chaouqui bergoglio papa

CHAOUQUI PRO QUO - LA “PAPESSA”: “NON SONO UN CORVO E NON HO TRADITO IL PAPA. MAI DATO UN FOGLIO A NESSUNO. NON HO NULLA DA AMMETTERE E NULLA DI CUI PENTIRMI. NIENTE COMPATIMENTI PER FAVORE, SONO A TESTA ALTA”

Francesca Immacolata Chaouqui  Francesca Immacolata Chaouqui

1 - DALLA BACHECA FACEBOOK DI FRANCESCA CHAOUQUI

Non sono un corvo, non ho tradito il Papa. Non ho mai dato un foglio a nessuno. Mai a nessuno. Emergerà presto ne ho la certezza e la totale fiducia negli inquirenti.

Non c'è niente che abbia amato e difeso più della Chiesa e del Papa. Neanche la mia dignità. Avrei potuto Stare a casa e non presentarmi in Vaticano ma come sempre Ho anteposto tutto al Papa.

Adesso le cose andranno a posto.

Niente compatimenti per favore, io sono a testa alta, niente di cui vergognarmi.

 

2 - LA PR: "HA FATTO TUTTO IL MONSIGNORE ANZI, IO HO CERCATO DI FERMARLO"

Giacomo Galeazzi per “la Stampa”

 

corrado lanino  francesca immacolata chaouquicorrado lanino francesca immacolata chaouqui

Sono tranquilla, mi sento a posto con la coscienza: ho raccontato soltanto la verità a chi sta indagando sulla fuga di documenti in Curia». Ostenta serenità Francesca Immacolata Chaouqui all' uscita da una lunga riunione con il suo avvocato Giulia Bongiorno. Il tono è sereno. Prova a minimizzare la montagna che le è crollata addosso. E assicura di «non c'entrare nulla con corvi e talpe». È sicura che le cose si sistemeranno. Non ha dubbi.

Piena collaborazione Versione normalizzante anche del lavoro condiviso in Vaticano con monsignor Vallejo Balda. «Ha fatto tutto lui, anzi io ho cercato di fermarlo».

 

FRANCESCA CHAOUQUIFRANCESCA CHAOUQUI

Francesca Immacolata Chaouqui nega qualunque addebito. «So di non aver fatto nulla e sono sicura di aver completamente chiarito la mia posizione». L' impressione che la attanaglia è di essere rimasta incastrata in una vicenda alla quale è estranea. Tiene a precisare che la sua collaborazione con le autorità vaticane «non va interpretata come un pentimento né come un' ammissione di colpa perché non ho nulla da ammettere e nulla di cui pentirmi». Perciò la sua «piena collaborazione» non va intesa «nel senso tecnico del termine».

 

Non c'era «nessun sacco da vuotare», bensì un aiuto da fornire per fare luce su quanto accaduto. Francesca Immacolata Chaouqui lo spiega nel dettaglio. Non si è autoaccusata, ha fornito «tutte le notizie di cui sono a conoscenza sui fatti». Nessun braccio di ferro Il motivo per il quale sta collaborando con la Gendarmeria e la magistratura vaticane è che ha a cuore un unico obiettivo: «l'immagine della Santa Sede».

Francesca Immacolata Chaouqui Francesca Immacolata Chaouqui

 

Quindi «non c' è stato un braccio di ferro», bensì «la volontà di accompagnare la ricerca della verità, fornendo un contributo all' indagine. «Non ho minimamente respirato un' atmosfera di contrapposizione, non siamo nell' impostazione accusa-difesa», puntualizza Francesca Immacolata Chaouqui. Una serenità di toni che bilancia l' accorata descrizione dei clamorosi sviluppi che l' hanno proiettata al centro della scena. «Non mi aspettavo nulla del genere, ne sono sempre restata fuori», ripete. «Sono totalmente innocente e lo dimostrerò», spiega.

 

IMMAGINE FALSATA

Non avverte un atteggiamento a lei contrario. Non si considera una pentita e vuole contribuire ad una autentica ricostruzione dei fatti. Non lo definisce un arresto. Si è trattenuta per «riferire quello che so» e ha trovato accoglienza in una comunità religiosa femminile. Inoltre non si riconosce «nell' immagine mediatica dei corvi e delle talpe» che sta facendo il giro del mondo con la notizia delle manette scattate in Vaticano. Quella dei veleni e delle cordate di potere in Curia, garantisce, non è una situazione in cui si riconosce.

 

FRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUIFRANCESCA IMMACOLATA CHAOUQUI

«Non è un' esperienza che mi appartiene né il clima nel quale vivo», garantisce. «La mia unica intenzione è stata quella di fornire un servizio al Vaticano».

La fuga di notizie Francesca Immacolata Chaouqui si dice addolorata per il clamore. «Collaboro perché far emergere la verità è il mio unico intendimento e nel mio animo sono serena- afferma- Non ho nulla da temere e le cose si chiariranno». Cerca di tenersi emotivamente al riparo dalla bufera che l' ha investita. Un ciclone.

 

Intanto, però, l' Opus Dei specifica «che la signora non è né è mai stata membro né cooperatrice» della Prelatura. Una precisazione già fatta «diverse volte in passato», cioè da quel luglio 2013 in cui fu chiamata a far parte della Cosea, la Commissione referente di studio e indirizzo sull' organizzazione delle strutture economiche e amministrative della Santa Sede, guidata dal monsignore spagnolo dell' Opus Dei, Lucio Angel Vallejo Balda. «Sono tranquilla perché so di essere innocente, non sono io a dovermi pentire».

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…