carlo de benedetti matteo salvini

QUINDI SI PUÒ DIRE CHE SALVINI È “ANTISEMITA”? – CARLO DE BENEDETTI È STATO ASSOLTO DALL'ACCUSA DI DIFFAMAZIONE NEI CONFRONTI DEL “CAPITONE” – AL FESTIVAL DI DOGLIANI DEL 2018 L’INGEGNERE DEFINÌ IL LEADER LEGHISTA “ANTISEMITA E XENOFOBO” – IL CAPITONE L'AVEVA DENUNCIATO: “L’AGGETTIVO ‘ANTISEMITA’ LO RITENGO UN’INFAMIA PESANTE”. MA PER IL GIUDICE “IL FATTO NON COSTITUISCE REATO”...

Estratto dell’articolo di Barbara Morra per www.repubblica.it

 

LILLI GRUBER CARLO DE BENEDETTI - FESTIVAL DI DOGLIANI 2018

Disse che Matteo Salvini era «Antisemita e xenofobo», a Dogliani, durante il festival della Tv e dei nuovi media di maggio 2018. Carlo De Benedetti, intervistato da Lilli Gruber, venne querelato dal leader della Lega e ne è nato un processo per diffamazione. Il giudice Emanuela Dufour lo ha assolto «perché il fatto non costituisce reato» nonostante il pm avesse chiesto la condanna a pagare una multa di 800 euro e a risarcire la parte offesa che aveva chiesto 100 mila euro.

 

L’ingegnere in quell’occasione fece una personale panoramica della politica del momento e di Salvini disse che «era il peggio» e gli appioppò gli epiteti di «antisemita e xenofobo».

 

MATTEO SALVINI AL FORUM AMBROSETTI A CERNOBBIO

Aveva dichiarato, fra l’altro: «Salvini è antieuropeo, festeggia Orban in Ungheria ed è finanziato da Putin». La giornalista aveva chiesto all’ingegner, e ex patron del Gruppo Espresso, di motivare le affermazioni sulla Lega. Per De Benedetti che il Carroccio fosse finanziato da Putin era «una cosa abbastanza deducibile». «Salvini – aveva detto - ha fatto una visita a Mosca che non vuol dire ovviamente essere finanziato, ma ha preso posizione anche in occasione del raid in Siria a favore di Putin e ha detto che dobbiamo uscire dalla Nato. Sono tutte cose che è difficile siano uscite da via Bellerio».

 

LILLI GRUBER CARLO DE BENEDETTI - FESTIVAL DI DOGLIANI 2018

Salvini, sentito come testimone in aula si era espresso sulla sua personale visione del diritto di critica: «I giudizi di carattere politico possono starci o meno ma fanno parte della dialettica democratica. L’aggettivo antisemita lo ritengo un’infamia pesante, non lo ho accettata allora e non lo accetto ora».

 

Per il pubblico ministero: «Quando un appellativo non è solo offensivo ma anche infamante integra la diffamazione, se manca qualsiasi elemento che ne suffraghi la verità, come in questo caso».

 

[...]

 

matteo salvini

De Benedetti era assistito dagli avvocato Marco Ivaldi e Elisabetta Rubini che hanno prodotto documenti e articoli di giornale su affermazioni di Salvini a proposito di Putin e sul fatto che nel suo schieramento ci sono politici di chiaro schieramento antisemita. L’avvocato Ivaldi: «Fu un’affermazione di legittima critica politica e non certo un attacco personale». [...]

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…