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“MIO MARITO ACCUSATO DI MOLESTIE SESSUALI? IO E MIEI FIGLI DEVASTATI” CATHERINE ZETA-JONES SULLE ACCUSE DI UNA DONNA CHE SOSTENEVA CHE DOUGLAS SI FOSSE MASTURBATO DAVANTI A LEI – “È SALTATA FUORI DAL NULLA. LUI MI HA RASSICURATO E MI HA DETTO CHE LA VERITÀ SAREBBE VENUTA FUORI. ED È STATO COSÌ. PER OGNI ACCUSA NON SUPPORTATA DA PROVE, IL #METOO TORNA INDIETRO DI 20 ANNI...”

Maria Teresa Moschillo per "www.foxlife.it"

 

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Il movimento #MeToo, insorto in seguito allo scandalo Weinstein, è stato sicuramente uno dei topic più caldi di questo 2018 che, ormai, sta per volgere al termine. Le malefatte del noto produttore di Hollywood hanno scoperchiato un vaso di Pandora, quello legato alle dinamiche malsane e sessiste che per decenni hanno regnato sullo showbiz.

 

A grandi passi, #MeToo sta procedendo verso la parità di genere tra uomini e donne, mettendo alla gogna tutti quei comportamenti scorretti e umilianti - dalle avance sgradite ai ricatti sul lavoro - che appaiono purtroppo profondamente radicati nella nostra società.

 

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Lo scenario di Hollywood non è che la punta dell'iceberg e ha fatto da apripista a una lotta femminista decisamente più ampia e trasversale che riguarda tutte le donne del mondo, di ogni estrazione sociale e di qualsiasi etnia.

 

Le tantissime accuse che si sono riversate negli ultimi mesi su registi, produttori e attori influenti hanno innescato un incredibile vespaio di polemiche, con conseguenze anche molto gravi (basti pensare al caso di Kevin Spacey o a quello di James Franco).

Anche Michael Douglas è finito nel mirino, ma la sua storia - almeno stando alle parole della moglie Catherine-Zeta Jones - è molto diversa dalle altre.

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Facciamo un passo indietro. Durante le scorse feste di Natale - era il 2017 - l'attore venne contattato dal suo avvocato. The Hollywood Reporter voleva pubblicare la testimonianza di una donna che aveva lavorato per lui circa 30 anni prima: l'ex dipendente, in sostanza, sosteneva che Douglas si fosse masturbato davanti a lei.

 

A quel punto, lui sentì di dover agire preventivamente e raccontò quanto accaduto a Deadline, respingendo categoricamente ogni accusa. Tutto svanì come in una bolla di sapone - a quanto pare la testimonianza della donna non è stata reputata attendibile - ma sono stati davvero pesanti gli strascichi che questo scandalo ha avuto per la famiglia Douglas.

 

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A distanza di diversi mesi, Catherine Zeta-Jones ha commentato l'accaduto con il DailyMail:«I miei figli e io siamo stati profondamente devastati da quelle accuse. Questa donna è saltata fuori dal nulla e ha accusato mio marito. Ho avuto una conversazione molto intensa con lui, con i nostri figli nella stanza, e gli ho chiesto quale fosse la verità».

 

Douglas la rassicurò, dicendosi certo della sua totale innocenza e di non avere nulla da temere: «Ci disse che il tempo avrebbe dimostrato che in quella storia non c'era niente di vero. Ed è stato così. Per ogni accusa non supportata da prove, il movimento #MeToo torna indietro di 20 anni».

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Condividere quanto successo con i loro figli, Dylan (18 anni) e Carys (15 anni), è stato sicuramente molto difficile.

 

Ecco cosa ha dichiarato in merito Michael Douglas a Deadline lo scorso anno: «Ciò che fa più male è dover condividere qualcosa di simile con la propria moglie e i propri figli. Loro si sono davvero arrabbiati, erano molto spaventati e a disagio all'idea di poter leggere qualcosa su di me e di sentirmi additare come un molestatore».

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