“CECATO” E INDULTATO - COME SI DIVENTA RE DI ROMA: CARMINATI È STATO CONDANNATO PER RAPINE E MAI PER REATI DI TERRORISMO LEGATI AI NAR: PER BEN TRE VOLTE HA BENEFICIATO DI MISURE DI CLEMENZA - CHISSÀ SE ANCHE STAVOLTA ARRIVERÀ UN CONDONO SALVA-TUTTI…

Valeria Pacelli per “il Fatto Quotidiano

 

MASSIMO CARMINATI NEGLI ANNI OTTANTAMASSIMO CARMINATI NEGLI ANNI OTTANTA

   In 56 anni di vita, Massimo Carminati, adesso in carcere con l’accusa di essere a capo di quella che è stata denominato Mafia Capitale, ha avuto la fortuna di beneficiare di ben tre indulti. Come si scopre scorrendo le cinque pagine di casellario giudiziale che raccontano i guai con la giustizia – dai quali è sempre uscito indenne – dell’ultimo Re di Roma e che affondano le radici negli anni 80.

 

   È infatti il 1979 quando partecipa alla rapina alla filiale romana della Chase Manhattan Bank. Durante una conversazione finita nei nastri della Procura di Roma nell’ambito dell’indagine “Mondo di Mezzo”, Carminati descrive così quell’episodio: “Il giorno dopo la Chase Manhattan Bank siamo andati lì… gli ho fatto compra’ il 323 (una Bmw, ndr) pure a lui… c’aveva una baracca gli ho detto… ’annamose a compra’ il 323’… ancora me lo ricordo. 11 milioni… calcola pigliavamo stecche da 50-60 milioni… ti facevi una macchina che adesso varrà 40-50.000 euro … con 50 milioni m’ero comprato casa… la prima casa che mi sono comprato… con una stecca”.

 

frv02 valerio fioravantifrv02 valerio fioravanti

Eccolo, l’ultimo Re di Roma che parla di sé e di quello che è stato il passato. Per quella rapina messa a segno assieme a esponenti di Avanguardia nazionale e dei Nar, come Valerio Fioravanti, la sentenza definitiva arriva ad aprile 1987 con una condanna a 3 anni e 6 mesi di reclusione e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Tutto cancellato dall’indulto del 1986. E non solo. Perché sulla stessa sentenza poi arriverà anche un secondo indulto, quello del 1990, anno in cui Francesco Cossiga era al Quirinale e Giulio Andreotti a Palazzo Chigi.

 

Mino PecorelliMino Pecorelli

Alla fine su questa condanna emessa dal Tribunale di Roma nel 1992 interviene anche la liberazione anticipata prevista dall’ordinamento penitenziario (7 mesi e 15 giorni con la buona condotta). L’indulto del governo Andreotti cancella anche una seconda pena a un anno e mezzo di reclusione inflitta a Carminati dalla Cassazione nel 1991 per i reati di rapina, detenzione e porto illegale di armi per fatti che risalgono al 30 luglio 1980. Condonata anche una terza pena inflitta stavolta nel 1988 per un reato di ricettazione commesso il 20 aprile del 1981, un giorno che segnerà per sempre la vita di Carminati.

 

   Stava scappando verso la Svizzera con due avanguardisti quando in provincia di Varese la polizia, convinta che con loro si trovassero i capi dei Nar, apre il fuoco. Carminati viene ferito ad un occhio e ne perderà l’uso per sempre. Da qui i soprannomi “Er Cecato” e “Er Pirata”. Passano pochi anni e la sua storia s’incrocia di nuovo con il tribunale di Roma. Nel 2000 viene condannato a sei anni e 1 mese di reclusione per associazione a delinquere, detenzione e porto illegale di armi, ricettazione continuata in concorso.

 

giulio andreottigiulio andreotti

È questo il processo alla Banda della Magliana con i suoi 69 appartenenti. Il pm Andrea De Gasperis chiede, per Carminati, una pena pari a 25 anni di carcere. Ma alla fine è stato condannato a 10 anni di reclusione in primo grado ridotti a 6 anni e 6 mesi in appello. A causa dell’accumulo delle condanne, gli anni di reclusione poi diventano 11 e 9 mesi, scontati in parte per poi passare alla libertà vigilata, finché nel 2006 il magistrato di sorveglianza non ne ha disposto la revoca. Certo, al di là degli indulti, gli sarebbe andata diversamente se fosse stato condannato per banda armata nel processo ai Nar, dove invece è stato assolto.

 

Come per l’omicidio Pecorelli e il depistaggio relativo alla strage di Bologna. Passano gli anni e Carminati viene accusato di essere la mente dell’organizzazione del furto del caveau. Con altre 23 persone avrebbe aperto 147 cassette di sicurezza di “proprietà” di dipendenti del Palazzo di giustizia romano, portando a casa un bottino di oltre 50 miliardi di lire in oro e gioielli, oltre a diversi documenti riservati appartenenti a giudici.

 

previti berlusconi hp previti berlusconi hp

 Ad aprile del 2008 viene condannato dal tribunale di Perugia per questo furto a quattro anni di reclusione, pena sospesa con un decreto del procuratore generale del tribunale finché non arriva un altro indulto, quello del 2006 con Giorgio Napolitano al Quirinale, Romano Prodi al governo e Clemente Mastella ministro della giustizia.

 

   La legge fu anche chiamata salva-Previti perché cadde a pennello poco dopo la condanna nel processo Imi-Sir. E non salvò solo l’ex ministro della Difesa, ma ne ha beneficiato, molti anni dopo anche Silvio Berlusconi quando nel 2012 è stato condannato a 4 anni di reclusione per i reati fiscali nell’ambito del processo per l’acquisizione dei diritti tv di Mediaset. Tre anni della condanna all’ex premier sono stati condonati proprio per gli effetti della legge sul condono del 2006.

 

berlusconi previti nov berlusconi previti nov

Di cui ha tratto beneficio anche Carminati. Rideterminando la pena da scontare così per Carminati la pena che resta da scontare ammonta a un anno. Pochi giorni fa però l’ex Re di Roma è finito in un guaio davvero grosso: stavolta l’accusa di associazione a delinquere di stampo mafioso stampo mafioso. Chissà se il futuro ci riserverà qualche altro condono, salva tutti.

 

   Twitter @PacelliValeria

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?