CALCIO MARCIO - TI FACCIO UN MAZZONI COSI’: PROCURATORI IN PROCURA, I PRESIDENTI TREMANO

Fulvio Bufi e Fiorenza Sarzanini per "Il Corriere della Sera"

La pratica più gettonata sembra essere quella dello «scouting», attività di ricerca dell'ingaggio per i giocatori. Perché anche quando non va a buon fine consente al procuratore di presentare il conto alla società o al calciatore per il lavoro svolto. E dunque, capita spesso che venga utilizzata come giustificazione per quelle fatture false che invece servono soltanto a scaricare i costi.

Parte proprio da qui, dalle manovre oscure compiute dai professionisti del pallone per frodare il fisco, l'indagine dei magistrati di Napoli. E sono gli investigatori della Guardia di Finanza guidati dal colonnello Nicola Altiero ad aver trovato il bandolo di una matassa che avvolge l'intero sistema sportivo collegato agli stadi.

E passa proprio dall'attività di quei mediatori che fanno da «schermo» tra le società e gli atleti per la sigla di contratti milionari. Veri e propri esperti della materia in grado di orientare gli affari e soprattutto di consentire un pagamento delle tasse molto inferiore al dovuto.

La «cupola» del pallone
Alessandro Moggi è certamente il più famoso, forse anche il più bravo a mettere in pratica le tecniche di elusione, almeno a leggere le carte processuali che svelano il meccanismo utilizzato. L'accusa dice che a pianificare le mosse sono lo stesso Moggi, Alejandro Ives Mazzoni e Leonard Adrian Rodriguez, vale a dire i procuratori cui fanno capo, direttamente o indirettamente, tutti i giocatori dei quali sono stati acquisiti i contratti.

A beneficiare economicamente del sistema messo in piedi sono invece le società. Perché, come viene specificato nell'ordine di esibizione della documentazione relativa ai contratti stipulati negli ultimi anni, «le articolate attività investigative hanno evidenziato la sussistenza di indizi di reato a carico degli indagati in ordine a reiterate condotte finalizzate all'evasione dell'imposta sui redditi e, più in generale condotte elusive delle regole di imposizione tributaria, in relazione all'attività professionale da loro curata in favore dei tesserati per le società che partecipano alle competizioni sportive organizzate dalla Figc», vale a dire i campionati di calcio e le amichevoli.

Si parla dunque dei compensi dei procuratori e dei soldi versati dalle società, ma si parla soprattutto degli ingaggi milionari dei giocatori. E infatti i pubblici ministeri sottolineano come «le indagini abbiano fatto emergere un complessivo e articolato sistema di relazioni finalizzato alla sottrazione all'imposizione fiscale di significative risorse finanziarie provenienti dalla conclusione di rapporti contrattuali di calciatori professionisti».

Le cifre truccate
L'escamotage usato più frequentemente è quello di truccare la cifra pattuita tra club e giocatore. Non a caso i pubblici ministeri hanno chiesto l'acquisizione di quei documenti contabili «collaterali» che potrebbero essere stati utilizzati per mascherare la reale cifra dell'ingaggio con altre spese apparentemente detraibili. E soprattutto da addebitare al procuratore e non al calciatore.

Ecco perché nell'elenco consegnato ai finanzieri ci sono «i mandati federali tra il club e l'agente del club relativo al giocatore; eventuali accordi contrattuali o scritture private realizzati tra il club e il suo agente in adempimento del mandato federale sottoscritto; corrispondenza intercorsa tra il club e il suo agente, nonché tra quest'ultimo e il calciatore in relazione all'operazione in oggetto».

La lista dei documenti raccolti comprende anche fatture «emesse dall'agente del club nei confronti dello stesso in adempimento del mandato ricevuto e degli accordi contrattuali a latere»; ulteriori fatture che l'agente possa aver emesso nei confronti del club «disciplinanti differenti operazioni nell'anno oggetto delle operazioni ed in quelli successivi»; e poi estratti conto bancari del club «da cui si evince il pagamento delle fatture emesse dall'agente»; nonché il «partitario di contabilità generale da cui si evince la posizione dell'agente del club nell'anno oggetto delle operazioni ed in quelli successivi».

Il diritto di immagine
Agli uomini della Finanza i responsabili delle società calcistiche visitate ieri hanno consegnato anche documenti corrispondenti a quelli che nella richiesta della Procura venivano indicati come «contratti realizzati tra il club e il calciatore disciplinanti sia il diritto all'utilizzo delle prestazioni sportive del calciatore, sia la cessione totale e/o parziale dei diritti di immagine».

Perché il lavoro degli investigatori prende in considerazione anche quelli che sono stati i più recenti mutamenti nei rapporti tra società, calciatori e mediatori. Infatti, come viene specificato nelle relazioni consegnate nelle scorse settimane dai finanzieri, «l'indagine si concentra» non solo «sulla gestione del patrimonio aziendale e le modalità di inserimento in bilancio dei giocatori professionisti», ma anche «la gestione dei diritti di immagine e dei diritti televisivi;

le modalità di utilizzo dei diritti pluriennali riguardanti le prestazioni oggetto di "rivalutazione"; le eventuali transazioni intercorse tra le diverse società calcistiche con finalità cosiddette "spalma-debiti"; il trattamento tributario delle operazioni di compravendita dei calciatori ed eventuali fenomeni di "estero-vestizione"». Per finire, come già accennato, all'«attività di scouting».

Gli squilibri gestionali
Le analisi sul mondo del calcio elaborate nel corso delle indagini dagli specialisti della Guardia di Finanza, ovviamente dal punto di vista della gestione economico-finanziaria delle società e del loro patrimonio, evidenzia storture che da fenomeno di malcostume amministrativo potrebbero ora sfociare, come l'inchiesta della Procura napoletana sta cercando di verificare, nella commissione di reati.

Nel calcio professionistico, scrivono gli investigatori, esiste il «fenomeno pressoché generalizzato della progressiva, esasperata lievitazione degli oneri di ingaggio dei giocatori», che ha «determinato nel tempo una situazione di squilibrio gestionale» nonostante «le aumentate fonti di introito» come sponsor e diritti televisivi.

 

 

o laju45 alessandro moggiLuciano e Alessandro MoggiALEJANDRO MAZZONINICOLA ALTIERO

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