guido crosetto dossier dossieraggio top secret

LO FAMO STRIANO - I DUE SOCI D'AFFARI DI GUIDO CROSETTO, GIOVANNI E GAETANO MANGIONE, IN PASSATO “ATTENZIONATI” DALL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA PER OPERAZIONI POCO TRASPARENTI, SONO INCENSURATI – AMADORI SU “LA VERITÀ” SOLLEVA DUBBI SULL’OPPORTUNITÀ CHE UN MINISTRO DELLA REPUBBLICA SIA IN AFFARI CON SOGGETTI CON FREQUENTAZIONI POCO LIMPIDE - LA LETTERA DALL'AVVOCATO DEI FRATELLI MANGIONE 

«I MANGIONE INDAGATI MA PROSCIOLTI CARMINATI? UN CLIENTE»

Lettera dell’avvocato Gabriele Valentini, pubblicata da “La Verità”

 

Per espresso incarico ricevuto dai signori Gaetano e Giovanni Mangione e con riferimento alle notizie apparse sia sull’edizione cartacea del quotidiano La Verità, che su quella online, nel contesto relativo all’articolo riguardante l’indagine pendente presso la Procura di Perugia nei confronti di un ufficiale appartenente al nucleo investigativo della Direzione nazionale antimafia, per le sue illecite attività, sono comparse notizie estremamente pregiudizievoli nei confronti dei miei assistiti.

 

guido crosetto giorgia meloni parata 2 giugno 2023

I signori Gaetano e Giovanni Mangione sono stati tacciati di essere stati implicati con il signor Fausto Pellegrinetti in un’operazione di riciclaggio costituita dall’importazione e gestione di macchinette da gioco attraverso società costituite in Brasile e nell'isola di Jersey, sono stati «accostati» a uomini riconducibili al noto Massimo Carminati, con riferimento alla gestione del ristorante Met, nonché a soggetti contigui al «clan Piromalli».

 

Sono notizie destituite da fondamento. Infatti, per quanto riguarda la vicenda «Pellegrinetti», i signori Mangione pur indagati sono stati prosciolti dal gup di Roma, dottor Lupacchini, con la formula «per non aver commesso il fatto».

 

Per quanto attiene invece la contiguità con soggetti vicini a Massimo Carminati, costui con alcuni commensali è stato in talune occasioni cliente del ristorante Met, ma mai nessun ruolo o funzione i predetti hanno avuto nella gestione del locale.

 

gaia saponaro guido crosetto

Per quanto attiene a soggetti contigui al «clan Piromalli», non si comprende a cosa i predetti articoli abbiano fatto riferimento, ma si sottolinea come mai alcuna società nella quale abbiano partecipato i signori Mangione ha ricevuto interdittive antimafia, ovvero provvedimenti giudiziari di qualsivoglia genere. Pertanto, si chiede che codeste spettabili società vogliano pubblicare adeguata rettifica delle notizie inveritiere a danno dei miei assistiti riportate negli articoli del 4 agosto 2023, ai sensi dell’art. 8 della L. 8 febbraio 1948 n.47.

 

Vi diffido formalmente a pubblicare notizie di analogo contenuto diffamatorio nelle pubblicazioni cartacee o online dei prossimi giorni, preavvisandovi che in difetto adirò tutte le autorità competenti a tutela dell’onorabilità dei miei assistiti.

 

avvocato Gabriele Valentini Roma.

 

LE SOS DELL'ANTIRICICLAGGIO SUL SOCIO DEL CAPO DELLA DIFESA SOTTO ELEZIONI

Estratto dell’articolo di Giacomo Amadori per “la Verità”

DNA - DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA

 

L’indagine della Procura di Perugia sul cinquantasettenne tenente della Guardia di finanza Pasquale Striano e sui suoi presunti accessi abusivi alle banche dati delle forze dell’ordine e dell’Agenzia delle entrate ha avuto come effetto collaterale l’accensione di un faro sui soci del ministro Guido Crosetto in tre società che offrono servizi di bed and breakfast: la Apollinare Srl, la Torsanguigna Srl e la Zanardelli Srl.

 

Striano, a proposito dei fratelli Giovanni e Gaetano Mangione, ha lavorato per diverse settimane, stilando un report di 13 pagine consegnato alla Procura della Repubblica (quella ordinaria non la Dda) e alla Procura nazionale antimafia, a cui l’annotazione è stata inviata in busta sigillata.

 

guido crosetto

Ma oltre all’appunto ci sono anche diverse segnalazioni di operazione sospette che riguardano uno dei due fratelli e che sollevano dubbi sull’opportunità che un ministro della Repubblica sia in affari con soggetti già attenzionati dall’autorità giudiziaria e con frequentazioni poco limpide. L’alert più recente risale al 7 settembre del 2022 e riguarda «i bonifici ricevuti negli ultimi mesi da Gaetano Mangione».

 

Erano i giorni decisivi dell’ultima campagna elettorale, ma non ci risulta che qualcuno abbia informato il ministro e la sua maggioranza di queste Sos riguardanti un socio del fondatore del partito che si apprestava a vincere le elezioni.

 

È anche vero che sono in pochi ad aver accesso alle Sos: l’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia, le fiamme gialle, la Direzione investigativa antimafia e la Direzione nazionale antimafia.

 

antonio laudati 5

I risk manager nel documento evidenziano come Mangione sia stato «destinatario di una richiesta di accertamenti da parte dell’autorità giudiziaria nell’aprile del 2018 e di un provvedimento di sequestro preventivo di somme (poi revocato)».

 

E aggiungono: «Il signor Mangione è noto alle cronache per il coinvolgimento, proprio nel 2018, nell’indagine sulla presunta evasione delle tasse di soggiorno da parte dei gestori di alcune strutture ricettive di Roma: in particolare costui, nella propria veste di titolare della Giuliet Srl (società di gestione di strutture alberghiere), non avrebbe versato al Comune quanto percepito dai clienti a titolo di corrispettivo per il pagamento delle tasse di soggiorno».

 

Una cifra che si aggirava intorno ai 170.000 euro. I bonifici sospetti segnalati nella Sos di un anno fa riguardano emolumenti percepiti tra dicembre 2021 e settembre 2022 da una società lombarda di macchinari per la ristorazione per un importo complessivo di oltre 135.000 euro.

 

Secondo gli 007 della banca, «l’utilizzo delle somme in parola appare sintomatico dell’intento di voler dissimulare il reale andamento dei flussi finanziari».

Un timore rafforzato da una «precedente segnalazione» e «dai provvedimenti dell’autorità giudiziaria che in passato hanno interessato Mangione».

 

sergio mattarella guido crosetto

I risk manager, nel 2018, si erano concentrati sulla «Yep communication company Srl» società di consulenza riconducibile ai Mangione e «sostanzialmente cessata a partire da luglio 2018, quando è stato addebitato l’importo 1.938,82 euro a seguito di pignoramento mobiliare da parte dell'Agenzia delle entrate». Il testo prosegue: «A carico dell’impresa e di un titolare effettivo (Gaetano Mangione) si evidenziano, inoltre, protesti per cambiali e assegni, mentre l’amministratore unico, Franco Narducci, era socio unico della Prado tre Srl».

 

I funzionari collegano a quest’ultima anche Giovanni Mangione e scrivono che la ditta è «stata oggetto di un ordine di esibizione e consegna di documentazione bancaria emanato dalla Procura della Repubblica di Roma il 30 maggio 2018» nell’ambito di un procedimento penale.

 

Il racconto prosegue: «La Prado tre Srl, dichiarata fallita nel novembre 2017, gestiva un noto ristorante a Ponte Milvio (il Met, ndr) oggetto delle cronache giudiziarie sia per le frequentazioni malavitose, sia per le diverse multe comminate per utilizzo di lavoratori in nero e per altre violazioni».

 

giovanni melillo

I funzionari a proposito della Yep aggiungono: «Per quanto di nostra conoscenza, sembra che la società venga di fatto gestita da Gaetano Mangione e Marcello Nicotra, mentre Narducci dovrebbe risiedere all’estero (Marbella)». Da dove farebbe prelevamenti con il Pos. Il conto sarebbe stato alimentato da flussi provenienti da quattro società e le «fatture fornite dall’azienda a supporto di tali operazioni riportano come motivazione diciture alquanto vaghe quali “consulenza” o “sviluppo strategia di marketing”».

 

Dopo alcuni esempi si legge: «Risulta anomala e poco trasparente l’operatività registrata sul conto corrente intestato, in particolare se considerata alla luce del fatto che gli esponenti aziendali dell’impresa sono stati indicati dagli organi di stampa come vicini al boss di “Mafia Capitale” Giovanni De Carlo, in quanto gestori di locali nella zona di Ponte Milvio a Roma dallo stesso assiduamente frequentati». In realtà De Carlo, nel celebre processo, è stato assolto in Cassazione, mentre ha scontato per intero la sorveglianza speciale.

 

Infine viene evidenziato che sul conto sarebbero «stati accreditati bonifici per importi a cifra tonda a pagamento di fatture, la cui veridicità appare dubbia».

 

antonio laudati 3

La Direzione nazionale antimafia, grazie al servizio Segnalazioni operazioni sospette, era diventata una sorta di super Procura dove, però, al contrario che nelle Procure normali, non era necessario formalizzare tutti i passaggi dell’indagine. […] Al punto che viene la tentazione di paragonare la Dna, quanto meno sino a novembre del 2022, quando Striano è stato trasferito ad altra sede, in una sorta di quarta agenzia di intelligence, seppure a gestione artigianale e quasi famigliare.

 

Adesso la Procura di Perugia, l’ufficio competente per i reati delle toghe capitoline, dovrà verificare se dietro alla gestione allegra di notizie sensibili ci fosse pressapochismo o metodo. Per questo è al vaglio la posizione di Antonio Laudati (non indagato), il magistrato che per diverso tempo è stato il responsabile del servizio Sos della Dna e interlocutore principe di Striano.  […]

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…