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CHI CERCA, TROVA – UN’INTERA COMUNITÀ SI È MOBILITATA PER RITROVARE MATTIA, IL BIMBO DI 3 ANNI SCOMPARSO A VAJONT, IN PROVINCIA DI PORDENONE: IL PICCOLO SI ERA ALLONTANATO DI NASCOSTO MENTRE LA MADRE PREPARAVA LA CENA E SI ERA ADDENTRATO UN’AREA DESOLATA DOVE È STATO TROVATO DOPO DUE ORE – DOPO  L’ALLARME GLI ABITANTI DEL PAESE SI SONO…

Paolo Foschi per "www.corriere.it"

 

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A piedi, in bici, in moto, in auto: decine e decine di persone si sono messe in cerca di un bambino di 3 anni scomparso a Vajont, in provincia di Pordenone. Il piccolo, che si era allontanato da casa di nascosto mentre la madre era impegnata a preparare la cena, è stato ritrovato dopo un paio d’ore a due chilometri di distanza dalla propria abitazione, nel territorio del comune di Maniago, in una zona desolata. Il bimbo è in buone condizioni di salute.

 

Le ricerche

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L’allarme era stato lanciato dalla madre quando si è resa conto che il piccolo era uscito dal giardino. Il bambino fra l’altro già un paio di mesi fa si era allontanato da casa da solo ed era stato ritrovato nel vicino campo sportivo. Per questo motivo i genitori avevano deciso di rafforzare i sistemi di chiusura, precauzione che però non è stata sufficiente.

 

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Sul posto sono arrivate squadre dei vigili del fuoco, della protezione civile e del soccorso alpino, ma è anche scattata una mobilitazione che ha coinvolto l’intera comunità: moltissimi abitanti del paese, con le mascherine anticontagio e mantenendo la distanza di sicurezza fra loro, si sono messi alla ricerca del bambino, mentre venivano accese le luci dello stadio, per illuminare meglio la zona e agevolare le ricerche. Il timore era che il bimbo fosse scivolato nel torrente Cellina, che scorre nella zona.

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La trasmissione Chi l’ha visto? ha aperto vari collegamenti da Vajont. A trovarlo sono stati due abitanti del posto e subito è scattato l’applauso liberatorio da parte di tutti i presenti e, una volta rientrato a casa, una vicina ha urlato al piccolo con tono affettuoso: «Bravo, ti vogliamo bene». Vajont è il comune creato nel 1971 per ospitare i sopravvissuti al disastro della vicina diga che costò la vita a 1917 nell’ottobre del 1963.

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