libro suore abusi

NELLA CHIESA NON CI SONO SOLO LE VIOLENZE SESSUALIABUSI DI POTERE, DI COSCIENZA, DI AUTORITÀ E SPIRITUALI CHE LASCIANO APERTE FERITE DILANIANTI E LIVIDI INGUARIBILI NELLE SUORE CHE LI SUBISCONO: IL LIBRO "IL VELO DEL SILENZIO" RACCONTA LA STORIA DELLE RELIGIOSE CHE HANNO AVUTO IL CORAGGIO DI PARLARE - NON SI TRATTA DI CASI ISOLATI, MA DI UN SISTEMA: A RIMETTERCI SONO SOPRATTUTTO DONNE FRAGILI, TENDENTI ALLA DEPRESSIONE O TROPPO DEBOLI PER REAGIRE…

Stefania Falasca per “Avvenire

 

il libro il velo del silenzio

L'ultima si chiama Magdalene. Le viene negato di studiare e preteso un atteggiamento servile. Magdalene è un nome fittizio, come quello delle altre, delle dieci altre che hanno voluto rimanere anonime. Ma che hanno coraggiosamente accettato di parlare strappando via quel velo di silenzio che per anni ha coperto le violenze subite. Abusi in gran parte di potere, di coscienza, di autorità, abusi spirituali che lasciano aperte ferite dilanianti e lividi inguaribili quanto le violenze sessuali.

 

Abusi consumati dentro le mura dei chiostri, all'interno degli istituti delle congregazioni femminili. Di questi conventi paralizzati da comportamenti che lo psichiatra Tonino Cantelmi definisce «predatori», legati alla «gestione del potere», che sconfinano spesso in «autoritarismi compulsivi», offre uno spaccato il libro Il velo del silenzio del giornalista di "Vatican news" Salvatore Cernuzio appena uscito per le edizioni San Paolo (208 pagine, euro 20) con l'introduzione di padre Giovanni Cucci e la prefazione a firma di Nathalie Becquart, sottosegretario della Segreteria generale del Sinodo.

 

suore vittime di abusi 1

«Questo libro di testimonianze ci fa sentire le grida e le sofferenze, troppo spesso taciute, di donne consacrate - afferma suor Becquart - che sono entrate in comunità religiose per seguire Cristo e si sono trovate in preda a situazioni dolorose che, per la maggior parte di loro, le hanno portate a lasciare la vita consacrata».

 

Casi isolati? Sono tanti, troppi, i comuni denominatori nelle storie di queste religiose ed ex religiose che provengono da latitudini e background completamente differenti - mette in evidenza il gesuita Cucci - e che fanno pensare che non si tratti di singoli casi, in cui a rimetterci sarebbero donne particolarmente fragili, tendenti alla depressione o troppo deboli e "pazze" per reagire, ma che evidentemente sia presente un sistema malsano, basato su strutture di potere e su quel clericalismo che papa Francesco in diverse occasioni ha stigmatizzato come un cancro per la Chiesa.

 

suore vittime di abusi 3

Testimonianze autentiche, dunque, dove si descrive la frustrazione di fronte al tentativo di infrangere il muro di omertà e pressioni nella comunità ecclesiale che le hanno impedito di far luce sull'abuso subito (giustificato anche con motivazioni "teologiche" dal proprio confessore) e soprattutto di mettere il predatore nella condizione di non nuocere.

 

suore vittime di abusi 4

Racconti in carne e ossa che gettano luce su una grave problematica interna a un sistema di vita consacrata femminile fatta di paura, mobbing, ricatti, manipolazioni discriminazioni razziali, violazione della dignità fino all'umiliazione, violazione della coscienza, emarginazione, e della quale non solo gli istituti di vita religiosa ma tutta la comunità ecclesiale fatica a guardare e a prendere coscienza.

 

suore vittime di abusi 5

Limitarsi a rilevare numeri e statistiche precise o a identificare le Congregazioni in oggetto per sostenere che il problema non ci riguarda è un modo di evitare il confronto - fa osservare padre Cucci - e finisce per riproporre la medesima dinamica mostrata dagli abusi sessuali compiuti dai presbiteri: tutelare il buon nome dell'istituzione sacrificando la vittima.

 

suore vittime di abusi 6

Queste donne hanno compiuto scelte coraggiose, non sono venute a patti con la propria coscienza, eppure pagano tutto ciò a caro prezzo: sono abbandonate a loro stesse. Chi ha abusato è invece rimasto al proprio posto, godendo dei privilegi di sempre. L'intento del libro è perciò quello di aprire gli occhi e far comprendere i meccanismi e le cause che determinano tali abusi. Entrare nel merito delle varie forme di abuso significa prima di tutto stigmatizzare una mentalità, il clericalismo, come sua possibile radice.

 

suore vittime di abusi 7

La modalità del clericalismo nelle comunità femminili sembra essere la tendenza a rimanere per più tempo possibile al vertice imponendo una mentalità unica e uniformante all'interno dell'istituto secondo il proprio criterio, facendolo passare come volontà di Dio, marginalizzando, colpevolizzando e punendo chi pensa diversamente. Gli abusi di coscienza sono in gran parte conseguenza dell'abuso del nome di Dio, strumentalizzato per gratificare il proprio operato.

 

suore vittime di abusi 2

Come prevenire queste situazioni e quali sono le vie per una guarigione? Per padre Cucci è indispensabile attuare un cambio di mentalità e introdurre nel percorso formativo il tema della prevenzione degli abusi nelle sue varie forme e l'accompagnamento delle vittime. La nuova Ratio fundamentalis institutionis sacerdotalis prevede la trattazione esplicita di queste tematiche per coloro che si preparano al sacerdozio.

 

suore vittime di abusi 9

Non c'è motivo - fa osservare il gesuita - per cui questo non possa essere fatto anche all'interno delle comunità religiose femminili. In un certo senso, attraverso il libro, Salvatore Cernuzio dà una percezione molto concreta di ciò che la Congregazione per la vita consacrata ha chiaramente evidenziato nel suo importante documento di orientamento Per vino nuovo otri nuovi (2017): la sfida di un necessario rinnovamento e di una giusta formazione nell'esercizio dell'obbedienza e dell'autorità.

 

suore vittime di abusi 8

Siamo tutti chiamati - riprende Nathalie Becquart - a prendere coscienza di queste pratiche erronee di obbedienza e di esercizio dell'autorità nella Chiesa, intesa come potere e dominio, che purtroppo non riguardano solo le comunità di vita consacrata: ciò che funzionava in un contesto relazionale piramidale e autoritario non è più desiderabile né vivibile nella sensibilità di comunione del nostro modo di intendere e volersi Chiesa.

 

Per suor Becquart, è quindi impensabile una conversione dell'agire ecclesiale senza la partecipazione attiva di tutte le componenti del popolo di Dio: «Insieme chiediamo al Signore la grazia della conversione e l'unzione interiore per poter esprimere, davanti a questi crimini di abuso, il nostro pentimento e la nostra decisione di lottare con coraggio. E di ascoltare la chiamata che ci richiede di abbandonare il modello clericale della Chiesa e di entrare in una visione di Chiesa sinodale, che implica l'ascolto e la partecipazione di tutti e l'assunzione di responsabilità congiunte».

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!

roberto tomasi – andrea valeri blackstone – gianluca ricci macquarie – scannapieco – salvini autostrade

DAGOREPORT - DUE VISIONI CONTRAPPOSTE SUL FUTURO DI AUTOSTRADE PER L’ITALIA (ASPI) SI SONO CONFRONTATE AL CDA DI QUESTA MATTINA. DA UNA PARTE CDP (51%), DALL’ALTRA I FONDI BLACKSTONE (24,5%) E MACQUARIE (24,5%). IN BALLO, UN PIANO CHE HA COME PRIORITÀ LA MESSA IN SICUREZZA DELLA RETE AUTOSTRADALE. ALLA RICHIESTA DEI DUE FONDI DI VARARE UN SOSTANZIOSO AUMENTO DELLE TARIFFE, CHE PORTEREBBERO A UNA IMPENNATA DEI PREZZI SU OGNI GENERE DI MERCI E UN TRACOLLO DI CONSENSO PER IL GOVERNO MELONI, OGGI IN CDA CDP HA RISPOSTO CON UN CALCIONE DECIDENDO CHE NON SARANNO PIÙ DISTRIBUITI DIVIDENDI PARI AL 100% DELL’UTILE: PER L'ESERCIO 2024 SI LIMITERANNO AL 60% - CHE FINE FARA' IL CEO ROBERTO TOMASI?