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UNA CHARLOTTE DI SANGUE - ANCORA SCONTRI E PROTESTE CONTRO LA POLIZIA DOPO LA MORTE DI UN AFROAMERICANO PADRE DI 7 FIGLI - SCENDE IN STRADA LA GUARDIA NAZIONALE - TENUTO IN VITA ARTIFICIALMENTE UN FERITO, MA A SPARARE SAREBBE STATO UN CIVILE - PROTESTE ANCHE A NEW YORK
Da “la Repubblica”
Scontri tra manifestanti e polizia a Charlotte, North Carolina, dove molti manifestanti sono scesi in strada per protestare per la seconda giornata di seguito contro la polizia, accusata di aver ucciso ingiustamente Keith Scott Lamont, un uomo afroamericano di 43 anni, padre di sette figli.
Mercoledì il capo del dipartimento di polizia, Kerr Putney, ha spiegato in una conferenza stampa che gli agenti hanno aperto il fuoco dopo che Scott si è rifiutato di abbandonare la sua arma e di seguire gli ordini, ma i parenti di Scott contestano questa versione, spiegando che l'oggetto nelle sue mani al momento della sparatoria era solo un libro.
Inzialmente i media locali hanno parlato di una persona "morta per colpi di arma da fuoco, dopo il ricovero in ospedale", ma poi si è appreso che la persona è in condizioni critiche e tenuta in vita artificialmente.
L'amministrazione cittadina su Twitter ha scritto che a sparare è stato un civile ("Non un colpo è stato sparato dalla polizia"), ma senza per ora specificare chi sia la persona e chi abbia esploso uno o più colpi d'arma da fuoco.
Una trentina di persone hanno cercato di bloccare il traffico sul vicino nodo della interstate. Il governatore del North Carolina, Pat McCroy, ha dichiarato lo stato di emergenza: "Non possiamo tollerare la violenza e non possiamo tollerare attacchi alle nostre forze di polizia", ha detto e ha ordinato il dispiegamento della Guardia Nazionale e della polizia stradale per sostenere le forze di polizia locali.