cristina fogazzi estetista cinica

“CHIARA FERRAGNI? È UN'AMICA, CON LEI NON POSSO ESSERE OGGETTIVA” – CRISTIANA FOGAZZI, ALIAS L’ESTETISTA CINICA, EVITA COME LA KRYPTONITE LE DOMANDE SULL’INFLUENCER E PREFERISCE PIANGERSI ADDOSSO DALL’ALTO DELLA SUA AZIENDA DA 70 MILIONI: “SE FOSSI UN UOMO, CON I NUMERI CHE FA LA MIA AZIENDA, SAREI CONSIDERATO UN GENIO DELL’IMPRENDITORIA. INVECE RESTO L’ESTETISTA CINICA. MIO MARITO? AVEVA IL CLASSICO SNOBISMO INTELLETTUALE VERSO I SOCIAL, POI HA CAPITO. LA MIA FAMIGLIA? ERO FIGLIA DI DIVORZIATI SENZA SOLDI E…”

Estratto dell'articolo di Francesca Angeleri per il "Corriere della Sera"

 

cristina fogazzi 8

Dopo anni ha cambiato la sua foto profilo. Via il disegnino che la ritraeva con l’immancabile caschetto nero e il cappellino fucsia un po’ crocerossina della cellulite. Adesso sul profilo di Cristina Fogazzi alias l’Estetista Cinica c’è una bella foto in posa, persino un po’ sexy, della donna che da uno studio di estetica con la branda sul retro per dormire, ha messo su un impero da oltre 70 milioni di euro. […]

 

È un po’ stanca di essere la Cinica?

«Vorrei tornare a essere Cristina Fogazzi. Ci stiamo provando. Non mi dà fastidio se mi chiamano la Cinica però, ecco, credo di essere diventata la Cristina che non parla solo di beauty».

 

[…]il vento per gli influencer sta cambiando?

CHIARA FERRAGNI CRISTINA FOGAZZI

«Neanche per il Mostro di Firenze gli italiani si indignavano così come online. Tutti sono convinti che gli influencer guadagnino soldi troppo facilmente, ma c’è chi ne guadagna di più e magari su Instagram non lo vedi. Le più grandi cattiverie le vedo scritte da chi avrebbe voluto diventare influencer e non c’è riuscito. Non è un posto da raccomandazione la Rete, alla fine è democratica. Arrivi se piaci».

 

Quando Instagram è stato un posto bello?

«Non so se lo sia mai stato. Nel primo periodo era un modello aspirazionale: c’erano ragazze molto belle in case e hotel molto belli, con vestiti molto belli e fotografie bellissime. E io mi sentivo molto a disagio».

 

Per cosa?

cristina fogazzi 4

«Avevo già più di 40 anni e lavoravo tutto il giorno in una cabina estetica. E non c’era certo un fotografo a farmi le foto, se scorri indietro nel mio feed trovi delle immagini agghiaccianti. Mi piaceva? No. Ma alla gente piaceva e molto. L’evoluzione di quella cosa lì è una grande rabbia sociale».

 

Arrabbiata, invidiosa, lei lo è stata?

«La disuguaglianza è sempre esistita. Quando facevo il liceo, i miei compagni di classe erano ricchi e io no. Mio padre aveva avuto un disastro finanziario. Ho provato a fare l’università ma ho dovuto lasciarla».

 

I suoi anni '80 non sono stati d’oro.

«Non sono stati gli anni delle possibilità. E poi erano Milano-Cortina in 4 minuti, le donne iper sessualizzate con le poppe di fuori nelle tv di Berlusconi...».

 

cristina fogazzi 12

La sua chance è stata il centro estetico a Milano aperto con il mutuo. Un po’ il suo garage della Apple, insomma. Quale è stata la fiamma che ha fatto partire il business alla grande?

«Le bende drenanti. Hanno fatto esplodere l’e-commerce. Tra l’altro nessuno credeva che le avrei vendute... Sono state l’innesco di un sacco di cose. Solo con il passaparola».

 

Non ha mai nascosto di non essere nata nel Mulino Bianco. Come è cresciuta?

«Sono figlia di una famiglia molto disfunzionale. I miei genitori si separarono che ero piccola e non era come adesso, mia madre era l’unica separata nel raggio di 70 km. Era uno stigma sociale. A scuola c’ero solo io figlia di divorziati».

cristina fogazzi 3

 

Sua madre?

«Negli anni ha inanellato una serie di esaurimenti nervosi, quando sono diventata grande ho capito che aveva un disturbo bipolare. Alternava momenti brillanti ad altri con dipendenze da farmaci. È stata una donna complessa. Però ce l’ho fatta a riappacificarmi».

 

Come?

«Sono spelacchiati i genitori quando invecchiano. Sono gli stessi che magari hai odiato con tutta te stessa da adolescente e poi li vedi malconci e ti si spacca il cuore. E preferiresti che avessero ancora la forza per farsi odiare. Ma non ce l’hanno più. E sopraggiunge un’infinita tenerezza. Il mio switch è stato quando ho compiuto 34 anni, l’eta in cui mamma si è separata. E mi sono chiesta: “Ma io, adesso, se mi capitasse quello che è capitato a lei, come reagirei? Cosa farei? Con una bambina, senza un lavoro, con la quinta elementare”. E la psicoterapia che non esisteva. Io la psicoterapia l’ho fatta per 15 anni, lei no. Aveva la pensione minima mia madre e mio papà ha la pensione sociale. Mi sento fortunata a essermi potuta prendere cura di loro. Sono stata anche io a partita Iva, senza assicurazione... dai le solite cose. Che capitano a tutti».

[…]

cristina fogazzi 11

 

La scorsa estate sua mamma è mancata. Perderla è stata dura quanto averla avuta?

«È stata difficile fino all’ultimo. In vacanza non ci volevo mai andare perché era giurato che appeno partivo stava male. Il mio psicoterapeuta a un certo punto mi dice: Cristina questo sta diventando un ricatto. Allora ho prenotato i voli. Ho paura dell’aereo, per questo non sono mai andata negli Stati Uniti, ma parto. Atterro a Ibiza e dopo sei ore mi dicono che è morta. Ed era stabile, altrimenti non sarei mai partita. Ho pensato che fino all’ultimo me l’aveva fatta... sempre al terapeuta dico che sono incazzata e lui: “È normale Cristina”. E poi...».

 

E poi?

«E poi il dolore è arrivato tutto».

cristina fogazzi 2

 

Suo marito Massimo Portulano c’è sempre ma un po’ defilato. Come si conquista l’equilibrio con una posizione come la sua?

«Uno scossone, quando sono diventata molto popolare, lo abbiamo avuto, perché è stato complicato da gestire. Massimo fortunatamente non è un maschio alfa che patisce se sua moglie guadagna più di lui. È il classico elettore di sinistra che all’inizio, con ’sti social, mi guardava e mi chiedeva se ero sicura di quello che stavo facendo. Aveva il classico snobismo intellettuale. Poi ha capito».

 

Cosa pensa del caso Ferragni?

«Chiara è una mia amica, con lei non posso essere oggettiva».

 

Un sassolino che si vuole togliere dalla scarpa?

«Sono sicura che se fossi un uomo, con i numeri che fa la mia azienda, sarei considerato un genio dell’imprenditoria. Invece resto l’Estetista Cinica».

cristina fogazzi 1

 

Adesso si lancia all’estero. Ha timore che non la accolgano bene senza capire lei e il suo accento bresciano?

«L’idea non è stravincere, ci basta partecipare».

 

Tra le soddisfazioni che si è tolta c’è quella di essere diventata una collezionista d’arte, lei che è sempre stata un’appassionata.

«Potersi comprare delle cose è bello, vederle anche. Ieri mi è arrivato l’invito per l’inaugurazione della Biennale di Venezia e mi sono messa a piangere. Questo davvero mi emoziona. Poter vedere le opere in silenzio, con nessuno intorno... ricordo ancora che affittammo un monolocale con degli amici per visitarla. Ci stavamo in dodici».

cristina fogazzi foto di bacco (2)estetista cinica cristina fogazzi 3estetista cinica cristina fogazzi 2estetista cinica cristina fogazzi 4estetista cinica cristina fogazzi 5estetista cinica cristina fogazzi 6cristina fogazzi 7cristina fogazzi 6estetista cinica cristina fogazzi 7estetista cinica cristina fogazzi 8cristina fogazzi 5cristina fogazzi foto di bacco (1)CRISTINA FOGAZZI, ALIAS L’ESTETISTA CINICAestetista cinica cristina fogazzi 9CRISTINA FOGAZZI, ALIAS L’ESTETISTA CINICACRISTINA FOGAZZI, ALIAS L’ESTETISTA CINICAcristina fogazzi 10

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…