CAPITALE DEL CRIMINE - DOPO IL DELITTO DELL’EUR ALTRI 2 OMICIDI IN POCHE ORE A ROMA: IL PADRE DEL 40ENNE FREDDATO ALL’ANAGNINA OFFRE UNA TAGLIA DA 100MILA EURO SUI KILLER - A TOR BELLA MONACA RAGAZZO ROMENO ACCOLTELLATO E ABBANDONATO SU UN FURGONE
Valeria Costantini per “Il Corriere della Sera”
Tre omicidi in cinque giorni. Prima la villetta dell’Eur trasformata in una macelleria dalla follia di Federico Leonelli. Poi l’agguato in stile mafioso che mercoledì notte ha scosso il quartiere Anagnina. Infine l’ennesima rissa finita nel sangue e il corpo abbandonato di un giovane che genera paura tra i palazzi di Tor Bella Monaca.
Un’estate di sangue che difficilmente Roma potrà cancellare dalla memoria. È quella sensazione raggelante della violenza che bussa persino nei quartieri per famiglie della Capitale a inquietare. Che sia all’Eur, tra ville faraoniche dove la vittima sacrificale diventa l’innocente bambinaia, o all’Anagnina, in mezzo alla strada di un rione residenziale con i negozi aperti e le famiglie a passeggio.
Un vortice di orrori nel quale anche l’appello — comprensibile ma allarmante — di un padre sconvolto genera dubbi e agita le menti. Mario Pace, infatti, ha reagito mettendo una taglia, o meglio un premio, di 100 mila euro per chiunque possa fornire informazioni sull’omicidio del figlio.
Mercoledì intorno alle 21.30 due killer in moto hanno raggiunto la Golf di Pietro Pace in via Gasperina, quartiere Anagnina: poche parole, poi la pistola calibro 40 che si affaccia nell’abitacolo. E la raffica implacabile di colpi. Sei proiettili esplosi, due letali che raggiungono il 40enne alla testa. Un’esecuzione in piena regola, di quelle volute per mandare un messaggio, per regolare conti in sospeso. Eppure Pietro Pace aveva un passato limpido.
Netturbino per l’Ama, l’azienda capitolina dei rifiuti, prima venditore ambulante come il padre, separato dalla moglie e una figlia di otto anni che vedeva regolarmente. Nessun precedente penale, mai problemi sul lavoro. Droga, debiti, una vendetta, le indagini della Squadra mobile non escludono nulla al momento. Nemmeno la pista della malavita: l’Anagnina è terra di conquista dei Casamonica, clan criminale di origine sinti al centro di numerose inchieste giudiziarie.
Determinanti per gli inquirenti saranno i tabulati del cellulare della vittima, per sapere se Pace aveva appuntamento con i suoi assassini o questi lo abbiamo seguito dalla sua abitazione poco distante dal luogo del delitto. Gente esperta secondo gli investigatori, dei professionisti, che non hanno nemmeno abbandonato la moto, sicuri di non essere rintracciati. Un indizio però c’è nel nebuloso quadro di questo delitto: la telecamera di un negozio su via Gasperina avrebbe ripreso gli assassini.
federico leonelli uccide e decapita la colf nella villa dell eur (foto lapresse) 7
«Pietro era un bravissimo ragazzo, non ha mai avuto problemi di soldi, né di droga. Perché lo hanno ucciso con tutti quei colpi di pistola? Forse dietro all’omicidio c’è un movente passionale», è certo che suo figlio non fosse coinvolto in nulla di losco Mario Pace, ambulante presso la stazione Termini.
Anzi, avanza anche un’altra ipotesi investigativa che la polizia non ha escluso. Il figlio infatti negli ultimi mesi frequentava una donna sposata con un uomo rinchiuso in carcere e, magari, in cerca di vendetta. «Chi ha ucciso mio figlio deve pagarla, deve fare i conti con me. Sono pronto a mettere un premio di 100 mila euro a chi fornisce informazioni utili alle indagini», ha ribadito l’uomo.
TOR BELLA MONACA OMICIDIO FURGONE
A poche ore dal delitto di Pietro Pace e a Roma le strade si tingono di nuovo di sangue. Andrei Gabriel Kondratovici, 26 anni, romeno incensurato, viene trovato riverso in un pozza rossa sul vano di un furgone. Il corpo abbandonato tra i palazzoni del quartiere «ad alto rischio» di Tor Bella Monaca, periferia sud di Roma. Sulla schiena ha due coltellate, profonde, che lo hanno dissanguato. I carabinieri pensano a una rissa finita nel peggiore dei modi.