CASCO OBBLIGATORIO PER TUTTI, FRECCE, LUCI E LIMITI DI VELOCITÀ: PRONTE LE NUOVE REGOLE PER I MONOPATTINI – SARANNO INSERITE NEL CORSO DELLA CONVERSIONE IN PARLAMENTO DEL DECRETO LEGGE SULLE INFRASTRUTTURE E LA MOBILITÀ, CHE A BREVE INIZIERÀ L'ITER ALLE CAMERE. LA SOSTA VERRÀ REGOLAMENTATA IN MODO RIGOROSO - ATTENZIONE: IN CASO DI INCIDENTI, LE CAUSE POTREBBERO ESSERE INFINITE...
Valeria Arnaldi per leggo.it
Una revisione, al ribasso, dei limiti di velocità, l'uso obbligatorio del casco non solo per i minorenni e regole più stringenti per quanto riguarda la sosta per evitare che i mezzi vengano lasciati sul marciapiede. Queste alcune delle misure per l'uso dei monopattini, al vaglio del Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, da inserire nel corso della conversione in Parlamento del decreto legge sulle infrastrutture e la mobilità, che a breve inizierà l'iter alle Camere.
La proposta illustrata dal Ministero, ieri, in un vertice ad hoc, con i rappresentanti Anci e le aziende del settore, è stata condivisa dalle società di sharing mobility a due ruote.
LUCI E FRECCE
Sicurezza e decoro urbano sono i cardini del pacchetto di interventi, attualmente allo studio. Molti i punti da affrontare, a partire proprio dalla sicurezza, in particolare per quanto riguarda la velocità dei mezzi e le loro dotazioni tecniche, come luci e frecce, fondamentali per rendere più sicura, appunto, la circolazione.
LIMITI DI VELOCITÀ
La cronaca ha evidenziato numerosi problemi e, soprattutto, incidenti proprio per la velocità eccessiva di alcuni monopattini e la guida scarsamente rispettosa delle regole. Punto chiave sarà l'uso obbligatorio del casco. La diffusione massiccia dei monopattini impone anche una riflessione in merito al decoro della città. Basta guardarsi intorno per vedere molti mezzi abbandonati sul marciapiede o a bordo strada, con i rischi che ciò può comportare per i pedoni e, in generale, la mobilità urbana.
SOSTA SELVAGGIA
La sosta verrà regolamentata in modo rigoroso. E una stretta potrebbe interessare gli spazi deputati ai monopattini. Il Ministero, infatti, proporrà a Regioni e Comuni di destinare parte delle risorse in via di assegnazione per la ciclabilità alla realizzazione di spazi dedicati ai monopattini, per non intralciare gli amanti della bicicletta nei loro percorsi sulle ciclabili.
LIMITI DI ETÀ
Rimangono da affrontare alcuni punti portati all'attenzione del Parlamento in più di una proposta, dalla targa per i monopattini fino all'innalzamento dell'età minima per i guidatori. Senza dimenticare assicurazione ed eventuale patentino.
MONOPATTINI
Elisabetta Reguitti per articolo21.org
Tutti parlano del monopattino come mezzo alternativo di mobilità sostenibile, ma qualcuno di noi ha qualche idea di come e dove si effettui una eventuale riparazione? Vita delle batterie? Smaltimento?
A ciò aggiungiamo che al momento non vi è un solo produttore italiano (direi anche europeo) di questi oggetti importati tout court dalla Cina, senza nessun know how tecnico/produttivo.
Nonostante questo il monopattino è stato introdotto nel quadro legislativo italiano.
Forse perché qualcuno lo utilizza e lo considera come un divertente passatempo
dall’alone di “sostenibilità”; un gioco insomma. Ma così non è perché il monopattino è a tutti gli effetti un veicolo.
Una riflessione inutile e banale? Direi non proprio, visto che molti di questi aggeggi vengono utilizzati – ampiamente – anche da persone a cui hanno ritirato la patente o che non ne sono neppure in possesso. Bene. Oppure male.
Dipende dai punti di vista. Come velocipede il monopattino risponde esattamente a quella parte del codice della strada dedicata ai velocipedi. Esempio: obbligo di servirsi della pista ciclabile se presente; attraversare sugli attraversamenti pedonali con monopattino condotto a mano; posizione in carreggiata strettamente a destra, in prossimità del margine laterale destro.
Ora la Camera studia la stretta? Casco obbligatorio, limiti di velocità e solo utenti maggiorenni?
Eppure l’introduzione fiume di questi oggetti, non spiegati e non accompagnati da alcun progresso, fa e farà scontare sulla pelle degli utilizzatori il fatto che non si tratta di giochi o di passatempi sfiziosi, ma di veicoli.
Con pericoli e responsabilità ben definiti.
Prendiamo ad esempio: il fronte cause in caso di incidenti, che potrebbero essere infinite. Perché? La visibilità di questi dispositivi è molto più limitata (lucina in basso e piccolo catarifrangente laterale) e sono molto più veloci e scattanti sulle piccole curve, cosa che sorprende, e non poco, un automobilista. Anche sugli attraversamenti ciclo-pedonali. Non secondaria è poi l’esposizione del busto e del capo del conducente del velocipede direttamente all’urto con una autovettura o con un camion, senza un minimo di fisico distanziamento….