zia bianca

“MO' ARRIVO, CHE ME FAI DA MAGNA’? LASAGNE, FETTINE PANATE?” – L’INCREDIBILE STORIA DI “ZIA BIANCA” LA PENSIONATA CAPO DEI NARCOS ARRESTATA - ERA LA BROKER DELLA DROGA SUL LITORALE. PER VENDERE LE DOSI PARLAVA DI FETTINE PANATE, LASAGNE E SPAGHETTI ALLE VONGOLE - LA DONNA È FINITA IN CARCERE INSIEME AD ALTRE 5 PERSONE MENTRE ALTRE 2 SONO AI DOMICILIARI…

Maria Elena Vincenzi per la Repubblica

 

zia bianca

Ad ascoltarle senza sapere i retroscena sembravano casalinghe che si scambiavano cibo, consigli per le ricette romanissime e trucchi del mestiere. In realtà erano spacciatrici. Il Gico del nucleo di polizia economico finanziaria coordinato dalla direzione distrettuale antimafia ha eseguito 15 ordinanze per altrettanti componenti di un'associazione a delinquere dedita allo spaccio di droga. Il ruolo centrale lo aveva lei, Bianca Zarfati, 71 anni e un passato che parla solo di droga.

 

Di lei il giudice Simona Calegari sottolinea « l'esperienza ultradecennale nel settore degli stupefacenti » tanto da non conoscere «altre forme di lavoro o occupazione giornaliera». E infatti, continua il gip, la "zia Bianca" come la chiamano tutti, da « esperta broker della cocaina » , aveva trasformato il suo appartamento di Fiumicino dove scontava i domiciliari, in un centro nevralgico per il narcotraffico cittadino, soprattutto del litorale e della parte est di Roma.

 

zia bianca

A lavorare con lei, oltre a due uomini, anche una squadra di donne. A due cugine, entrambe sue coetanee, e alla figlia di una delle due era appaltata l'attività di recupero dei crediti. E, sapendo di essere nell'occhio del ciclone, le donne tra loro parlavano di quello di cui si parla tra casalinghe.

 

Ecco così che la coca veniva indicata come " fettine panate", " spaghetti alle vongole". Le intercettazioni sono piene di frasi di questo tipo: «Mo' arrivo, che me fai da magna?» . Le due cugine, tra di loro al telefono discutevano di " lasagne": «Te le porto domani», diceva una all'altra che chiedeva: « Ma che le hai surgelate?». E sono state le stesse indagate a dire che gli investigatori non avrebbero ami capito quel lessico: «Le telefonate mie e sue sono tutte di mangiate...

 

Mai parlato di niente... Mai di soldi mai niente, manco di 100 euro» spiegava zia Bianca. Ancora certe volte la droga diventava " scarpe". « Le scarpe che mi hai comprato ieri non vano bene », dice una delle indagate, «viette a pija' ste scarpe che nun so' della Nike, so' false...». E l'interlocutore rispondeva: « Senti, fa una cosa... domani se vedemo e te le cambio.... me pare tanto strano... non si è lamentato nessuno... lo vedi che vordì mo'... dai, domani te le cambio... Non toccare le scarpe, mi raccomando ».

zia bianca

 

(...)

 

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