CALIFFATO USA - OMAR NON È VENUTO SU UN BARCONE, OMAR È NATO 29 ANNI FA A NEW YORK, MEMBRO DI UNA FAMIGLIA DI IMMIGRATI AFGHANI. UN AMERICANO CON UN TETTO, UNA VITA, UN FUTURO. DIVENTATO POI, COME I CLONI JIHADISTI VISTI A PARIGI E BRUXELLES, UN SOLDATO DELL'ISIS CHE VA IN MOSCHEA E PICCHIA LA MOGLIE
Guido Olimpio per il “Corriere della sera”
OMAR MATEEN CON LA MOGLIE E IL FIGLIO
Il padre del killer, all' inizio, ha giocato la carta personale. Omar avrebbe compiuto il massacro in reazione ad un episodio avvenuto: aveva visto due uomini che si baciavano.
Da qui l'attacco al nightclub Pulse di Orlando. Le indagini raccontano un' altra storia.
L'autore era conosciuto all' Fbi, lo aveva messo sotto osservazione per due volte, nel 2013 e nel 2014, in quanto pensavano fosse vicino ad ambienti estremisti. Un periodo di osservazione conclusosi con un nulla di fatto. Film già visto, a molte latitudini, con gli investigatori confusi da informazioni a volte sfuggenti.
Hanno lasciato la presa e lui ne ha approfittato, anni dopo, organizzando l' attentato più grave dopo quello dell' 11 settembre.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Operazione rivendicata dall' agenzia dello Stato Islamico, Amaq. Un' assunzione di responsabilità che ha bisogno, però, delle consuete verifiche. Troppo semplice postare un messaggio dove dice che è «uno dei nostri». Di certo era tra noi.
Omar non è venuto su un barcone, neppure violando la frontiera sud, quella lungo il Rio Grande. No, Omar è nato 29 anni fa a New York, membro di una famiglia di immigrati afghani. Un americano con un tetto, una vita, un futuro. Diventato poi, come i cloni jihadisti visti a Parigi e Bruxelles, un soldato della fede. Il suo percorso è anonimo, ma non privo di segnali che rivelano aspetti inquietanti. Dal nord degli Usa, Mateen ha seguito i suoi in Florida, a Fort Pierce. Ha lavorato come guardia privata, con in tasca il porto d' armi e la possibilità di andare al poligono e di addestrarsi. Nonostante i precedenti sorveglia palazzi federali.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Nel 2009 si sposa con una ragazza uzbeka conosciuta online, hanno un figlio, però il matrimonio dura poco. Picchia la moglie, piccoli contrattempi accendono la rabbia di una persona definita «chiusa, riservata, instabile, poco religiosa», anche se va alla moschea. Parole della compagna che evita il peggio solo perché i suoi genitori decidono di sottrarla a quell' inferno. Nel 2011 divorziano.
Chissà che i suoi guai non accentuino certe simpatie. Del resto i suoi, pur stabilitisi in America, si erano portati dietro qualche idea non proprio pacifica. Il padre Mir - secondo il Washington Post - non ha mai nascosto di pensarla come i talebani. «I nostri fratelli in Waziristan, i nostri fratelli guerrieri nel movimento talebano si stanno sollevando», è uno dei testi postati su Youtube assieme ad un bizzarro messaggio dove, in divisa, ordina l' arresto di dirigenti politici afghani. La strada tortuosa di Omar prosegue nella discrezione, anche se come si è detto i federali si interessano al suo caso in quanto rivela ai colleghi propositi estremisti. Non certo l' unico.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Sono oltre 800 i «soggetti interessanti» sparsi sul continente statunitense, elementi che possono varcare il confine dell' integralismo per entrare nel terrorismo. Cani sciolti visti in azione a Charlie Hebdo e poi a San Bernardino, con la coppia Syed Rizwan Farook e Tashfeen Malik. Ma prima ancora a Times Square con l' americano-pachistano che fallisce di un soffio o i fratelli Tsarnaev, originari della Cecenia, accolti come rifugiati a Boston e poi autori delle esplosioni alla maratona. La differenza sostanziale è che Mateen ha fatto più vittime ed ha ottenuto il sigillo dello Stato Islamico dopo averlo invocato con una telefonata alla polizia durante la quale ha dichiarato la fedeltà al Califfo.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Un particolare dell' inchiesta mette in luce un aspetto che rende l' idea di come possano essere fluidi i rapporti con le fazioni. L' Fbi aveva indagato Omar per i suoi possibili contatti con Moner Abusalah, un altro cittadino americano, anche lui di Fort Pierce, morto come kamikaze in Siria nel maggio 2014 e noto per alcuni filmati dove invoca la morte per gli omosessuali. Il militante, prima della sua fine alla guida di un camion bomba, era tornato per un periodo in patria per una missione di proselitismo. Ma non era dell' Isis bensì vicino ad una brigata qaedista. Distinzioni non nitide emerse anche nell' attacco a Charlie Hebdo.
Sitora Yusufiy , MOGLIE DI OMAR MATEEN
Non sarebbe una sorpresa se Omar avesse deciso di mettersi sotto la bandiera dello Stato Islamico in quanto è il movimento che accetta, senza troppe esitazioni, chi è disposto al martirio. Lui ha solo dovuto attendere il momento propizio.
Il 23 maggio i vertici dell' Isis hanno rinnovato l' invito rivolgendosi proprio ai lupi solitari in vista del Ramadan. Lui era pronto, doveva solo armarsi e lo ha fatto pochi giorni fa, acquistando il fucile AR 15 e la pistola. Domanda: dai controlli previsti non è uscito nulla? Vediamo quale sarà la risposta.
STRAGE DI ORLANDO - OMAR MATEEN
Quanto a Mateen ha ripetuto uno schema operativo noto, scegliendo i gay come bersagli, quelli che lo Stato Islamico uccide a Raqqa buttandoli giù da una torre. Vittime facili. Poi la presa d' ostaggio, la battaglia finale e l' Isis è passato a incassare.
sitora yusufiy ex moglie di omar mateenSeddique padre di Omar Mateensitora yusufiy ex moglie di omar mateen omar mateenauto usata da omar mateenomar mateen omar mateen omar mateen 3omar mateen 4Seddique padre di Omar Mateen