edward caban eric adams

PASTICCIACCIO A NEW YORK: TRABALLA IL SINDACO ERIC ADAMS - IL CAPO DELLA POLIZIA DELLA "GRANDE MELA", EDWARD CABAN, SI DIMETTE DOPO UN’INDAGINE PER CORRUZIONE: L'AGENZIA DELLE ENTRATE AVREBBE MESSO NEL MIRINO LE ATTIVITÀ DEL FRATELLO GEMELLO DI CABAN, UN EX AGENTE LICENZIATO NEL 2001 – LE DIMISSIONI GETTANO NEL CAOS L’AMMINISTRAZIONE DEL SINDACO ERIC ADAMS CHE RISCHIA DI ESSERE TRAVOLTO DA UNA DELLE QUATTRO INCHIESTE CHE INSIDIANO LA SUA POLTRONA…

edward caban eric adams 1

(ANSA) - Il capo della polizia di New York getta la spugna. Sotto pressione da giorni, Edward Caban annuncia le sue dimissioni in seguito a un'indagine per corruzione, una delle quattro inchieste in corso che sta facendo tremare l'amministrazione del sindaco Eric Adams.

 

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In una email inviata agli agenti del dipartimento di polizia più grande d'America, Caban spiega che gli ultimi sviluppi gli hanno reso impossibile concentrarsi sul suo lavoro. "Il New York Police Department merita qualcuno che possa concentrarsi esclusivamente nel proteggere e servire New York, ed è per il bene della città e di questo dipartimento che ho assunto la difficile decisione di dimettermi", ha detto Caban, al quale nei giorni scorsi gli agenti federali hanno sequestrato il cellulare nell'ambito dell'indagine che stanno conducendo per corruzione.

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Secondo indiscrezioni, l'agenzia delle entrate americana è coinvolta nell'inchiesta che avrebbe nel mirino le attività del fratello gemello di Caban, un ex agente licenziato nel 2001. Il sindaco di New York, che da giorni premeva per un passo indietro di Caban, ha accettato le dimissioni: "Rispetto la sua decisione. Gli auguro il meglio", si è limitato a dire Adams, che lo aveva nominato poco più di un anno fa come il primo ispanico alla guida del Nypd.

 

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Le dimissioni di Caban mettono in evidenza il caos all'interno dell'amministrazione Adams, nei confronti della quale sono in corso complessivamente quattro inchieste. Una di queste ha nel mirino proprio il sindaco e la sua campagna elettorale per aver raccolto donazioni illegali dal governo turco in cambio dell'autorizzazione al nuovo consolato di Ankara a New York nonostante i timori per la sicurezza dell'edificio.

 

 

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