UN CARICO DELLA MADONNA - UN CARICO DI 20 CHILI DI COCAINA E’ STATO INTERCETTATO A MILANO: LA DROGA, DAL VALORE DI 800 MILA EURO, ERA NASCOSTA NELLE STATUETTE DELLA MADONNA E QUADRETTI DI SANTI - ARRESTATI 12 NARCOTRAFFICANTI - A MANTENERE CONTATTI E GESTIRE PERSONALMENTE GLI ARRIVI DI COCAINA DAL PERÙ ERA UNA COPPIA DI INSOSPETTABILI ITALIANI…
Eleonora Lanzetti per il “Corriere della sera”
La droga era nascosta nei trolley, in viaggio da Lima verso Milano. Venti chili di cocaina purissima. Destinazione: le piazze di spaccio della movida (milanese e pavese), quelle più esigenti, che richiedono tanta merce, ma soprattutto merce di buona qualità.
DROGA DAL PERU A MILANO - LA COCAINA NASCOSTA NELLA STATUA DELLA MADONNA
Non inedito il nascondiglio realizzato con cura dai narcotrafficanti peruviani e italiani, ma stavolta era un lavoro fatto con particolare cura, opera di un artigiano di un discreto livello: statuette della Madonna e quadretti di santi riempiti con la polvere bianca che atterrava a Malpensa (ceramiche e e gessi sono stati più volte sequestrati e rientrano nel campionario dei «contenitori» utilizzati per occultare gli stupefacenti). La cocaina era pura all' 85 per cento e ha un valore che all' ingrosso si aggira almeno sugli 800 mila euro.
A seguire e intercettare quelle piccole statue e quei quadretti sono stati gli investigatori del comando provinciale della Guardia di finanza di Pavia, con la collaborazione del Servizio centrale investigazione criminalità organizzata (Scico) e il supporto dei comandi provinciali di Milano, Napoli e Terni. All' alba di ieri sono scattati i mandati di arresto che hanno portato in carcere dodici narcotrafficanti.
Si tratta di sette uomini e cinque donne - peruviani e italiani, per lo più corrieri - capetti e gregari che avevano basi tra Milano e San Donato Milanese, dove i pusher magrebini arrivavano poi con regolarità per fare rifornimento e portare la droga nelle zone di spaccio a più alta richiesta, soprattutto per le serate del divertimento sui Navigli e in Corso Como. La stessa droga veniva venduta anche in altri quartieri della città, nella zona di piazza Maciachini, in via Padova, al Corvetto e nei dintorni della Stazione Centrale.
Le intercettazioni telefoniche e ambientali hanno permesso ai finanzieri pavesi di avere un quadro chiaro dell' organizzazione. A mantenere contatti e gestire personalmente gli arrivi di cocaina dal Perù era una coppia di insospettabili italiani, incensurati, segnalati dalla Dirando, l' antidroga peruviana, fermati all' aeroporto di Lima e arrestati prima dell' ultimo viaggio di rientro a Milano.
DROGA DAL PERU A MILANO - LA COCAINA NASCOSTA NEI QUADRI DEI SANTI
Si stavano imbarcando con circa sei chili di droga confezionata in panetti regolari nascosti dentro le valige. In un secondo viaggio la droga era stata occultata nel bagaglio di una bambina di undici anni, spedita dal Perù da sola per raggiungere la mamma in Italia. Una delle donne finite in manette, vicina di casa della madre, avrebbe approfittato del loro rapporto di amicizia per chiedere un favore alla donna: «Una mia parente deve recapitarmi dei regali importanti dal Perù: li metterà nella valigia di tua figlia così li ritirerò al suo arrivo in aeroporto».
La mamma, ignara di tutto, aveva acconsentito. Il trolley della piccola, aperto dai finanzieri di Milano Malpensa, era pieno degli oggetti religiosi: quadretti con Gesù e i santi e statuette della Madonna. I telai delle icone votive e i doppi fondi delle immagini sacre erano imbottiti di cocaina.
L'undicenne, dopo il sequestro dello stupefacente, è stata affidata alla madre. La donna e gli altri gregari che attendevano i «regali» dei parenti al terminal degli arrivi, non vedendo uscire la baby corriere, hanno pensato che la madre della ragazzina avesse giocato sporco. Credevano avesse trovato e rivenduto la droga. Furiosi per aver perso il carico, avevano iniziato a perseguitarla, minacciandola ripetutamente di morte. Madre e figlia sono state messe subito sotto protezione per evitare ritorsioni. Con questo maxi sequestro salgono a cinquanta i chili di cocaina sequestrata nell' ultimo anno dai finanzieri di Pavia. Venduta, avrebbe portato due milioni di euro nelle tasche dei narcotrafficanti e più di 50 mila dosi spacciate nelle piazze milanesi.