CERVELLI POMPATI – NEGLI USA È BOOM DELLE SMART DRUGS: FARMACI PER POTENZIARE LE CAPACITA’ COGNITIVE E LAVORARE FINO A 36 ORE DI FILA – SPOPOLANO NELLA SILICON VALLEY E SONO PERFETTAMENTE LEGALI – ALLARME DEGLI SCIENZIATI: “NON CONOSCIAMO QUALI POSSONO ESSERE GLI EFFETTI SULL’ORGANISMO”
Antonio Carnevale per “Wired”
Sulla scrivania c’è una pila di fogli, un computer portatile e il telefono, che non smette di squillare. Accanto al pc, la cara vecchia tazza di caffè che aiuta a mantenere alta la concentrazione. È la mia postazione di lavoro. Ma se fossi uno startupper, al posto del caffè forse trovereste soltanto una pillola. Uno scenario alla Limitless insomma (ma senza Bradley Cooper).
Sì, perché tra i giovani geni della Silicon Valley dilaga ormai l’uso di sostanze nootropiche, le cosidette smart drugs. Quest’ultime infatti sembrano essere l’ingrediente, neanche tanto segreto, per aumentare la produttività. Utilizzate da programmatori, sviluppatori e anche direttori di azienda per potenziare le proprie capacità cognitive, consentono di lavorare ininterrottamente fino a 36 ore di fila. E sono perfettamente legali. Come integratori alimentari infatti, hanno ottenuto il via libera dalla Food and Drug Administration. Questo ha dato il là alla nascita di diverse startup impegnate a renderci più smart e produttivi.
Un mercato dal grande potenziale che ha già iniziato ad attrarre importanti investitori.
Nootrobox, fondata da Geoffrey Woo (ex product manager di Groupon) e Michael Brandt (ex manager di YouTube) è sicuramente una delle startup più note del settore. Il fondo di venture capital Andreessen Horowitz – che ha finanziato, tra gli altri, due colossi come Twitter e Facebook – punta molto sulla startup di San Francisco, tanto da aver investito ben due milioni di dollari per il suo sviluppo.
Specializzata in “nutrients for your brain”, Nootrobox ha realizzato diverse droghe intelligenti. Il prodotto di punta sono i Go cubes, cubetti di gelatina dall’effetto eccitante a base di caffeina, teanina, zuccheri e vitamine. Una carica di energia simile a quella fornita da un triplo caffè (ma senza provocare nervosismo, assicura l‘azienda). Ci sono poi anche la pillola Rise, per migliorare memoria e resilienza allo stress, la Sprint che offre un plus di energia e la Yawn, per coadiuvare il sonno.
Anche la Trubrain offre kit di capsule e bevande energetiche a base di caffeina, teanina, magnesio, carnitina e Alpha GPC, per stimolare l’attivazione neuronale. La sua mission è quella di affrancare i consumatori dall’uso smodato di caffè e farmaci, utilizzando solo elementi naturali per i propri prodotti.
Non ci sono solo gli integratori. La startup canadese Joule infatti, è pronta a lanciare sul mercato un dispositivo wereable molto particolare. Si tratta di un braccialetto stimolante alla caffeina in grado di rilasciare nel giro di quattro ore – attraverso un cerotto che contiene estratti di guaranà, aminoacidi e olio di lino – l’equivalente energetico di una tazza di caffè. “Una carica di energia graduale e costante lungo tutta la giornata – raccontano i suoi ideatori – che ci risparmierà lunghe code al bar, denti macchiati e calorie”. Attualmente su Indiegogo, si presenta ai suoi potenziali finanziatori con questo video.
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Nei prossimi anni dunque, tutti gli impegni aziendali potranno essere organizzati seguendo i picchi di energia dei lavoratori, raggiunti grazie alle pillole e monitorati attraverso dispositivi indossabili. “Il nostro obiettivo è quello di creare un protocollo a base di pillole intelligenti e gadget indossabili – ha rivelato Geoffrey Woo -che aiutino i lavoratori della new economy a dare sempre il massimo”. Questa potrebbe essere dunque la prassi nelle tech company del futuro.
È Barbara Sahakian, neuroscienziato all’Università di Cambridge, a lanciare l’allarme: “Non conosciamo ancora quali potrebbero essere i reali effetti sul nostro organismo, perché non sono mai stati effettuati studi sulla sicurezza a lungo termine in soggetti sani”. In effetti, gli angel investor hanno scommesso su questo mercato sulla base degli unici studi effettuati, che hanno documentato l’efficacia di questi stimolanti nel breve termine.
Quello che sappiamo per certo però, è che questi prodotti possono dare diversi effetti collaterali come insonnia, nausea e problemi cardiaci. Il rischio è che, a distanza di tempo, le conseguenze possano diventare anche più gravi.