, lo studio segnala che sono in aumento rispetto allo scorso anno (il 2,1% rispetto all’1,9% del 2019) le famiglie hanno già compiuto (prima della pandemia con tutta evidenza) dei passi per pianificare l’acquisto di una casa. La scommessa in questo caso è vedere se le condizioni di accesso al credito nei prossimi mesi saranno ancora quelle di inizio anno. E non ci riferiamo tanto ai tassi di interesse, quanto ai criteri di concessione dei finanziamenti. Secondo Nomisma solo 156 mila di queste famiglie vedranno trasformarsi i primi passi in un rogito.

sciopero dell'affittoaffitti

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