BUFALE DI NATALE – LA COMETA È UN’INVENZIONE DI GIOTTO, IL BUE E L’ASINELLO SONO FRUTTO DI UN REFUSO, PER NON PARLARE DEI RE MAGI: IL LIBRO “FALSO NATALE” DI ERRICO BUONANNO METTE IN FILA TUTTE LE FAKE NEWS CHE NON SAPEVATE SULLA NASCITA DI GESÙ – A PARTIRE DALLA DATA: È INVEROSIMILE CHE FOSSE IL 25 DICEMBRE, VISTO CHE I PASTORI DORMIVANO ALL’APERTO. E PURE L’ANNO È SBAGLIATO…
Elisabetta Ambrosi per “il Fatto Quotidiano”
L'ADORAZIONE DEI MAGI DI GIOTTO DOVE SPUNTA LA STELLA COMETA
Quante volte, preparando il presepe, avete fissato, non senza una certa commozione, la stella cometa sopra la grotta, quella stella che i Magi stessi avrebbero seguito per raggiungere Gesù?
Peccato che, in realtà, nel Vangelo non ci sia traccia di cometa, ma solo di un semplice astro. La coda fu aggiunta oltre 1.200 anni dopo da Giotto, che si ispirò alla cometa di Halley mentre affrescava la cappella degli Scrovegni.
D' altronde, anche il bue e l' asinello sono due veri "imbucati". La loro presenza è frutto addirittura di un refuso di un oscuro copista, ripreso dal vangelo apocrifo dello pseudo Matteo, che tradusse malamente in greco un versetto del profeta Abacuc, facendogli dire che il messia si sarebbe manifestato "in mezzo a due animali" invece che "in mezzo a due epoche".
E non parliamo,poi, dei Re Magi. Citati unicamente dal Vangelo di Matteo, erano probabilmente sacerdoti persiani esperti di astrologia, tanto che per molto tempo furono considerati malvagi servi del demonio, mandati a ostacolare la nascita di Gesù. Per tutto il Medioevo si cercò una spiegazione alla loro presenza, finché a ufficializzare una volta per tutte il loro stato di re fu Federico Barbarossa, che prese tre corpi mummificati inumati nella basilica di Sant' Eustorgio a Milano e li portò a Colonia in un solenne pellegrinaggio.
In ogni caso, è certo che i Magi non trovarono Gesù in una grotta ma in una casa, non solo perché nei Vangeli si parla unicamente di "mangiatoia", ma perché è assai inverosimile che Giuseppe avesse lasciato Gesù per due settimane all' addiaccio.
Insomma, come scrive Errico Buonanno nell' acuto e divertente libro Falso Natale. Bufale, storie e leggende della festa più importante dell' anno (Utet editore), la tradizione è sempre frutto di un assemblaggio di cose vere e inventate, di vecchi e nuovi riti. Tanto è vero, ed è cosa nota, che il Natale si festeggia il 25 dicembre - mese inverosimile, visto che i pastori dormivano all' aperto - perché i pagani celebravano la festa del Natale del Sole Invitto, anche se l' anno stabilito per la nascita di Gesù è sbagliato, perché in quella data Erode era morto.
Nel libro si parla anche della tradizione dell' albero, inventata nell' Ottocento da Margherita di Savoia, ma osteggiata dai fascisti, che lo ritenevano un' usanza straniera. Esattamente come i puritani inglesi, che per moltissimo tempo impedirono che si festeggiasse il Natale in Inghilterra e America, finché - grazie al Canto di Natale di Dickens e allo sviluppo dei magazzini e all' uso dell' elettricità - il Natale rinasce come grande ricorrenza anche consumista.
Insomma, questa festa è stata caricata di significati diversi e opposti e per questo, scrive Buonanno citando la sociologa Martyne Perrot, "è un oggetto antropologico totale". Ma non c' è da preoccuparsi. Sicuramente, anche se magari sempre diverso, il Natale resisterà, "perché in fondo è la festa della speranza" e la speranza è trasversale a culture e religioni. I leghisti possono tranquillizzarsi, i bambini pure. Se ci credete, è sicuramente vero.
E tanto basta.