carabiniere aggredito elisabetta trenta

NON PLUS ULTRÀ – CACCIA AL BRANCO DI TIFOSI LAZIALI CHE HA AGGREDITO UN CARABINIERE A ROMA: STAVANO SETACCIANDO TRASTEVERE PER ACCHIAPPARE UN TEDESCO – IL VIDEO DEL MILITARE CHE MANTIENE LA CALMA E NON SPARA FA IL GIRO DEL MONDO. IL MINISTRO TRENTA: “LA SUA È UNA REAZIONE ESEMPLARE, RICEVERÀ UN ENCOMIO” – VIDEO

1 – CARABINIERE AGGREDITO, CACCIA AL BRANCO

Alessia Marani per “il Messaggero”

 

CARABINIERE AGGREDITO A TRASTEVERE DAI TIFOSI DELLA LAZIO

La pagheranno», ha assicurato il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, a proposito degli ultrà laziali, una cinquantina, che nella notte tra giovedì e venerdì, dopo Lazio - Eintracht all' Olimpico, hanno scatenato la caccia al tedesco per le vie di Trastevere, seminando il panico, danneggiando auto e locali, e ferendo anche il carabiniere che, pistola in pugno, ha provato a fermarli mentre si accanivano su uno straniero.

 

I militari stanno passando al setaccio tutte le immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati della zona, soprattutto partendo da Ponte Garibaldi e via Giulia, da dove gli incappucciati armati di spranghe e bastoni, sono stati visti più volte fare avanti e indietro alla ricerca dei tifosi rivali. Il sospetto è che il branco cercasse in realtà di raggiungere Campo de' Fiori e le zone più centrali della città dove i tedeschi si erano riversati dopo il match ma che, visti i blindati schierati, abbia ripiegato su Trastevere dove in quel momento c' erano le pattuglie di servizio ordinario.

 

APPUNTATO ESPERTO

CARABINIERE AGGREDITO A TRASTEVERE DAI TIFOSI DELLA LAZIO

Il carabiniere è un appuntato esperto, da più di 15 anni in servizio. «Ho fatto solamente il mio dovere, non volevo sparare», ha raccontato ai colleghi. Ora preferisce stare lontano dai riflettori, perché «voglio solo continuare a operare al meglio», ha aggiunto.

 

Il militare lavora per la Compagnia di zona e quella sera era con un collega che era rimasto nell' auto dietro l' angolo di via San Cosimato. Lui ha sentito le urla, ha visto quelle ombre scure muoversi in gruppo, come un' orda, e senza paura ha provato ad affrontarli. La reazione è stata feroce.

 

«Quei ragazzi si sono voltati verso di lui e hanno cominciato ad avanzare come un panzer, insultandolo e lanciandogli bottiglie, sassi e un cassonetto - spiega un testimone - ha estratto la pistola ma ha avuto la freddezza di non sparare». La sequenza è filmata da un video, divenuto virale sul web, e che potrebbe fornire indicazioni preziose sugli autori del raid.

roma tifosi eintracht scontri

 

Colpito al capo, l' appuntato è stato soccorso dall' ambulanza insieme con altri due tedeschi rimasti feriti a terra. Almeno altre 6 persone, tra cui uno studente americano, sono rimaste contuse. Il militare ha riportato un trauma cranico guaribile in 7 giorni.

 

«Ha estratto la pistola per tenere a distanza gli aggressori, ma ha fatto in modo di non sparare mantenendo fino all' ultimo, in condizioni difficili, sangue freddo e professionalità», ha sottolineato l' Arma. A lui l' elogio del comandante generale Giovanni Nistri.

 

roma tifosi eintracht scontri

Postando il video, il vicepremier Matteo Salvini ha twittato: «Massima solidarietà a questo carabiniere e a tutte le Forze dell' Ordine. Questi non sono tifosi ma sono delinquenti». Sui social, molti si sono divisi tra gli encomi verso il carabiniere, specie - scrivono - per «aver svolto il suo compito con lucidità» e altri che hanno detto «doveva sparare».

 

LA VENDETTA

Il match di Europa League tra Lazio e Eintracht era ad alto rischio per i trascorsi dell' andata, quando, viceversa, per le strade di Francoforte andò in scena la caccia ai laziali.

Chi ha agito a Trastevere forse non era neanche andato all' Olimpico dove gli spalti della Nord sono apparsi desolati, con gli ospiti, al contrario, a quota diecimila. Un' altra onta da lavare secondo il codice ultrà.

 

2 – TRENTA: “REAZIONE ESEMPLARE, RICEVERA’ UN ENCOMIO”

Valentina Errante per “il Messaggero”

 

il ministro elisabetta trenta (1)

Riceverà un encomio il carabiniere aggredito mercoledì scorso mentre difendeva un tifoso del Eintracht. Lo annuncia la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, mentre le immagini del militare che, con la pistola in pugno, viene colpito ma indietreggia e sceglie di non sparare, fanno il giro della rete. «È stato di una lucidità e di una professionalità straordinarie», commenta la ministra e aggiunge che «Roma va aiutata», perché è una delle città che soffre episodi come quello avvenuto mercoledì scorso.

 

Il comportamento del carabiniere è, con ogni evidenza, di grande responsabilità e consapevolezza, ma torna alla memoria la vicenda di piazza Alimonda a Genova. Si può scegliere di non sparare, anche in situazioni di oggettivo pericolo?

CARABINIERE AGGREDITO A TRASTEVERE DAI TIFOSI DELLA LAZIO

«Le due circostanze sono molto diverse, non le metterei sullo stesso piano, non possiamo paragonare i due episodi. Quello che posso dire è che il comportamento tenuto dal carabiniere a Roma è stato esemplare, di una lucidità e di una professionalità straordinarie. Gli darò un encomio».

 

Quali soluzioni sono possibili rispetto al problema delle tifoserie che ciclicamente tengono in ostaggio la città, alimentando disordini e scontri dagli esiti imprevedibili?

«I tifosi sono un' altra cosa. Io quei soggetti non li chiamo tifosi, ma delinquenti. Hanno aggredito delle persone, poi anche un nostro carabiniere, un servitore dello Stato, e quando colpisci un servitore dello Stato è come se colpissi lo Stato stesso. È un' offesa al Paese, mi auguro pagheranno quel che devono in tempi rapidi».

 

militari strade sicure

In occasione degli eventi sportivi quanto si trovano esposti gli uomini delle forze dell' ordine?

«I nostri militari sono esposti ogni giorno al pericolo, rischiano la vita per garantire la nostra sicurezza, specie i carabinieri, che hanno una forte peculiarità territoriale. Ma anche i nostri soldati di Strade Sicure, ad esempio, sono esposti ad ogni forma di criminalità.

 

Basti pensare all' attacco che hanno sventato nei giorni scorsi nei pressi del Vaticano. Il punto è che servono maggiori tutele, quando i nostri uomini intervengono e lo fanno nel pieno rispetto delle regole devono sentirsi garantiti. E poi servono pene più severe».

elisabetta trenta

 

Esiste uno specifico problema che riguarda Roma, dove si concentrano manifestazioni sportive, e non solo, spesso difficili da controllare?

«C' è un problema di sicurezza diffuso in tutto il Paese, soprattutto nei principali centri urbani. Roma è una delle città che soffre questi episodi e per questo va aiutata. La sindaca Raggi ha ragione quando dice che i comuni da soli non possono farcela, serve un supporto della politica e delle istituzioni centrali affinché i cittadini possano sentirsi più sicuri e le forze dell' ordine devono essere messe in grado di operare al meglio».

 

roma tifosi eintracht scontri

Il carabiniere del video stava proteggendo un tifoso tedesco da un gruppo di persone, a volto coperto, presumibilmente laziali. Spesso, però abbiamo visto scene violente messe in atto da supporter di squadre straniere, arrivati in Italia per le partite. Pensa che la cooperazione con le polizie degli altri paesi possa essere più efficace?

«Penso che la cooperazione sia a un buon livello per quanto riguarda il comparto, anche se un rafforzamento è sempre auspicabile, soprattutto una maggiore condivisione delle informazioni tra i partner Ue può costituire un buon punto di partenza per rafforzare la sicurezza interna e dell' Europa».

 

I carabinieri, come altri militari, sono occupati quotidianamente per garantire la sicurezza interna. Sono 7.200 gli uomini impegnati nel dispositivo Strade sicure. Lei ha parlato della necessità di una maggiore specializzazione e d una National security strategy sul modello Usa, ovvero un documento di strategia di sicurezza nazionale. In che termini potrebbe avvenire?

roma tifosi eintracht scontri

«Ho avviato già un tavolo in questo senso che si sta confrontando sul tema, sotto la guida di Palazzo Chigi. Come ho detto bisogna saper ragionare a sistema per rispondere a quella che, oggi, si presenta sempre più come una minaccia ibrida, e andare verso quella che potremmo definire una Nss come in Usa».

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