churchill rhodes colston

CACCIA APERTA ALLE STATUE ‘COLONIALISTE’ IN INGHILTERRA. DOPO 'SIR' WINSTON CHURCHILL NEL MIRINO DEI MANIFESTANTI DI ‘BLACK LIVES MATTER’ È FINITO PURE EDWARD COLSTON, LA CUI STATUA E’ STATA TIRATA GIU’ A BRISTOL - E LA MAGGIORANZA DEI CONSIGLIERI COMUNALI DI OXFORD HA APPOGGIATO LA CAMPAGNA PER RIMUOVERE L'EFFIGE DI CECIL RHODES- COME SALVARE LE STATUE DAL DEMONE ICONOCLASTA DELLA FOLLA? BANKSY SUGGERISCE DI... - VIDEO

 

 

Davide Zamberlan per il Giornale

 

churchill statua

Domenica è toccato alla statua di Edward Colston nel centro di Bristol, tirata giù dal piedistallo dai manifestanti di Black Lives Matter e fatta rotolare dentro un canale cittadino. Uomo politico e ricco commerciante vissuto tra il XVII e il XVIII secolo, anche grazie al traffico di schiavi fece una fortuna che alla sua morte donò alla città portuale inglese.

 

Nella stessa giornata è stato imbrattato il piedistallo di Winston Churchill a Parliament Square, a Londra: era un razzista, il pensiero dell'ignoto autore. Ieri la maggioranza dei consiglieri comunali di Oxford ha appoggiato la campagna per rimuovere l'effige di Cecil Rhodes che campeggia sulla facciata dell'edificio a lui dedicato nel campus universitario di Oxford.

 

Politico e uomo d'affari vissuto nella seconda metà del 19esimo secolo, Rhodes fa la sua fortuna nell'Africa del sud dove sfrutta le immense ricchezze minerarie, fonda De Beers e amministra la colonia imperiale per conto della regina Vittoria. E dona un sacco di soldi al prestigioso ateneo. Il sindaco di Londra Sadiq Khan ha annunciato che istituirà una commissione per valutare quali statue rimuovere dalla capitale inglese perché offensive.

 

un ragazzo ripulisce il memoriale di churchill

Le proteste innescate dalla morte di George Floyd a Minneapolis stanno avendo un'eco molto forte nel Regno Unito dove è numerosa la componente afrocaraibica della società. L'abbattimento della statua di Colston ha dato vigore nuovo a un processo di revisione dei simboli storici disseminati nel Paese già in corso da tempo.

 

Sia a Bristol che a Oxford movimenti di attivisti locali e di studenti chiedono da anni la rimozione delle due statue controverse: le persone hanno sentito il bisogno di tirarla giù, ha dichiarato il sindaco di colore di Bristol, non posso e non farò finta che la presenza di una statua di un commerciante di schiavi nella città in cui sono nato e cresciuto non sia un affronto a me e a persone come me.

 

EDWARD COLSTON statua

La presa di posizione del sindaco fa da contraltare alle dichiarazioni della ministra dell'Interno Patel, dura con i manifestanti i cui atti vandalici non saranno condonati, ha dichiarato in Parlamento. Di origine indiane, Patel ha fermamente respinto le accuse di insensibilità alle proteste, ricordando le sue stesse esperienze di abusi e preconcetti razzisti.

 

Il tono verso i manifestanti lo aveva definito lo stesso Boris Johnson quando lunedì in un video messaggio ha riconosciuto che anche nel Regno Unito c'è molto da fare per eliminare il problema del razzismo. Ma «non supporterò né sarò indulgente verso coloro che non rispettano la legge, attaccano la polizia o dissacrano monumenti pubblici». La risposta alle manifestazioni si gioca sulla classica divisione culturale tra la destra dell'ordine e la sinistra di protesta.

 

rhodes statua

Una contrapposizione stantia cui si oppone il nuovo leader del Partito laburista, Keir Starmer: la statua avrebbe dovuto essere rimossa molto tempo fa ma averla abbattuta è totalmente sbagliato. Una risposta che demarca ancora più nettamente la differenza tra il nuovo e il vecchio partito di Corbyn (intervenuto a favore dei manifestanti), una presa di posizione in sintonia con le comunità laburiste del nord del Paese.

 

Come salvare le statue dal demone iconoclasta della folla? Bansky suggerisce di ripescare Colston aggiungendovi le statue di alcuni manifestanti intenti a tirarlo giù. Altri propongono di raccoglierle in un nuovo museo che racconti storia e misfatti dell'impero. Auspichiamo senza la cieca pretesa di leggere il passato con gli occhi del presente.

i manifestanti buttano giu' la statua di edward colstonmanifestanti buttano giu' la statua di edward colston

Ultimi Dagoreport

matteo salvini donald trump ursula von der leyen giorgia meloni ue unione europea

DAGOREPORT – IL VERTICE TRA GIORGIA MELONI E I SUOI VICEPREMIER È SERVITO ALLA PREMIER PER INCHIODARE IL TRUMPIAN-PUTINIANO SALVINI: GLI HA INTIMATO DI NON INIZIARE UNA GUERRIGLIA DI CRITICHE DAL MOMENTO IN CUI SARÀ UFFICIALE L’OK ITALIANO AL RIARMO UE (DOMANI AL CONSIGLIO EUROPEO ARRIVERÀ UN SÌ AL PROGETTO DI URSULA VON DER LEYEN), ACCUSANDOLO DI INCOERENZA – LA DUCETTA VIVE CON DISAGIO ANCHE LE MOSSE DI MARINE LE PEN, CHE SI STA DANDO UNA POSTURA “ISTITUZIONALE” CHE METTE IN IMBARAZZO LA PREMIER

ursula von der leyen giorgia meloni macron starmer armi difesa unione europea

DAGOREPORT – SI FA PRESTO A DIRE “RIARMIAMO L’EUROPA”, COME FA LA VON DER LEYEN. LA REALTÀ È UN PO’ PIÙ COMPLICATA: PER RECUPERARE IL RITARDO CON USA E RUSSIA SUGLI ARMAMENTI, CI VORRANNO DECENNI. E POI CHI SI INTESTA LA RIMESSA IN MOTO DELLA MACCHINA BELLICA EUROPEA? – IL TEMA È SOPRATTUTTO POLITICO E RIGUARDA LA CENTRALITÀ DI REGNO UNITO E FRANCIA: LONDRA NON È NEMMENO NELL’UE E L’ATTIVISMO DI MACRON FA INCAZZARE LA MELONI. A PROPOSITO: LA DUCETTA È ORMAI L’UNICA RIMASTA A GUARDIA DEL BIDONE SOVRANISTA TRUMPIANO IN EUROPA (SI È SMARCATA PERFINO MARINE LE PEN). IL GOVERNO ITALIANO, CON UN PUTINIANO COME VICEPREMIER, È L’ANELLO DEBOLE DELL’UE…

trump zelensky vance lucio caracciolo john elkann

DAGOREPORT – LUCIO E TANTE OMBRE: CRESCONO I MALUMORI DI ELKANN PER LE SPARATE TRUMPUTINIANE DI LUCIO CARACCIOLO - A “OTTO E MEZZO” HA ADDIRITTURA SOSTENUTO CHE I PAESI BALTICI “VORREBBERO INVADERE LA RUSSIA”- LA GOCCIA CHE HA FATTO TRABOCCARE IL VASO È STATA L’INTERVISTA RILASCIATA A “LIBERO” DAL DIRETTORE DI “LIMES” (RIVISTA MANTENUTA IN VITA DAL GRUPPO GEDI) - L'IGNOBILE TRAPPOLONE A ZELENSKY? PER CARACCIOLO, IL LEADER UCRAINO "SI E' SUICIDATO: NON HA RICONOSCIUTO IL RUOLO DI TRUMP" - E' ARRIVATO AL PUNTO DI DEFINIRLO UN OPPORTUNISTA INCHIAVARDATO ALLA POLTRONA CHE "FORSE SPERAVA DOPO IL LITIGIO DI AUMENTARE IL CONSENSO INTERNO..." - VIDEO

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – DA DE GASPERI A TOGLIATTI, DA CRAXI A BERLUSCONI, LE SCELTE DI POLITICA ESTERA SONO SEMPRE STATE CRUCIALI PER IL DESTINO DELL’ITALIA - ANCOR DI PIU' NELL’ERA DEL CAOS TRUMPIANO, LE QUESTIONI INTERNAZIONALI SONO DIVENTATE LA DISCRIMINANTE NON SOLO DEL GOVERNO MA DI OGNI PARTITO - NONOSTANTE I MEDIA DEL NOSTRO PAESE (SCHIERATI IN GRAN MAGGIORANZA CON LA DUCETTA) CERCHINO DI CREARE UNA CORTINA FUMOGENA CON LE SUPERCAZZOLE DI POLITICA DOMESTICA, IL FUTURO DEL GOVERNO MELONI SI DECIDE TRA WASHINGTON, LONDRA, BRUXELLES, PARIGI – DOPO IL SUMMIT DI STARMER, GIORGIA DEI DUE MONDI NON PUÒ PIÙ TRACCHEGGIARE A COLPI DI CAMALEONTISMO: STA CON L’UE O CON TRUMP E PUTIN?

friedrich merz

DAGOREPORT – IL “MAKE GERMANY GREAT AGAIN” DI FRIEDRICH MERZ: IMBRACCIARE IL BAZOOKA CON UN FONDO DA 500 MILIARDI PER LE INFRASTRUTTURE E UN PUNTO DI PIL PER LA DIFESA. MA PER FARLO, SERVE UN “BLITZKRIEG” SULLA COSTITUZIONE: UNA RIFORMA VOTATA DAI 2/3 DEL PARLAMENTO. CON IL NUOVO BUNDESTAG, È IMPOSSIBILE (SERVIREBBERO I VOTI DI AFD O DELLA SINISTRA DELLA LINKE). LA SOLUZIONE? FAR VOTARE LA RIFORMA DAL “VECCHIO” PARLAMENTO, DOVE LA MAGGIORANZA QUALIFICATA È FACILMENTE RAGGIUNGIBILE…

fulvio martusciello marina berlusconi antonio damato d'amato antonio tajani

DAGOREPORT – CE LA FARANNO TAJANI E I SUOI PEONES A SGANCIARE FORZA ITALIA DALLA FAMIGLIA BERLUSCONI? TUTTO PASSA DALLA FIDEIUSSIONI DA 99 MILIONI DI EURO, FIRMATE DA SILVIO, CHE TENGONO A GALLA IL PARTITO – IL RAS FORZISTA IN CAMPANIA, FULVIO MARTUSCIELLO, È AL LAVORO CON L’EX PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, ANTONIO D’AMATO: STANNO CERCANDO DEI “CAPITANI CORAGGIOSI” PER CREARE UNA CORDATA DI IMPRENDITORI CHE “RILEVI” FORZA ITALIA - LA QUESTIONE DEL SIMBOLO E IL NOME BERLUSCONI…