LA “COCAINA DEL MARE” RISCHIA DI PROVOCARE UN DISASTRO AMBIENTALE - LE "FAUCI DI PESCE", LE VESCICHE NATATORIE ESSICCATE, VANNO A RUBA IN CINA, DOVE SONO CONSIDERATE UNA PRELIBATEZZA CULINARIA, CON PREZZI CHE ARRIVANO A 15.600 DOLLARI AL CHILO - QUESTO BOOM PUO’ DEVASTARE L'ECOSISTEMA MARINO IN TUTTA L'ASIA: MOLTE SPECIE CHE SONO A RISCHIO ESTINZIONE A CAUSA DELLA PESCA ECCESSIVA, CON RETI CHE CATTURANO INDISCRIMINATAMENTE MOLTI TIPI DI PESCI - LE "FAUCI DI PESCE" VENGONO CHIAMATE "COCAINA DI MARE" PERCHÉ…
ìEstratto dell'articolo di Sara Gandolfi per www.corriere.it
La chiamano la «cocaina del mare»: un alimento di lusso, come titola Nature, «che sta scatenando il caos ecologico». La compravendita di “fauci di pesce” - le vesciche natatorie essicate - è un mercato in fortissima espansione in tutta l'Asia […] che sta però portando, secondo i ricercatori, alcune specie ittiche sull’orlo del baratro.
«La pesca eccessiva, in particolare con reti che catturano indiscriminatamente molti tipi di pesci, delfini e tartarughe, potrebbe in ultima analisi danneggiare l’ecosistema», scrive la rivista scientifica. […]
In Asia, in particolare nella Cina meridionale, le fauci di pesce sono considerate una prelibatezza culinaria, una medicina tradizionale e un simbolo di prosperità. Il commercio globale è cresciuto rapidamente negli ultimi 25 anni […] «In alcuni Paesi a basso e medio reddito dove la domanda di fauci è molto alta, a volte viene chiamata la cocaina dei mari perché è molto redditizia e attrae interessi della criminalità organizzata» scrive Nature.
Ad esempio, «Papua Nuova Guinea è diventata la fonte di alcune delle fauci più ricercate. Il prezzo offerto ai pescatori del delta per le fauci essiccate di una specie pregiata, la Nibea squamosa, è stato registrato fino a 15.615 dollari al chilogrammo», conclude la rivista.